DI MAURO BONATO Con la nuova produzione di Orfeo all’Inferno di Offenbach, si chiude la prima parte dell’importante festival dell’operetta di Trieste. Una tradizione tutta italiana rimasta viva a Trieste grazie al Teatro Verdi e all’Associazione Internazionale Amici dell’Operetta FVG con la quale è rinato questo festival.
Orfeo all’inferno sarà in scena sul palcoscenico del Verdi dal 30 giugno al 9 luglio.
Cuore di tutta l’operazione Andrea Binetti, un factotum del genere, come era nella storica tradizione degli impresari novecenteschi. Le scene sono affidate a Paolo Vitale e i movimenti coreografici a Morena Barcone.
Un allestimento tutto cresciuto dentro la città e tra i collaboratori chiave del suo teatro più antico e più simbolico per rafforzare i suoi legami con la tradizione cittadina dell’operetta.
L’orchestra vedrà sul podio Carlo Benedetto Cimento, reduce dalle recenti produzioni del Salzburger Landestheater con la Bella Addormentata di Ciaikovsky e il Lucio Silla di Mozart, così da rafforzare il legame musicale col bacino danubiano, culla natia dell’operetta.
Orfeo avrà invece la voce del giovane tenore spagnolo Gillen Munguía, già apprezzato dal pubblico per le due precedenti produzioni d’operetta e di certo uno degli interpreti più interessanti della sua fresca generazione, con alle spalle già importanti debutti in Scala, a Bologna, Parma e Festival Donizetti di Bergamo. Tornerà per il ruolo di Euridice la certezza d’eleganza e solido canto Daniela Mazzuccato, veterana di produzioni apicali nei migliori teatri del mondo. Il baritono barese Marcello Rosiello, anch’egli voce di lungo corso, dalla Royal Opera House alla Fenice di Venezia e già ben conosciuto dal pubblico giuliano, sarà Giove. Il giovane soprano greco Danae Rikos e l’eclettico tenore, direttore d’orchestra e musicologo Fabio Serani completano il cast rispettivamente in Venere e Aristeo-Plutone.
Il nuovo Orfeo all’Inferno cercherà di bilanciare le due anime storiche dell’operetta, quella più ‘pop’ della regia di Andrea Binetti e quella più accademica attraverso la scelta delle voci, tutte di impostazione operistica, e del direttore d’orchestra, per ritrovare dunque quella cifra stilistica unica che il genere visse a Trieste per lunghi decenni all’insegna di un intrattenimento leggero, frizzate, divertente.
Così il Sovrintendente Giuliano Polo commenta l’operazione di rinascita del festival: “Abbiamo accolto con grande entusiasmo l’invito della nostra amministrazione comunale a partecipare alla programmazione estiva della città. Le stagioni sinfonica 2022 e la stagione d’opera appena conclusa ci hanno dato belle risposte sia dal nostro territorio sia dal panorama nazionale e internazionale, confermando che Trieste tutta, anche la sua cultura musicale, stanno vivendo un momento di grande interesse e grandi potenzialità. Era dunque l’anno giusto per tuffarci con passione in questo primo esperimento strutturato nell’ambito dell’estate triestina, che di certo ci fornisce elementi importanti di riflessione per un futuro sempre più convincente e soprattutto ha consolidato l’immagine del teatro come centro catalizzatore delle tante energie artistiche e dei tanti talenti del nostro territorio”.
ORFEO ALL’INFERNO
Musica di Jacques Offenbach
Ed. musicali: Casa Musicale Sonzogno
Versione italiana – nuova produzione del Teatro Verdi
Maestro Concertatore e Direttore CARLO BENEDETTO CIMENTO
Regia ANDREA BINETTI
Scene PAOLO VITALE
Movimenti coreografici MORENA BARCONE
Maestro del Coro PAOLO LONGO
Allestimento della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste
Orchestra, Coro e Tecnici della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste