LUCREZIA BORGIA SUL PALCOSCENICO DEL TEATRO GIUSEPPE VERDI DI TRIESTE
Lucrezia Borgia è sul palcoscenico del teatro Verdi, con un nuovo allestimento della Fondazione, a quasi 150 anni dalla sua prima rappresentazione a Trieste nel 1871, in coproduzione con la Fondazione Teatro Donizetti di Bergamo, la Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, la Fondazione Teatri di Piacenza e la Fondazione Ravenna Manifestazioni.
L’allestimento andrà in scena al Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste tra i giorni 17 e 25 gennaio 2020.
Il regista Andrea Bernard è categorico: “Prima di tutto una donna e una madre, staccata dal mito storico e romanzato di cinica avvelenatriceâ€; è così che vuole dar voce a quella Lucrezia Borgia dell’opera di Gaetano Donizetti, il melodramma in un prologo e due atti dal libretto di Felice Romani.
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“Il lato umano di Lucrezia è l’aspetto più potente della vicenda dell’opera donizettiana†– continua il regista – “e quello che permette alla drammaturgia di svilupparsi in una sequenza di scene paragonabili a un thriller cinematografico pieno di tensione e colpi di scenaâ€.
Non occorre ricordare che se Lucrezia è una donna di potere, è la figlia di un Papa (Bonifacio VIII) e moglie di un uomo influente come Alfonso d’Este, nell’opera si vuole sottolineare il dramma umano e non storico di questa protagonista che idealmente viene trasformata in una storia universale paragonabile ai miti greci con i loro amori, incesti, vendette e tradimenti.
“Nella nostra messa in scena†– spiega il regista – “abbiamo quindi cercato di sottolineare le ragioni che hanno portato Lucrezia a vendicarsi e a morire della sua stessa vendetta, colpita da un fato avverso sin dall’inizio. Il vero e unico sentimento che muove questa donna è infatti l’amore materno, più forte di qualsiasi altro affetto al mondo e che sarà la sua salvezza ma allo stesso tempo la sua rovinaâ€.
Con l’Orchestra e il Coro della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste diretti dal maestro Roberto Gianola, l’opera è interpretata da Carmela Remigio e Lidia Fridman (Donna Lucrezia Borgia), Dongho Kim e Abramo Rosalen (Don Alfonso), Stefan Pop e Deniz Leone (Gennaro), Cecilia Molinari e Veta Pilipenko (Maffio Orsini), Motoharu Takei (Jeppo Liverotto), Rustem Eminov (Don Apostolo Gazella), Dario Giorgelè (Ascanio Petrucci),Dax Velenich (Oloferno Vitellozzo), Giuliano Pelizon (Gubetta), Andrea Schifaudo (Rustighello), Giovanni Palumbo (Astolfo), Roberto Miani (Un coppiere).
Mentre le scene sono di Alberto Beltrame, i costumi di Elena Beccaro, le coreografie e i movimenti scenici Marta Negrini e le luci di Marco Alba; il maestro del Coro è Francesca Tosi. E l’Orchestra della Fondazione è diretta dal Maestro Roberto Gianola.