San Zeno, carcere, stadio, arena: visita a Verona di Papa Francesco, all’insegna di “Giustizia e Pace”. Dettagli sul programma del 18 maggio - preghiera, riflessioni con attivisti, ospiti di rilievo ed esibizioni di artisti internazionali, nazionali e lo
“Giustizia e Pace si baceranno” è un’espressione, dal Salmo biblico 85, che, nel suo insieme, descrive una storia dell’amore, ritrovato tra Dio e popolo, emblema anche di ogni relazione che si va a ricongiungere. Tutto inizia, con un atto di perdono, che permette un bacio e un’unione di pace, da cui nasce una nuova, vita nella giustizia: temi questi, che saranno trattati, il 18 maggio, attraverso linguaggi e modi diversi, perché tale sabato sia, concretamente, una giornata, in cui si parla di “pace” e, appunto, di “giustizia”. Realtà, che hanno attraversato la storia e la spiritualità della Chiesa di Verona, come testimoniano alcuni sermoni del patrono San Zeno, di tanti uomini e donne che, in nome di Cristo, hanno di mostrato nei fatti e vissuto l’impegno sociale, fondatori e fondatrici di tanti Istituti, molti dei quali, con vocazione caritativa e missionaria. Il prossimo 18 maggio, dunque, tutto questo sarà espresso in momenti di preghiera, di festa, di riflessione e di confronto, con i movimenti popolari italiani e il mondo dell’associazionismo, e di dialogo del Santo Padre con il mondo del carcere. Il Comitato organizzativo ha voluto che “Giustizia e Pace” non siano e restino solo parole, temi teorici o un augurio per il futuro, ma siano anche le coordinate, per alcune scelte. Per questo è stato coniato il piccolo slogan “Giustizia S.I.A.”, laddove il Verbo diventi effettivo, in una giornata, che possa essere Sicura, Inclusiva, Accogliente. Tutto inizierà, davanti al patrono, San Zeno (ca. 300-371), perché è il luogo, in cui ritroviamo le radici della vita ecclesiale e di tutta la comunità di Verona. A questo grande Pastore, originario dall’allora romana Mauritania, guardano infatti tutti i veronesi, anche per il suo proverbiale sorriso, segno della benevolenza divina e umana. Davanti a Lui, pregheranno i presbiteri, i rappresentanti della vita consacrata, tra cui le monache di clausura, che, quotidianamente, nella preghiera sostengono la vita della Chiesa e vivono l'intercessione per tutti. Nella storica e grande piazza San Zeno, papa Francesco incontrerà quasi 7mila bambini e ragazzi, accompagnati da genitori e da catechisti. Il Centro diocesano di Pastorale ragazzi curerà l’animazione, con il supporto di Acr Band, N-Joy e Corodoro di Legnago. Il tema della giornata “Giustizia e Pace si baceranno” si realizzerà, per i più piccoli, attraverso un contest che è stato lanciato, qualche mese fa, e che ha raccolto vari contributi, da ogni parte di Verona e provincia: parrocchie e scuole si sono impegnate, non solo per preparare l’evento, ma per riflettere e concretizzare, nella quotidianità, il grande argomento “Pace”. Saranno, quindi, presentati alcuni dei lavori in tema, che saranno giunti, nel corso della mattinata. Quando papa Francesco, poi, uscirà dalla Basilica di San Zeno, saluterà i bambini e si fermerà, qualche momento, a dialogare con loro. Di grande rilievo, per l’intera visita, è il ruolo che avrà il “carcere,” non solo, perché papa Francesco farà visita, verso mezzogiorno, alla Carcere di Montorio, Verona, e vi si fermerà a pranzo, con i detenuti. Nella struttura di Montorio, sono attivi laboratori artigianali, per cui, gli allestimenti in legno, che verranno disposti sul palco dell'Arena di Pace, vengono prodotti nella falegnameria, che Reverse Cooperativa Impresa sociale gestisce, appunto, all’interno