Raid a Boscoreale, distrutti negozi Manganelli: «Useremo anche la forza»
Dopo una notte di scontri a Terzigno su via Panoramica, anche alla luce del sole continuano le tensioni tra polizia e manifestanti culminate con lanci di sassi contro le forze dell'ordine che stavano scortando i mezzi che hanno appena sversato i rifiuti nella discarica di Terzigno (Napoli). Gli agenti hanno reagito con alcune cariche. Durante il passaggio dei camion è esploso anche un grosso petardo. Le pietre hanno raggiunto i camion. I mezzi sono alla fine riusciti a passare. Gli incroci della cosiddetta rotonda Panoramica sono stati chiusi con rami e masserizie. In precedenza c'è stato anche un raid vandalico ad opera di sconosciuti armati di bastone a Boscoreale, con vetrine di negozi infranti e paura tra le persone in strada. Intanto le «mamme vulcaniche» avevano anche organizzato un corteo per le strade cittadine.
BOSCOREALE - Momenti di forte tensione si sono vissuti a Boscoreale (Napoli), dove un gruppo di persone armate di bastoni ha distrutto le vetrine di diversi negozi del centro storico. La notizia del raid, che si inserisce nel clima difficile scaturito dall'annuncio della seconda discarica in località cava Vitiello a Terzigno, ha gettato nel panico molti genitori che sono andati a scuola a prendere i loro figli prima della fine dell'orario scolastico. Successivamente alcuni manifestanti hanno bruciato una bandiera italiana in piazza Pace. Al pennone del Comune, invece, il tricolore è stato abbassato a mezz'asta ed è stato esposto un drappo viola tra gli applausi della folla presente.
TERZIGNO - Alla rotonda panoramica che conduce alla discarica Sari di Terzigno è invece in corso una manifestazione con alcune centinaia di persone. Si tratta di studenti dell'istituto tecnico commerciale Vesevus di Boscoreale che hanno raggiunto la rotonda dopo aver effettuato un corteo per le strade del comune vesuviano. Manifestano anche le mamme vulcaniche, cioè le donne protagoniste di una serie di iniziative pacifiche contro la discarica di Terzigno. I manifestanti si trovano a pochi metri dal cordone delle forze dell'ordine preposte al presidio della strada di accesso dello sversatorio. Gli studenti hanno cantato l'inno di Mameli.
IL SINDACO - «Vogliamo delle risposte, altrimenti se non si trova una soluzione io da domani mattina sarò per strada insieme ai miei concittadini a protestare: Berlusconi è la nostra ultima speranza», dice il sindaco di Terzigno, Domenico Auricchio, che da giovedì mattina è a via del Plebiscito in attesa di essere ricevuto dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, sulla vicenda rifiuti. «Berlusconi - ha proseguito il sindaco del comune campano - ci ha già ricevuto 20 giorni fa, il giorno del suo compleanno. Ci aveva garantito che sarebbe venuto a Terzigno, ma poi non è venuto. Noi contestiamo la decisione che è stata presa mercoledì al tavolo del vertice del Pdl campano in cui si è stabilito che andrà avanti l'apertura della seconda discarica: vogliamo sapere cosa è successo e perché gli amministratori campani prima avevano detto una cosa e adesso ne dicono un'altra». Auricchio ha ribadito la necessità di modificare la legge sulla provincializzazione dei rifiuti e ha sottolineato che lui e i suoi collaboratori resteranno davanti a Palazzo Grazioli «a oltranza fino a che non avremmo ottenuto risposte». Infine il primo cittadino del comune al centro dei fatti di cronaca degli ultimi giorni difende la protesta dei suoi concittadini: «È gente pacifica che lotta per la sua dignità e per la difesa del suo territorio, non parliamo assolutamente di camorra. Noi - ha concluso - saremo e siamo a fianco dei nostri concittadini che lottano per un loro diritto». Auricchio, che guida una giunta di centrodestra ed è esponente del Pdl, fu il primo in Italia a registrare il simbolo del Popolo della libertà, che poi fu ceduto all'attuale Pdl e a Silvio Berlusconi.
MANGANELLI - Che il clima non sia dei migliori lo conferma anche il capo della polizia Antonio Manganelli: «Siccome a Terzigno si deve sversare, faremo in modo che questo sia possibile anche se dovesse costare l'uso della forza» ha detto Manganelli, rispondendo ai giornalisti a margine di un'audizione al Senato. Manganelli ha anche espresso rammarico per il fatto che «temi che altri soggetti sono chiamati a risolvere vedano il ruolo di supplenza delle forze dell'ordine. Accolgo anche il rammarico dei miei uomini che tutte le sere fanno battaglia e non sono certe nemici di chi manifesta».
NELLA NOTTE - In precedenza ci sono stati scontri durante tutta la notte tra la polizia e la popolazione di Terzigno che vuole impedire l'apertura di una nuova discarica sul suo territorio. Le forze dell'ordine hanno caricato in massa dopo l'una di notte i manifestanti contro la discarica di Terzigno, disperdendoli a manganellate e lacrimogeni. Due persone sono state fermate e poi rilasciate, almeno tre sono i contusi. La carica è arrivata dopo una giornata e una serata di fuoco, con blocchi stradali, mezzi dati alle fiamme, cariche della polizia per far passare i camion della spazzatura.
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SCONTRI FINO ALL'ALBA - Il governatore Caldoro aveva deciso infatti nella serata di mercoledì l'apertura della seconda discarica nel comune vesuviano. Subito sono partiti gli attacchi alle forze dell'ordine e le cariche di reazione dei poliziotti. Una situazione di scontri che è andata avanti per tutta la notte. L'ultimo scontro all'alba. Dopo il lancio di grossi petardi da parte di un gruppo di persone e la risposta della polizia con l'utilizzo di lacrimogeni, la folla dei manifestanti ha iniziato a correre per il timore di essere raggiunta dai lanci delle forze dell'ordine che hanno reagito all'attacco. La situazione resta molto tesa. Le persone presenti sul posto lamentano bruciori agli occhi e alla gola per l'utilizzo dei lacrimogeni.
IL DOCUMENTO - «L'unica strada è il rispetto della legge e questa prevede la realizzazione della nuova discarica di Cava Vitiello, una discarica controllata e sicura in grado di garantire la massima tranquillità alle popolazioni residenti migliorando radicalmente la situazione attuale». È questo il documento approvato durante il vertice che si è svolto a Roma. Lo ha reso noto Nicola Formichella a nome dei parlamentari Pdl della Campania. «Questa è la conclusione - si legge nel documento - dell'incontro tra i parlamentari campani, il Governatore Caldoro e i presidenti delle provincie Cesaro, Cirielli e Sibilia. L'ordinanza del presidente della Regione cesserà gli effetti il prossimo 26 ottobre». «La delegazione parlamentare ha appreso - si legge ancora - con soddisfazione che nei prossimi giorni partiranno le procedure di appalto per i termovalorizzatori di Napoli Est e Salerno e dell'avanzata costruzione degli impianti di biostabilizzazione e compostaggio dei rifiuti bloccati da anni».