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Domenica 19 Maggio 2019
La straordinaria Coppi Special del Museo Nicolis. Un pezzo di storia del ciclismo in ricordo del mitico campione Fausto Coppi.

Verona, 18 Maggio - La bici da corsa Coppi Special del 1955 è una vera e propria rarità, un cimelio fra gli altri, che solo Luciano Nicolis ha avuto l’intuizione di recuperare e valorizzare.

Il marchio Coppi appare intorno alla metà degli anni ’50, frutto del sodalizio del famoso ciclista italiano con il costruttore Fiorelli di Novi Ligure. L’azienda novese fondata nel 1932 dai fratelli Rinaldo, Mario e Lino Fiorelli, inizialmente costruisce telai da corsa per poi arrivare a produrre bici complete per l'agonistica. Per molti anni il nome dell’azienda rimane legato a Fausto Coppi, come COPPI-FIORELLI. Dopo un lungo periodo di collaborazione con il Campionissimo, la Fiorelli acquista il marchio.

Il modello esposto al Museo Nicolis è uno dei primi della produzione Coppi, riportante la dicitura “Manufactured by Fiorelli” sul tubo verticale del telaio; è un pezzo in eccezionale stato di conservazione ed estremamente raro. La visione di questa bici da corsa ci rimanda alle imprese del Campionissimo e alle sue straordinarie vittorie al Giro d’Italia. Fausto Coppi, infatti, insieme a Binda e Merckx, ha vinto più Giri d’Italia: 1940 a soli vent’anni, 1947, 1949, 1952, 1953.

Nel 1955, in vista del Giro, intervistato da La Gazzetta dello Sport su chi vincerà, con un gesto eloquente allargando le braccia risponde: "E' una grossa incognita. L'incertezza - tutti lo sanno - costituisce il lievito principale per mantenere in giusta misura l'interesse di una competizione. Io sono vecchio, i mesi passano senza pietà, e per chi corre in bicicletta contano doppio. Bartali ha dato addio alle scene, della «guardia» di un tempo sono rimasto l'unico capofila". Nella 38a edizione del Giro d'Italia vinta da Fiorenzo Magni, Fausto Coppi conquisterà un onorevole secondo posto.

Silvia Nicolis, Presidente del Museo, racconta: “è un orgoglio poter proporre un pezzo così importante della nostra collezione, una bici da corsa tutta italiana, frutto del genio del Campionissimo. Fausto Coppi è uno dei miti del ciclismo e lo ricordiamo con questa bici nell’anno del Centesimo Anniversario della sua nascita”, e sottolinea: “devo ringraziare mio padre Luciano che ha saputo trasmettermi la sua passione per la bellezza, l’arte e l’ingegno umano; ogni giorno nelle attività del Museo cerchiamo di valorizzare, proponendoli alla collettività, i preziosi capolavori che con lungimiranza ricercato e conservato”.

Il Museo Nicolis dal 2012 aderisce a Verona Garda Bike, una rete di imprese che ha come obiettivi la promozione del cicloturismo e della mobilità alternativa e la diffusione della cultura dell’uso sostenibile del territorio. Il distretto veronese e il gardesano, con la propria ricchezza di risorse artistiche, culturali, turistiche ed enogastronomiche, rappresentano un patrimonio di altissima qualità che si presta ad essere scoperto in bicicletta.


Tra le più emozionanti e suggestive esposizioni private nel panorama internazionale, il Museo Nicolis di Verona narra la storia della tecnologia e del design del XX secolo. Il riconoscimento dell’eccellenza gli deriva oggi dall’attribuzione del più ambito e prestigioso premio nel panorama mondiale dell’auto classica indetto dagli esperti del Magazine Octane: Museum of the Year 2018 a The Historic Motoring Awards.

La nascita del Museo si deve alla grande passione di Luciano Nicolis. La storia di una vita che ha trovato la sua collocazione in uno spazio espositivo di 6000 mq nel duemila, anno della sua inaugurazione. I suoi capolavori sono stati suddivisi in otto diverse collezioni con l’obiettivo di costruire un percorso organico, professionalmente qualificato e strutturato per soddisfare il visitatore più esigente. Il patrimonio delle collezioni è di grande spessore e rappresenta una realtà esclusiva: oltre 200 auto d’epoca, 110 biciclette, 100 motociclette, 500 macchine fotografiche, 100 strumenti musicali, 100 macchine per scrivere, aeromobili, oltre 100 volanti delle sofisticate monoposto di Formula 1 e innumerevoli opere dell’ingegno umano esposte secondo itinerari antologici, storici e stilistici.

Non è un caso che il Museo Nicolis rappresenti un “unicum” nel suo genere e venga indicato come emblematico della moderna cultura d’impresa. I Nicolis, infatti, sono da oltre 80 anni imprenditori nel recupero di materie prime e secondarie. L’inizio risale al 1934 quando Francesco Nicolis, sensibile a ogni forma di risparmio e dotato di acuta sensibilità ambientale, decide di fare un esperimento molto avanzato di sostenibilità ed ecologia: raccogliere e riutilizzare la carta da macero. Sotto la spinta del figlio Luciano l’attività si espande velocemente e, all’inizio degli anni ’60, un ulteriore slancio trasformerà l’azienda di famiglia in un gruppo leader in Europa per il recupero della carta e un sicuro punto di riferimento nel settore dei servizi ambientali internazionali. Oggi il Gruppo Lamacart-Museo Nicolis è gestito con passione e competenza dalla terza generazione, rappresentata da Silvia e Thomas Nicolis.



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