del carcere, dal 2016. Tali allestimenti sono realizzati con materia naturale, utilizzando legno proveniente, da scarti produttivi e da filiera controllata, e possano essere riutilizzati. I temi di inclusione e di rispetto vengono ripresi anche nella selezione, per i tessuti scelti, per i cuscini delle sedute, realizzate da progetto Quid, Cooperativa, dedicata alla moda sostenibile e all'inclusione sociale, che è stata coinvolta nel Laboratorio di sartoria, all’interno della Casa Circondariale di Montorio. Un progetto di economia carceraria, dedicato alla formazione e all’inserimento lavorativo di persone attualmente detenute, con l’ottimo obiettivo di diffondere competenze, dignità del lavoro, fiducia in sé stessi e capacità di lavorare in squadra. Tutti strumenti decisivi, per la costruzione di un futuro di benessere per la società e per abbattere il fenomeno della recidiva. Inoltre, le ostie che verranno utilizzate durante la S. Messa allo stadio, sono fatte a mano, nelle carceri di Castelfranco Emilia, Modena, grazie ad un progetto della Cooperativa Giorni Nuovi. Ultimo atto della visita sarà la concelebrazione eucaristica prefestiva di Pentecoste, allo stadio Bentegodi, dove sono attesi 30 mila fedeli. La Santa Messa, allo Stadio, considererà il tema "Giustizia e Pace", anche in alcuni aspetti particolari: per esempio, i paramenti per i sacerdoti sono realizzati con materiale riciclato e confezionati con l'ausilio di persone fragili; i vari lettori delle preghiere dei fedeli, così come le persone che porteranno i doni all'offertorio, rappresenteranno i differenti volti della Chiesa di Verona e un'attenzione particolare ad alcune realtà di disabilità; attenzione particolare sarà riservata a persone con disabilità anche grazie in collaborazione, con Unitalsi Verona. La Messa inizierà alle ore 15, ma sarà preceduta, da momenti di animazione e di riflessione coordinati. dal Centro di Pastorale adolescenti e giovani, dal titolo: “Per fare la pace ci vuole coraggio”. Saranno i 3800 adolescenti e giovani presenti, sul prato dello stadio, i primi destinatari e i protagonisti della citata proposta di animazione, con musiche della Cpag band, supportata da Tribù gospel singers, i balli della scuola Urban Dancefloor, intervallati dalla lettura di alcuni brani tratti dai discorsi di papa Francesco, da un momento di valorizzazione dei ragazzi diversamente abili, con la proposta di un balletto da parte dell’Asd La grande sfida, e dal racconto di una toccante testimonianza di Kevin Alexander Mijares Figueroa, sul tema del Perdono. Quanto all’Arena di Pace 2024, uno degli eventi più attesi della giornata di visita papale, si svolgerà, dalle 9 alle 12.30, sia, come grande momento assembleare dei movimenti popolari italiani, sia come incontro artistico-culturale, in cui la Pace, oltre ad essere proclamata, è anche condivisa. Tale appuntamento nell’anfiteatro scaligero è solo una tappa di un processo che si è sviluppato nel corso dei decenni, a partire dagli anni Ottanta, e che proseguirà anche, dopo il 18 maggio. Papa Francesco parteciperà ad Arena di Pace, dalle 10.15, per circa un’ora, e risponderà ad alcune domande, emerse dai tavoli di lavoro, riunitisi nei mesi scorsi, per approfondire cinque ambiti tematici strettamente legati al tema della giornata “Giustizia e Pace si baceranno”. Infatti, l’incontro di sabato 18 maggio, cui prenderanno parte numerosi movimenti popolari italiani e internazionali, è solo il culmine di un processo di approfondimento, di dialogo e di confronto su “Migrazioni”, “Ecologia integrale e stili di vita”, “Lavoro, economia e