«Lo strangolamento di Sarah Scazzi compatibile con la forza di una persona»
Sarà tumulata mercoledì mattina alle 11 Sarah Scazzi, la giovane uccisa lo scorso 26 agosto e ritrovata otto giorni fa in un pozzo ai confini con la provincia di Lecce dopo la confessione dello zio. Al cimitero di Avetrana è stata realizzata a tempo di record la tomba dove riposeranno i resti della ragazza.
L'AVVOCATO - Intanto, si cerca di far luce su alcuni aspetti pochi chiari del delitto. Lo stesso Daniele Galoppa, difensore di Michele Misseri, lo zio assassino, crede che il suo assistito non abbia detto tutta la verità. «Mi ha detto che si è pentito per la prima volta fin dal momento in cui ha bruciato i vestiti» racconta il legale in un'intervista al Tg5 delle 20. Alla domanda se sia convinto che Misseri abbia detto tutta la verità, l'avvocato Galoppa replica: «No, soprattutto per le fasi dell'omicidio». L'avvocato nutre infine timori per l'incolumità di Michele Misseri: «Mi ha riferito di sentire alcune voci di detenuti che gridano e ha capito che è per lui».
IL MEDICO LEGALE - Luigi Strada, direttore dell'istituto di medicina legale dell'Università di Bari incaricato di eseguire l'autopsia sul corpo di Sarah Scazzi, non ha dato nessuna certezza sulla mano che tecnicamente reggeva la corda usata per lo strangolamento della 15enne tarantina. Lo stesso Strada ha anche confermato che sta valutando con molta attenzione i rilievi effettuati sul corpo di Sarah nonché il graffio riportato da Michele Misseri zio della 15enne, in carcere da otto giorni perché accusato di aver ucciso la nipote. Strada ha precisato che la cicatrizzazione non permette di capire bene il nesso di casualità: «Voglio analizzarlo bene al computer, ingrandendolo, per rendermi conto se possa essere o meno compatibile con un tentativo di difesa da parte della ragazza».
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VIOLENZA SESSUALE - Lo stesso medico legale ha anche detto: «Non potrò verificare se Sarah si sia difesa con le mani perché le dita sono tutte maciullate e pertanto è impossibile capire». Per quanto riguarda poi il presunto rapporto sessuale che l'uomo avrebbe avuto con il cadavere successivamente alla morte della ragazza, lo stesso perito-medico legale ha precisato: «Per me è impossibile stabilire se ci sia stata o no violenza. L'unica possibilità sono i tamponi del Dna che ho prelevato e che potranno dirci la verità». In conclusione, lo stesso medico legale ha chiarito che lo strangolamento è compatibile con la forza di una sola persona, anche perché «un uomo che lavora nei campi è normale che abbia una forza impressionante».
LE CUGINE - Intanto le indagini proseguono. Ma l'interrogatorio delle due cugine di Sarah Scazzi potrebbe slittare. Gli inquirenti, che si trincerano dietro un riserbo assoluto nel tentativo di proteggere l'inchiesta dall'assalto dei mass media, vogliono attendere l'esito di alcuni riscontri. A Sabrina in particolare potrebbero chiedere chiarimenti circa le differenze in alcuni passaggi tra il suo racconto e la deposizione dell'amica Mariangela, con la quale insieme a Sarah, sarebbe dovuta andare al mare quel pomeriggio.