L’UE agli agricoltori, semplificazione della PAC. Coldiretti: bene…, ma, ora, moratoria sui debiti…
“Il via libera degli Stati membri alla proposta di semplificazione della Pac rappresenta una prima risposta importante alle richieste della Coldiretti a tutela delle imprese agricole, alla quale deve ora seguire una moratoria, sui debiti delle aziende”, afferma il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini – che ha avuto una serie di incontri istituzionali a Bruxelles in occasione del Consiglio – nel commentare l’approvazione, da parte dei 27 Stati membri, della revisione della Politica agricola comune - PAC, con una serie di misure di alleggerimento burocratico, delle quali andranno a beneficiare cinquecentomila piccoli agricoltori italiani, come richiesto da Coldiretti. Alex Vantini, presidente di Coldiretti Verona: “E’ un primo passo che va ora rafforzato con una semplificazione ancora più profonda di tutte le regole della Pac, che gravano su tutte le aziende, a prescindere dalla loro dimensione, considerato che, oggi, un agricoltore spende un terzo del suo tempo, per riempire moduli e carte burocratiche”. Gli agricoltori hanno ottenuto anche la proroga degli aiuti di stato, nell’ambito del quadro temporaneo per l’Ucraina, misura necessaria per una moratoria dei debiti per le imprese agricole, colpite dall’aumento costante dei costi di produzione e un corrispondente calo dei prezzi agricoli. Il Consiglio Agricoltura dell’UE ha anche trattato il tema delle nuove tecnologie di miglioramento genetico, raggruppate sotto la denominazione Tea o Ngt – Tecnologie di Evoluzione Assistita. “Si tratta di tecniche che non hanno nulla a che fare con i vecchi Ogm – continua Vantini – poiché non implicano l’inserimento di Dna estraneo alla pianta e permettono di riprodurre in maniera precisa e mirata i risultati dei meccanismi alla base dell’evoluzione biologica naturale, per rispondere alla sfida dei cambiamenti climatici, della difesa della biodiversità e affrontare l’obiettivo della sovranità alimentare. Si tratta di un sostegno della competitività delle imprese agricole che hanno la necessità di innovare, per crescere. La vera transizione ecologica passa da soluzioni pragmatiche, che aiutino concretamente gli agricoltori a ridurre input chimici e risorse naturali, ma anche ad adattarsi alle nuove patologie e ai nuovi insetti, che sempre più si diffondono, anche in Europa, a causa dei cambiamenti climatici”. Mentre siamo soddisfatti del fatto che il Mondo agricolo cominci a trovare, finalmente, ascolto, nell’UE, pensiamo che riconoscere un diritto – evitare di creare o eliminare, per esempio, burocrazia – sia un dovere, da concretizzare, ab initio, da parte di qualunque pubblica amministrazione, tenendo presente, che questa, per sua natura, non è destinata ad operare, per se stessa, ma, per i cittadini, che, con il loto contributo, le permettono di esistere e di amministrare, per loro conto.
Pierantonio Braggio