Afta epizootica: blocco delle importazioni e controlli serrati, per difendere gli allevamenti italiani Coldiretti Verona convoca d’urgenza le consulte zootecniche
“Coldiretti esprime massima preoccupazione per la diffusione dell’afta epizootica in Ungheria e Slovacchia, con il rischio concreto che la malattia possa propagarsi anche in Austria e rappresentare una minaccia per l’intero comparto zootecnico europeo. L’ultimo caso, segnalato il 25 marzo in Ungheria al confine con l’Austria, conferma la gravità della situazione e rende urgenti misure di contenimento efficaci per proteggere gli allevamenti italiani. Per questo Coldiretti chiede l’immediato blocco delle importazioni in Italia di animali sensibili all’afta epizootica, estendendo il divieto all’intero territorio degli Stati coinvolti e non solo alle zone di protezione attualmente individuate. Parallelamente, è necessario un aumento dei controlli alle frontiere, per evitare che triangolazioni commerciali tra Paesi possano aggirare i divieti e mettere a rischio la sicurezza sanitaria degli allevamenti nazionali. Il pericolo è enorme: l’afta epizootica, pur non essendo contagiosa per l’uomo, è altamente virale e devastante per il bestiame (bovini, suini, ovicaprini). La malattia provoca vesciche dolorose su bocca, lingua, muso e zampe, rendendo difficile agli animali nutrirsi e muoversi, con conseguente isolamento o abbattimento forzato. La diffusione di un’epidemia avrebbe effetti disastrosi su un settore già duramente colpito dalla peste suina africana e dalla lingua blu, arrivate proprio dal Nord Europa, con danni gravissimi dovuti all’abbattimento di decine di migliaia di capi e al blocco della movimentazione degli animali. Per fare il punto della situazione nella mattinata di lunedì 31 marzo Coldiretti Verona ha convocato d’urgenza le Consulte congiunte del settore lattiero caseario e degli allevatori di bovini da carne. All’incontro ha partecipato il dirigente dell’Aulss 9 settore veterinario Tommaso Patregnaniche ha invitato gli allevatori alla calma ma allo stesso tempo li ha esortati a mantenere alta la soglia di attenzione. “Per proteggere il nostro patrimonio zootecnico – è intervenuto Giacomo Beltrame, vice presidente di Coldiretti Verona e allevatore di bovini da carne - è necessario intervenire subito con misure restrittive sulle importazioni e con controlli rigorosi per evitare ogni rischio di diffusione della malattia. Esprimiamo la nostra solidarietà agli allevatori ungheresi e slovacchi, che stanno affrontando questa grave emergenza sanitaria, ma ribadiamo l’urgenza di azioni concrete per difendere il nostro sistema allevatoriale. Un’epidemia di afta epizootica sarebbe un colpo fatale per il settore, soprattutto nel Veronese, dove la concentrazione di allevamenti è altissima”. Nel 2024, l’Italia ha già importato 10.300 suini vivi dall’Ungheria e 5.300 dalla Slovacchia, 46.500 ovicaprini vivi dall’Ungheria, oltre a 4.000 bovini dall’Ungheria e 6.500 dalla Slovacchia. Con l’avvicinarsi delle festività pasquali, periodo in cui le importazioni di agnelli aumentano in modo significativo, il rischio di diffusione del virus cresce ulteriormente. Non possiamo permettere che un’emergenza sanitaria metta in ginocchio la zootecnia italiana. L’allarme non riguarda solo Ungheria e Slovacchia: nel 2023, l’Italia ha registrato un aumento di quasi il 70% delle importazioni di animali vivi dalla Germania, tra bovini, ovini e suini, e proprio il Regno Unito ha recentemente imposto un bando temporaneo sulle carni tedesche per i focolai di afta epizootica riscontrati nel Paese. Questo dimostra quanto sia cruciale rafforzare i controlli alle frontiere per impedire l’ingresso di animali potenzialmente infetti”. Mancava proprio l’afta epizootica, con le sue conseguenze. Per noi, in Italia, è importante che sia stata rilevata in tempo, per porre in pratica le misure, sopra descritte, ed evitare la diffusione del virus.
Pierantonio Braggio