Officina del Vento si presenta al 57° Vinitaly: un nuovo progetto vitivinicolo sulle rive della Laguna dello Stagnone
A Cura di Cristina Parrinello
In occasione della 57ª edizione del Vinitaly, che ha visto la partecipazione di visitatori e intenditori provenienti da tutto il mondo, si è distinta una nuova realtà del panorama vitivinicolo italiano: “Officina del Vento” che alle ore 16 di lunedì 7 Marzo, ha presentato il suo ambizioso progetto presso il Padiglione Fiera di Verona. L’azienda Officina del vento è nata nel 2023, ed è diretta da tre soci d’eccezione, pluripremiati e di riconosciuto prestigio: Gabriele Gorelli, Pietro Russo e Andrea Lonardi. Ciascuno di loro ha ricevuto il riconoscimento di “Master of Winer”, e insieme hanno unito le forze per dar vita al progetto “Officina del Vento”, con l’obiettivo di recuperare e valorizzare i vigneti situati nella Riserva Naturale dello Stagnone, in Sicilia. Si tratta di un piccolo angolo di paradiso sulla costa occidentale siciliana, nella suggestiva località della Laguna dello Stagnone, territorio del comune di Marsala, in provincia di Trapani. Istituita nel 1984, la Riserva si estende per oltre 2.000 ettari e comprende la Laguna dello Stagnone e quattro isole: Mozia (o San Pantaleo) importante colonia fenicia, l’Isola Grande (o Lunga), l’Isola della Schola dove si dice abbia insegnato Cicerone durante la sua permanenza in Sicilia e l’Isola di Santa Maria.
Nel 2022, i tre esperti hanno acquistato un ettaro di vigneto con viti di oltre 30 anni (che si possono considerare storiche), situato di fronte all’isolotto di Mozia. Questo terreno, caratterizzato dalla vicinanza al mare e da un microclima unico, è ideale per la coltivazione del vitigno Grillo. Le prime 4.170 bottiglie di Grillo Sicilia DOC 2023 sono state prodotte affinando le uve principalmente in acciaio, con una piccola parte in barrique, per preservare le caratteristiche varietali e l’influenza del terroir marino. I vecchi vitigni della Laguna dello Stagnone, autentici simboli della tradizione enologica siciliana, danno vita a un vino da tavola, per l’appunto Officina del Vento, in grado di raccontare la terra, dove il sole incontra la brezza marina, il tempo e il talento. Di grande eleganza e personalità, Officina del Vento (vino, che ha lo stesso nome dell’azienda che lo produce) è l’espressione autentica di un territorio e della condivisa visione dei tre fondatori. Nel corso della presentazione, uno dei tre soci, Gabriele Gorelli ha spiegato come, tra i filari accarezzati dal vento e baciati dal sole del Sud Italia, prende forma un’etichetta che negli ultimi anni si è fatta largo nel panorama enologico italiano per eleganza, identità e visione. “Officina del Vento” non è solo un nome evocativo: è una dichiarazione d’intenti, un laboratorio enologico dove la natura è la vera protagonista e il vento diventa metafora di movimento, leggerezza e trasformazione. Nel bicchiere, Officina del Vento si presenta con un colore brillante e profondo. Al naso colpisce per la sua complessità: note di frutta matura, erbe mediterranee, accenni salmastri e freschezza richiamano il brivido della brezza marina. In bocca è armonico, con un equilibrio preciso tra acidità, morbidezza e sapidità. Il gusto è lungo e minerale, come un’eco del paesaggio da cui proviene. Durante il suo intervento, l’enologo ha illustrato come la volontà comune dei tre soci è stata quella di trasformare ogni sfida in un’opportunità di crescita. Pietro Russo, anch’egli figura di spicco nel panorama enologico internazionale, ha illustrato nel suo intervento le recenti iniziative volte a valorizzare il territorio della Laguna dello Stagnone, la più vasta della Sicilia, caratterizzata da acque basse, con una profondità che varia da 50 cm a 2 metri, clima ideale e composizione del terreno calcare e argilloso. “Le nostre vigne”, ha sottolineato l’enologo, “sono coltivate secondo principi sostenibili: infatti riusciamo ad esaltare la qualità del frutto, facendo in modo che il clima faccia il suo corso e che il vento, elemento costante, contribuisca a mantenere le uve sane e asciutte,
Le sue parole hanno evidenziato il forte orientamento verso la sostenibilità e la qualità, temi destinati a guidare il futuro dell’azienda Officina del Vento. Infine l’enologo Andrea Lonardi ha approfondito le strategie di espansione del marchio, sottolineando l’importanza delle collaborazioni locali, allo scopo di trasformare ogni sfida in un’opportunità di crescita. Officina del Vento è parte integrante del progetto “Salt West”, un’iniziativa volta a promuovere la sostenibilità ambientale e la valorizzazione dei vigneti storici della zona della Laguna dello Stagnone. Questo progetto mira a recuperare il territorio così come i nostri padri lo hanno a noi trasmesso