Libro-studio, dal titolo: “100 Custodi per 100 Vitigni, la Biodiversità viticola in Italia”, per chi ama vite, vino e vitigni a rischio. L’opera è curata da Aldo Lorenzoni.
Porta il titolo: “100 Custodi per 100 Vitigni, la Biodiversità viticola in Italia”, il volume, realizzato da GRASPO – Gruppo di Ricerca Ampelografica per la Salvaguardia e la Preservazione dell’Originalità viticola, creato da Aldo Lorenzoni – ed è stato presentato a Vinitaly 2024, quale concreto manifesto progettuale, per una ideale rete tra aziende, istituzioni e centri di ricerca, finalizzata a identificare, mettere in sicurezza e vinificare il frutto di moltissimi vitigni originali italiani, a rischio erosione genetica, dalle Alpi alla Sicilia. Sono più di 150 le aziende custodi di tali vitigni, incontrate dagli Autori, aziende, che hanno raccontato le incredibili storie di oltre 200 varietà, molto rare e poco conosciute, attraverso le appassionate ed autorevoli presentazioni di Monica Larner, Attilio Scienza, Manna Crespan e Danilo Riponti. L’opera, lungo viaggio di incontri e di scoperte, non vuole essere un mero catalogo di aziende e di vitigni a rischio estinzione, ma, un’esperienza immersiva, in un mondo, spesso, dimenticato, che tocca tutte le regioni italiane, mettendo in relazione, tra loro, custodi e centri di ricerca. Un ricco complesso di storie originali, spesso caratterizzate da autentico eroismo, ma, anche racconto di quanto, istituzioni, centri di ricerca ed ampelografi di tutta Italia, hanno fatto e fanno, per identificare e preservare qtali vitigni, come, ad esempio, il progetto RITORNO, dell’azienda Sassotondo di Carla Benini ed Edoardo Ventimiglia, realizzato, in sinergia con GRASPO e con l’Università di Catania, per lo studio e la messa in sicurezza di 11 antiche varietà dell’Etna. Fortemente convinti che la vera sostenibilità, in vigna, parta dalla tutela e dalla salvaguardia della biodiversità viticola di ogni territorio, nel testo ritroviamo anche alcune storie di sindaci, di piccole comunità, di associazioni ed aziende, che condividendo questi temi, hanno collettivamente e concretamente contribuito alla salvaguardia della biodiversità viticola locale, pure tutelando vecchie vigne, storici sistemi di allevamento ed ancestrali pratiche agricole. L’azione di GRASPO – avviata, dall’iniziale ricerca di vitigni perduti, con rilievi e microvinificazioni, e consolidatasi, nel tempo, con l’iscrizione di alcuni vitigni al Registro e la creazione di campi di conservazione – si allarga, ora, alla divulgazione, sensibilizzazione, informazione, con il diretto coinvolgimento delle aziende custodi di ogni territorio e sviluppando sinergie con Università e centri di ricerca. Interventi concreti, che non si limitano alla sola salvaguardia del patrimonio genetico, ma cercano di capire quali risposte possiamo, oggi, avere da vitigni dimenticati, nella sfida lanciata alla viticoltura italiana dal cambiamento climatico. Cultivar, oggi considerate marginali, possono, con le loro peculiari caratteristiche, rispondere al bisogno di più freschezza ed acidità, o vitigni, caratterizzati da colore ed eleganza, per rossi moderni, senza dover spostare la viticoltura verso areali, ad altitudini più elevate, alterando equilibri ambientali e paesaggistici. Proprio l’importanza strategica di questo percorso di ricerca richiede però oggi una nuova attenzione, anche da parte delle Istituzioni per permettere la salvaguardia di risorse genetiche, che le attuali norme sembrano invece ostacolare. Servono percorsi dedicati ed attenzioni specifiche, per la catalogazione e la registrazione dei vitigni, in tema, e per la loro messa in sicurezza: una richiesta, che arriva, forte, da tutti i custodi degli stessi, che ritroviamo nel libro di GRASPO. Vitigni del passato, quindi, ma, in grado di proporre vini del futuro. Complimenti, dunque, a GRASPO, che, con la sua intensa, mirata azione di ricerca, e con il volume, appena uscito, tende, come abbiamo visto, sopra, aprendo nuovi percorsi, a rivalutare vitigni dimenticati, ma, certamente tali, da poter proporre nuove importanti referenze. Ora, probabilmente, ci ripeteremo, ma, riteniamo utile evidenziare, di seguito le basi essenziali, sulle quali, si attiva GRASPO: L’associazione non ha scopo di lucro ed ha i seguenti obiettivi: 1. Identificare, catalogare e vinificare vitigni antichi e minori a livello nazionale e internazionale. 2. Sostenere e promuovere l’identità di questi vitigni della loro storia e dei diversi sistemi di coltivazione. 3. Attivare azioni di studio di ricerca per la valorizzazione di questi vitigni. 4. Coordinare iniziative tecnico scientifiche e culturali tese al recupero e alla loro valorizzazione anche in sintonia con enti ed istituzioni. 5. Intrattenere rapporti con enti, pubblici e privati, che a qualunque titolo si occupano di protezione e di salvaguardia dei vitigni minori anche attraverso la stipula di accordi e di convenzioni. 6. Favorire, in questi areali, la presenza dell’uomo, la conservazione dell’ambiente, la tutela del paesaggio ed il mantenimento di un tessuto sociale e culturale costituente presupposto per l’attivazione di processi di sviluppo rurale. 7. Valorizzare la qualità di questi vini sviluppando la ricerca, l’innovazione tecnologica e la divulgazione delle conoscenze acquisite. 8. Gestire mediante compartecipazione con altri organismi pubblici o privati, iniziative promozionali, anche di natura economico commerciale, volte al perseguimento degli scopi associativi. Contatti: aldo@graspo.wine.
Pierantonio Braggio
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