Una foto particolare, non certo novità, ma, dall’aspetto romantico… La Basilica di Santa Anastasia, Verona, vista e ripresa, di sera, da Lungadige Teodorico…
Passeggiando, di sera, piuttosto tarda – ci riferiamo a circa dieci anni orsono, quando, ancora, ci si poteva permettere di uscire, senza timori, anche dopo cena, e quindi, liberi da impegni, straordinariamente piacevole e distensivo era, non solo crearsi movimento e, al tempo, anche osservare i diversi aspetti dell’antica Verona, soffermandoci, su particolari e facendo, pure, qualche ripresa fotografica, a ricordo… Ciò, tuttavia, non senza difficoltà, perché, da sempre, Verona, di sera, non ha potuto e non può, mostrare, nella loro completezza, i suoi straordinari monumenti, purtroppo, avvolti nel buio, o illuminati da fievole luce. Fra tali grandi opere d’arte, purtroppo, conta anche la straordinaria, domenicana Basilica di Santa Anastasia, costruita, fra la fine del 1200 e la fine del 1400 e dedicata al domenicano veronese, San Pietro Martire (1205-1252). Fortunatamente, una sera del gennaio 2010, il caso volle che, diretti, da Ponte Nuovo a Ponte della Pietra, sul Lungadige Re Teodorico, venissimo attratti dalla straordinaria bellezza della più grande Basilica veronese – allora, da poco, restaurata e ripulita, in ogni dettaglio, sia all’interno, anche in fatto di affreschi, di dipinti e d’altro, sia all’esterno, a cura dall’allora parroco, il mons. Edoardo Tacchella – la quale, quasi, illuminata a festa, presentava, in tutta la sua magnificenza, la parte absidale ed il muro della cappella Giusti, sormontati dallo straordinario campanile, che sembrava voler apparire eroico custode di tutto l’edificio. Scattò qualche foto, nostro fratello Paolo, la mano non sicura, creando due immagini, che presentano il sacro edificio, nella sua esterna ed eterna bellezza, dovuta al magnifico cotto… e all’abbondante illuminazione del momento, che, oggi, invece, è alquanto carente… Riproduciamo, molto modestamente, per ora, una foto della Basilica e del suo campanile, visti, come dianzi cennato, dal Lungadige Re Teodorico, quindici anni orsono… Seguirà, a parte, in una successiva, breve puntata, per così dire, una seconda foto, sempre di Santa Anastasia, di sera, non potendo contenere, contemporaneamente, un nostro testo, per motivi tecnici, due immagini... Le quali, comunque, parlano – mostrandoci il domenicano tempio, che si riflette, sul fluente Adige – e ci fanno considerare, quanto straordinariamente meraviglioso e gradito sarebbe, a veronesi e turisti, se Castel San Pietro – bello o brutto, che sia, e di giorno, nascosto alla vista, da pur straordinari, imponenti cipressi, e, di sera, da sempre, avvolto, nella tenebra, ma pur sempre opera d’arte e uno dei grandi simboli di Verona ¬–, chiese, palazzi, ponti, piazze e giardini, specie, quelli di Piazza Bra e di Corso Porta Nuova, con l’oscurità, impraticabili, si lasciassero meglio vedere.
Pierantonio Braggio

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