Probabile un surriscaldamento del quadro elettrico la causa che ha provocato l'incendio degli uffici di Autovie Venete a Ronchis
Sembra essere esclusa l'ipotesi dolosa, anche se le indagini ovviamente sono appena iniziate, in merito all'incendio che nel primo pomeriggio di ieri ha distrutto a Ronchis il campo base allestito nell'ex casello autostradale da Autovie Venete per i lavori relativi al terzo lotto della terza corsia per i quali è impegnato il Consorzio Tilavientum di cui fanno parte le imprese Rizzani De Eccher e Pizzarotti.
Questa mattina, infatti, i Vigili del Fuoco hanno effettuato il sopralluogo per stabilire le cause del rogo che presumibilmente parrebbe essere stato provocato da un surriscaldamento del quadro elettrico. Se non emergeranno problemi particolari quindi, da lunedì le 30 persone che lavorano negli uffici di cantiere avranno a disposizione le loro postazioni di lavoro.
Obiettivo della Concessionaria è quello di ripristinare i servizi essenziali per riprendere l’attività già da lunedì prossimo.
Ripristinare la dorsale in fibra ottica (l’attestazione dei cavi era proprio sotto il container andato a fuoco); predisporre gli allacciamenti nei nuovi locali e avviare lo switch per la connessione alla rete dati; installare e configurare le postazioni tecnologiche di ogni utente (personal computer, telefoni, stampanti, terminali presenze).
Ma anche: rifornire il magazzino di tutti i dispositivi di sicurezza (scarpe, caschi di protezione, giubbetti), riallacciare le utenze telefoniche, recuperare i principali file indispensabili per l’operatività dell’ufficio di cantiere dall’impianto di backup aziendale.
Sono questi i principali step che scandiscono il lavoro dei tecnici di Autovie Venete al lavoro nell’area di cantiere di Ronchis dove sono stati distrutti, in particolare, gli uffici del team della direzione lavori.
Molteplici sono le attività , sottolinea in una nota Autovie Venete, alle quali sovraintende il team di tecnici che segue i lavori di realizzazione della terza corsia nel terzo lotto, riguardante il tratto Alvisopoli – Gonars: dalle verifiche costanti sulle attività dell’impresa costruttrice ai controlli riguardanti la sicurezza e la prevenzione degli incidenti sul lavoro, dalla gestione – in collaborazione con l’impresa – della movimentazione dei materiali alla pianificazione degli interventi più impegnativi, fino alle prove di carico.
Tutto il materiale utilizzato, prima di essere messo in opera, viene sottoposto a rigorosi test, per verificare che corrisponda esattamente a quanto previsto nel progetto. I pali che costituiscono le pile del nuovo ponte sul fiume Tagliamento, ad esempio, sono soggetti a specifiche prove di carico, suddivise in due fasi, che durano 48 ore, effettuate in un’area del cantiere, appositamente allestita.
La prima fase prevede che la porzione di palo venga sottoposta progressivamente a un carico crescente che raggiunge i 3 mila 200 KiloNewton (320 tonnellate). Nella seconda fase il carico aumenta ulteriormente fino a raggiungere il cosiddetto punto di rottura che, in questo caso è di 8 mila KiloNewton (800 tonnellate).
Si tratta di parametri che simulano un carico – molto superiore a quello previsto per ogni sezione del manufatto - nel momento in cui il ponte entrerà in esercizio.
“Poteva finire decisamente peggio – ha dichiarato l'assessore regionale alle infrastrutture Graziano Pizzimenti che ieri si è recato immediatamente sul posto assieme al presidente e ai tecnici di Autovie Venete – e dobbiamo ritenerci fortunati e tirare un sospiro di sollievo soprattutto perchè non c'è stata alcuna conseguenza per le persone.
Per quanto riguarda i lavori – ha aggiunto l'esponente della giunta Fedriga - sia la società che le imprese hanno garantito che non subiranno modifiche e quindi credo che non ci saranno conseguenze sui tempi di esecuzione e anche questo è un fatto positivo considerata l'importanza strategica della terza corsia non solo per la nostra regione ma per il paese considerato l'alto volume di traffico che questo tratto della A4 sopporta, sia in entrata che in uscita soprattutto dall'est Europaâ€.