Il Comune di Malcesine traccia una nuova rotta verso il 2035: al via il Piano Strategico del Turismo pluriennale per governare crescita, qualità e sostenibilità
Malcesine apre una nuova fase della propria storia turistica. A Palazzo dei Capitani, l’Amministrazione comunale ha presentato alla cittadinanza, alle associazioni e agli operatori il Piano Strategico del Turismo, un documento di ampio respiro che restituisce una fotografia accurata della destinazione e indica una serie di interventi concreti per governare in modo più ordinato e sostenibile l’enorme attrattività che il borgo esercita sul Lago di Garda.
Il percorso, avviato a partire da marzo 2025 con il supporto di JustGood Tourism, ha raccolto indicatori quantitativi e qualitativi che fotografano una destinazione in buono salute dal punto di vista delle presenze, ma sottoposta a una pressione crescente. La provenienza dei turisti continua a essere dominata dalla Germania, che rappresenta il 63% del mercato, seguita da Regno Unito, Austria e Polonia, mentre il sistema ricettivo supera gli 11.300 posti letto, con una prevalenza del settore extra-alberghiero e una riduzione della permanenza media - in linea con il trend nazionale - che si attesta su 4,4 giorni (5,5 giorni nel 2005). Il dato più significativo riguarda l’indice di pressione turistica, che raggiunge 86,77 presenze giornaliere ogni 100 abitanti: un valore che colloca Malcesine tra i 30 Comuni italiani maggiormente esposti all’afflusso turistico, sul fronte gardesano dietro solo a Lazise.
Il Piano propone un impianto organico che mira a passare da un approccio per singoli interventi a un sistema coordinato. Al centro del nuovo assetto si colloca una governance integrata, costruita attorno al Comune, alla figura professionale del Destination Manager — che sarà selezionata con bando pubblico nei prossimi mesi — e alla collaborazione funzionale con la Destination Verona & Garda per la gestione di servizi strategici come l’Ufficio IAT, della promozione, della commercializzazione e della parte digital. L’intero processo seguirà un percorso graduale: approvazione del Piano nel 2025, attivazione della nuova struttura tra l’inverno e la primavera 2026, sviluppo operativo nel corso dell’anno e consolidamento della governance entro novembre 2026.
Uno dei capitoli più rilevanti riguarda la gestione dei flussi turistici, oggi caratterizzati da una forte concentrazione in alcune aree e fasce orarie, in particolare attorno al Castello Scaligero e alla Funivia del Monte Baldo. Il documento individua la necessità di introdurre sistemi di prenotazione anticipata per organizzare meglio gli accessi, riorganizzare la segnaletica e i percorsi pedonali, integrare le principali attrazioni attraverso strumenti digitali e card di destinazione, e monitorare in modo continuativo dati e comportamenti dei visitatori. Esperienze analoghe già adottate in altre località europee dimostrano come queste soluzioni possano migliorare la vivibilità e distribuire i flussi in modo più equilibrato.
Una parte centrale del Piano è dedicata al Monte Baldo, considerato una risorsa di valore straordinario ma ancora priva di una proposta pienamente strutturata. La strategia prevede la creazione di percorsi tematici e naturalistici, la realizzazione di nuovi punti panoramici, un miglioramento complessivo del visual dell’area a monte, la rigenerazione degli edifici esistenti, l’ampliamento delle offerte gastronomiche e delle attività stagionali e la valorizzazione delle malghe e degli alpeggi. L’obiettivo è offrire un’esperienza accessibile e coerente, capace di competere con le migliori destinazioni alpine senza perdere l’identità del luogo.
Il documento affronta anche il tema del turismo outdoor, che già oggi rappresenta oltre la metà dei flussi mappati. Trekking, bike, sport acquatici, vela e parapendio costituiscono un patrimonio esperienziale che permette di intercettare nuovi pubblici e di estendere la stagione oltre i mesi estivi. La strategia punta a integrare l’offerta, coordinare gli operatori, creare pacchetti esperienziali e posizionare Malcesine come destinazione giovane e contemporanea, con una proposta capace di generare valore e prolungare la permanenza media. In questo quadro, il prodotto “vento” mantiene un ruolo centrale, con la Fraglia di Malcesine che resta un punto di riferimento riconosciuto a livello internazionale. Il Piano punta a rafforzarne il posizionamento attraverso eventi di alto profilo e nuove collaborazioni con federazioni e classi veliche, prevedendo al tempo stesso collegamenti più diretti con il tessuto urbano grazie a percorsi pedonali e ciclabili migliorati, una segnaletica più chiara e una maggiore accessibilità complessiva.
Un ulteriore asse di intervento riguarda il sistema degli eventi e del patrimonio culturale. Il Piano suggerisce di strutturare un palinsesto annuale più coordinato, che includa mostre, rassegne, percorsi tematici e soluzioni immersive, e che integri Castello, Funivia, lago e centro storico in un’unica esperienza. È prevista anche una razionalizzazione della gestione degli spazi culturali in termini di sostenibilità economica, accessibilità e capacità di attrarre pubblico diversificato.
Infine, un forte rinnovamento interesserà comunicazione e marketing, con il potenziamento dello IAT, l’introduzione di strumenti CRM, il collegamento con gli altri uffici del Garda veronese e la costruzione di un’immagine coordinata che metta in evidenza l’identità di Malcesine come destinazione outdoor, culturale e sostenibile. L’obiettivo è migliorare la qualità dell’informazione, orientare i visitatori e attrarre nuovi target attraverso campagne mirate e collaborazioni con la Destination Verona & Garda.
La Vision 2035 punta a superare la logica della crescita puramente quantitativa per orientare Malcesine verso un turismo capace di generare valore economico, benessere sociale e qualità della vita. Il Piano definisce infatti un percorso di rinnovamento dell’offerta che riconosce la varietà dei flussi, valorizza aree e potenzialità ancora poco sviluppate e sostiene la redditività delle imprese locali, generando così ricadute positive anche per i residenti, con più lavoro qualificato, servizi migliori e un benessere diffuso sul territorio. Una trasformazione che si fonda su una visione condivisa e su un sistema di interventi coordinati, pensati per accompagnare il borgo nel passaggio verso un modello di destinazione più equilibrato, competitivo e innovativo.