DALLA QUADRERIA ALLA PINACOTECA: SEI DIPINTI DEL CIVICO MUSEO SARTORIO
Saranno sei i dipinti conservati nella Quadreria del Civico Museo Sartorio di Trieste che ritorneranno al loro originario splendore grazie ad un intervento di restauro interamente sostenuto attraverso la vendita delle insalate a marchio “Gli Orti di Venezia per Triesteâ€, già in distribuzione negli 11 punti vendita Coop Alleanza 3.0 della città , nell’ambito dell’iniziativa “Adotta una Pinacotecaâ€. Lo hanno annunciato oggi, in conferenza stampa Paolo Tassinari, Assessore alla Cultura del Comune di Trieste, Bianca Cuderi, Direttrice dei Civici Musei di Trieste, Lorenza Resciniti, conservatrice al Civico Museo Sartorio di Trieste, Paolo Tamai, titolare dell’azienda “Gli Orti di Venezia†e Stefano Minin, coordinatore del marketing sociale di Coop Alleanza 3.0.
L’imprenditore Paolo Tamai, titolare dell’azienda “Gli Orti di Veneziaâ€, si è impegnato a garantire la copertura economica dell’intervento, in collaborazione con Coop Alleanza 3.0, ma sarà supportato da tutti i cittadini che decideranno di acquistare le insalate fresche, sane e naturali “Gli Orti di Venezia per Trieste†e che vorranno contribuire così all’adozione dei dipinti.
Grazie ai lavori di restauro, le opere d’arte, provenienti dalle collezioni private di illustri famiglie triestine e donate ai Civici Musei di Storia ed Arte, lasceranno il deposito dove sono state finora conservate e troveranno uno spazio espositivo dedicato. Nascerà , infatti, una “nuova†pinacoteca che verrà allestita al secondo piano del Civico Museo di Villa Sartorio.
Il restauro, dal valore complessivo di 25mila euro, riguarderà i dipinti risalenti al periodo tra il XV e il XVII secolo: “Suicidio di Lucreziaâ€, “Decollazione di San Giovanni Battistaâ€, â€Ecce Homo o Cristo derisoâ€, “Madonna col Bambinoâ€, “L’ebrezza di Noe†e “Madonna col Bambino di Pasqualino Venetoâ€. L’intervento di restauro sarà di tipo conservativo, ovvero rivolto alla conservazione dei caratteri tipologici strutturali, formali e ornamentali dell'opera e alle eliminazioni di eventuali aggiunte avvenute nel corso dei secoli che ne snaturano il significato artistico. Il restauro terminerà entro il 2016.
Il progetto coinvolgerà inoltre realtà laboratoriali e artigianali del Friuli Venezia Giulia. Gli interventi di restauro saranno infatti eseguiti da quattro ditte di restauro, tre delle quali di Trieste e una di Gorizia: il Laboratorio di restauro Lucio Zambon, Laboratorio di restauro Carla Vlah, “Restauro d'Opere d'Arte Nevyjel e Ragazzoni e Laboratorio Restauri d’Arte di Deffar e Russo.