finanza”, “Diritti e democrazia”, “Disarmo”. A Verona, già da venerdì 17 maggio in fiera, confluiranno i movimenti popolari, che con le loro pratiche e capacità di intrecciare relazioni dal basso, ricostruiscono comunità, promuovono convivialità e lottano, per la dignità della vita: coloro, che Francesco definisce “poeti sociali”, indicandoli come unica speranza per la conversione ecologica di cui ha bisogno l’umanità. Non sono avanguardie, ma società in movimento. Realtà che immaginano un presente alternativo all’insegna del motto “Giustizia e Pace si baceranno”, che ispira l’intera visita di papa Francesco, nella città dell’Adige. Il vescovo Domenico Pompili ha anticipato che, nel corso della mattinata, ci sarà un doppio collegamento con la Terra Santa, uno in Israele e uno in Cisgiordania, per poter, simbolicamente, fare incontrare israeliani e palestinesi, per un segno di speranza. Condurranno la mattinata Riccardo Iacona, conduttore i Presa diretta, Greta Cristini, reporter e analista geopolitica, Marino Sinibaldi, giornalista, critico letterario e conduttore radiofonico. Assieme ai volti storici di Arena di Pace, come padre Alex Zanotelli e don Luigi Ciotti, numerosi saranno gli attivisti di rilievo che porteranno la loro testimonianza nell’anfiteatro scaligero, e, tra questi: Vanessa Nakate, ugandese, nota per il suo impegno per promuovere politiche di contrasto al cambiamento climatico; Mahbouba Seraj, giornalista afgana e attivista, per i diritti delle donne, nonché candidata al Nobel per la Pace; Joao Pedro Stedile, economista e attivista sociale brasiliano, fondatore dei movimenti popolari brasiliani, e Andrea Riccardi, storico, politico e attivista italiano, fondatore nel 1968 della Comunità di Sant'Egidio. Tra gli artisti, saranno presenti: Hevia, il più grande cornamusista del mondo; Alessandro Bergonzoni, attore funambolo della parola; Matteo Martari, attore protagonista di fiction e film; Michail Pavlovič Šiškin, considerato uno dei maggiori autori russi contemporanei; vincitore del premio strega Europa, che vive in esilio in Svizzera; Elvira Mujic, autrice serba; Chris Obehi, cantante nigeriano arrivato in Italia con uno dei tanti barconi che attraversando il Mediterraneo; Erica Boschiero, cantautrice impegnata sui temi ambientali; Felicity Lucchesi, giovane cantante e pianista italoaustraliana; Adriana Le, cantante che sta solcando palchi sempre più internazionali; Mosaika, progetto musicale multietnico; Coro Università popolare di Treviso; AsOne, giovane band emergente veronese (faranno l’opening della giornata); Masala e Foresta, duo vocale che si sta imponendo nel panorama nazionale; Anna e l’appartamento, cantautrice vincitrice di molti premi nazionali; Le coreografie saranno curate dalla Compagnia Sisina Augusta, coreografa che ha danzato in tutto il mondo. Faranno parte della Band residente i musicisti Sbibu, percussionista, Daniele Rotunno, pianista, Emanuele Zanfretta, flautista, che si esibiranno con alcuni brani e accompagneranno le performance artistiche nel corso della giornata. Crediamo che, nel comunicato di Giustizia e Pace, di cui sopra, non manchi nulla, al punto, che lo riportiamo tale e quale, nel suo originale, numerosissimi essendo i dettagli, in esso contenuti, che, certamente, sono stati imponente motivo di lavoro preparatorio e che, come tali, meritano massimo riconoscimento: sono il non più ultra, che si potesse avere predisposto, per la straordinaria e grandissima visita di Papa Francesco, primo e massimo Latore di Pace, di quella Pace, della quale il nostro tempo e il globo hanno assolutamente bisogno.
Pierantonio Braggio
|