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Calcio a Venezia

Fondazione, gloria, unione e fallimento 
Fondata nel 1907, nel 1909 raggiunge la semifinale nazionale (per mancanza di avversarie in zona). Tra alti e bassi, debutta in serie A nel 1925-26. Il Venezia dalla stagione 1929-30 cambia anche nome e colori (per la cronaca venne chiamata Serenissima e i colori delle maglie erano color rosso veneziano). L'esperimento termina tre anni piĂą tardi.

All'inizio degli anni quaranta il Venezia vince la Coppa Italia (1940-41), e si piazza terza nella stagione successiva. A quei tempi nel Venezia militavano due grandi del calcio italiano come Ezio Loik e Valentino Mazzola, vincitori di scudetti a ripetizione con il Grande Torino.

La società nel 1987 compra i diritti della squadra di Mestre (che giocò anche col nome di Mestrina) per poi cederli al Palermo recentemente fallito e prende per un breve periodo il nome di Venezia-Mestre. Una curiosità: nei primi anni novanta nel Campionato Nazionale Dilettanti militò un'altra squadra di calcio con il nome Venezia. Le divise di questa squadra erano del classico colore neroverde. Era stato fondato da soggetti contrari alla fusione tra Venezia e Mestre. Sparì attorno al 1996. Con l'avvento di Maurizio Zamparini e grazie all'integrazione delle due rose del Venezia e del Mestre, la squadra viene subito promossa in C1 e l'anno successivo riassume la denominazione Associazione Calcio Venezia 1907. In seguito, nel 1990-91, ritorna in B dopo uno spareggio contro il Como, e nel 1997-98 il Venezia ritorna in serie A (Allenatore Novellino) dopo trent'anni. Si salva la stagione successiva grazie alle prodezze di Recoba e Maniero. Dopo la retrocessione nel 2001-02, la squadra va in profonda crisi anche per l'abbandono del presidente Zamparini (che nel passaggio al Palermo trascina diversi giocatori, tra cui lo stesso Maniero) e al termine del campionato 2004-05 viene retrocessa in Serie C1.
Il 22 giugno 2005 viene dichiarata fallita.

La risalita
La nuova societĂ , denominata SocietĂ  Sportiva Calcio Venezia, capeggiata dal Gruppo Guaraldo rappresentato da Lorenzo Marinese, riparte dalla Serie C2 dove dopo una partenza al rallentatore risale velocemente le posizioni fino ad ottenere con due giornate di anticipo la promozione in serie C1, dopo la vittoria contro Jesolo in trasferta per 3-1.

Nella stagione 2006/2007 il Venezia si affaccia nel campionato di Serie C1 come matricola, ma dimostra fin da subito di avere le carte in regola per un'immediata promozione in serie B. Dopo qualche pareggio di troppo nelle prime giornate di campionato, il Venezia inizia ad infilare una buona serie di vittorie, trovando nello stadio Penzo la propria roccaforte; qui non ha mai perso finora, anche grazie all'apporto di un numeroso e caloroso pubblico. Dalla 18esima alla 23esima giornata la formazione lagunare ha detenuto la prima posizione della classifica, anche se in coabitazioni con altre formazioni, a testimonianza del grande equilibrio e del buon livello che vige nel girone A della C1. La squadra gioca con un classico 4-4-2 e fa delle ali la sua forza maggiore (Pradolin e Collauto), assieme alla prolificità delle due punte (Moro e Gennari, oltre al sempre vivo Paolino Poggi). All'ultimo turno i lagunari battono 1-0 il Pisa con un gol al 94° minuto ed accedono così quasi miracolosamente ai play-off dove, in semifinale, affrontano nuovamente la squadra toscana. Nel doppio confronto il Venezia riesce a pareggiare in casa per 1 a 1 ma viene sconfitto per 3 a 1 nella gara di ritorno.
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