Vinitaly 2024 – nel 1966, ideato da Angelo Betti – chiude con 97mila presenze: oltre 30mila gli operatori esteri presenti (31% del totale), in crescita, le presenze da Stati Uniti, Germania, Gran Bretagna, Cina e Canada.
Vinitaly ha chiuso felicemente e con rinnovato success, la sua 56ª edizione, con 97mila presenze. In leggero incremento, gli operatori esteri, da 140 paesi a quota 30.070 (31% sul totale), di cui 1200 top buyers (+20%, sul 2023), da 65 nazioni selezionati, invitati e ospitati da Veronafiere, in collaborazione con Ice Agenzia. Bilancio positivo anche, per Vinitaly Plus, la piattaforma di matching, tra domanda e offerta, con 20mila appuntamenti business, raddoppiati nell’edizione in tema, e per il Fuori Salone Vinitaly and the City, che ha superato le 50mila degustazioni (+11%). La prossima 57ª edizione, cui non si potrà mancare, si terrà a Veronafiere dal 6 al 9 aprile 2025. Il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo: “Vinitaly consolida il proprio posizionamento business e un ruolo sempre più centrale nella promozione internazionale del vino italiano. I dati della manifestazione, unitamente al riscontro positivo delle aziende, confermano gli obiettivi industriali dell’attuale governance di Veronafiere fortemente impegnata a potenziare il brand fieristico del made in Italy enologico, nel mondo. Va in questa direzione il rafforzamento della collaborazione, con tutti i referenti istituzionali, oggi in prima linea, con Veronafiere, nel sostenere l’internazionalizzazione del settore”. “La profilazione degli operatori è tra i nostri principali obiettivi strategici - commenta l’amministratore delegato di Veronafiere, Maurizio Danese -. Un risultato già centrato nella scorsa edizione, quella della svolta di Vinitaly, e proseguito quest’anno anche nei confronti della domanda domestica, in particolare quella del canale Horeca, attraverso iniziative di comunicazione e marketing, che hanno contribuito all’incremento delle presenze italiane. In questi giorni abbiamo registrato reazioni positive da parte delle aziende, dei consorzi e delle collettive regionali. Una iniezione di fiducia, in un momento complesso che ci vede impegnati a supportare il principale prodotto ambasciatore e apripista dell’agroalimentare del Belpaese, nel mondo”. Sul fronte delle presenze estere a Vinitaly 2024, gli Stati Uniti si confermano in pole position, con un contingente di 3700 operatori, presenti in fiera (+8% sul 2023). Seguono Germania, Gran Bretagna, Cina e Canada (+6%). In aumento, anche i buyers giapponesi (+15%). Chiuso il grande, international Vinitaly, ecco, di seguito, i primi appuntamenti del calendario estero: Wine to Asia (Shenzen 9-11 maggio 2024); Vinitaly China Roadshow, Shanghai, Xian, Guangzhou (2-6 settembre 2024); Wine South America a Bento Gonçalves (RS) Brasile (3-5 settembre 2024); Vinitaly USA (Chicago 20-21 ottobre 2024), e Vinitaly @ Wine Vision (Belgrado 22-24 novembre 2024). Quando Angelo Betti aveva iniziato a ideare Vinitaly, nel 1966, non poteva minimamente pensare, certo, al grande successo e alla grande notorietà, di cui gode, oggi, la sua manifestazione, oggi, e internazionale, che è gloria del vino veronese ed italiano nel mondo, gloria, accompagnata, da grande movimento economico, con altrettanto grandi, positive, ricadute, sul lato sociale. Ovviamente, attivissimo ed ottimo è stato ed è il prezioso contributo professionale di Veronafiere, nell’ampliare, come oggi la conosciamo, la mondiale kermesse vinicola, che passa da successo, a sempre nuovo, massimo successo.
Pierantonio Braggio