Illustrate le conclusioni del progetto sul turismo sociale e accessibile nelle spiagge venete finanziato dalla Regione Veneto con capofila l'Uls 4
“Mai prima d’ora il turismo sul litorale veneto è stato tanto inclusivo, siamo stati i primi ed ora ci auguriamo che il nostro modello sia esportato anche in altre realtà turistiche venete, e anche in altre regioni”.
A dirlo è stato l’assessore regionale al Turismo, Federico Caner, nella conferenza finale del progetto “Turismo sociale ed inclusivo nelle spiagge venete” svoltasi nella sede della Compagnia della Vela all’isola di San Giorgio.
Tale progetto è stato finanziato dalla Regione Veneto attraverso gli assessorati Turismo e Servizi Sociali, con il coinvolgimento delle aziende sanitarie Ulss4 (coordinatore), Ulss3 e Ulss5, le località Bibione, Caorle, Eraclea, Jesolo, Cavallino Treporti, Lido di Venezia, Sottomarina, Rosolina, Porto Tolle e Isola Verde, associazioni di volontariato e categorie economiche turistiche.
Dalla sinergia tra pubblico e privato sono nati tanti servizi inclusivi. Infatti nelle 10 località balneari venete questa estate i disabili hanno potuto usufruire di attività ludiche gratuite, come uscite in canoa, catamarano, pedalò, barca a vela, ed ancora immersioni, uscite in bicicletta sensoriali, beach tennis, tiro con l’arco, parchi giochi attrezzati e molto altro.
“Il tema dell’accessibilità nelle località turistiche intreccia aspetti socio sanitari e di sviluppo del settore turistico - ha dichiarato il direttore generale dell’Ulss4, Carlo Bramezza -. All’interno di quest’ambito molto è stato da parte dei comuni, dei gestori dell’arenile e degli operatori turistici, ma ora è necessario un ulteriore potenziamento e diffusione sul territorio, considerato che siamo di fronte ad una necessità passata oggi da “obiettivo” a “requisito essenziale” per garantire buoni soggiorni ai turisti con disabilità”.
Poi il direttore dell’Ulss4 che ha coordinato il progetto ha lanciato una nuova sfida: “Il progetto potrebbe continuare nel 2019 con l’inclusione lavorativa. In questa Ulss lo abbiamo sperimentato nel nuovo bar dell’ospedale di Jesolo, ma provate a pensare quanti disabili potrebbero essere utili nel mondo del turismo attraverso inserimenti lavorativi”.
Un sondaggio effettuato dall’Ulss4 nelle località balneari di progetto conferma quanto siano richiesti i servizi inclusivi: 1 turista su 5 ha indicato che i servizi volti a favorire l’accessibilità sono il motivo principale di scelta della località balneare; 7 turisti su 10 hanno indicato che l’accessibilità rappresenta un rilevante fattore di attrazione delle spiagge.
"Oggi rinnoviamo il nostro costante impegno a rendere la vela uno sport inclusivo – ha spiegato il presidente della Compagnia della Vela Pier Vettor Grimani - . Nel 2011 abbiamo inaugurato il Centro Sportivo di San Giorgio, una struttura concepita con l'obbiettivo di abbattere le barriere che limitano l'accessibilità a questo sport, ora stiamo lavorando affinché la nostra sede di Punta Sabbioni (ex SoCiVe) possa diventare la porta d'accesso alla città per le attività sportive per diversamente abili e non che si svolgono a Venezia."
Alla conferenza finale del progetto “Turismo sociale ed inclusivo nelle spiagge venete” hanno partecipato gli assessori regionali Federico Caner e Manuela Lanzarin che hanno espresso tutta la volontà di continuare il progetto anche per l’estate 2019, il direttore generale dell’Ulss4 Carlo Bramezza, il direttore della funzione ospedaliera dell’Ulss3 Michele Tessarin, il direttore dei servizi sociali della Ulss5 Urbano Brazzale, il presidente dell’associazione Uguali nel Vento Massimo Venturini, i disabili protagonisti di una regata partita da Caorle e da Jesolo con approdo all’Isola di San Giorgio dove hanno trascorso la notte.
Al termine degli interventi, gli assessori Caner e Lanzarin hanno donato una bussola ai due equipaggi delle barche a vela e infine, insieme agli altri ospiti, si sono recati sul molo dell’isola di San Giorgio per salutare il rientro delle due imbarcazioni nei porti di Caorle e di Jesolo.