Anche i migranti devono avere possibilità di ascolto
Ha sollevato un vespaio la proposta avanzata dal gruppo civico Impegno Comune, di avere in consiglio comunale un rappresentante dei migranti con diritto di parola.
“Il sindaco ha riconosciuto che è un argomento da affrontare – commenta Leonardo Bonato, ex candidato sindaco del movimento comunale -, ma non ora, perché ci sono già altri problemi. Questo, però, non è un problema, ma un’opportunità di crescita e arricchimento sociale “a costo zero” che farebbe riconoscere Adria come città all’avanguardia per aperture e pluralismo da parte dei cittadini dei comuni vicini che, invece, oggi, ci chiedono, ironicamente, se i primi pensieri dei nostri amministratori siano rivolti ai cigni del Canalbianco”.
Nessuna idea demagogica. Bonato respinge le accuse arrivate dalla maggioranza, continua a mantenere fede alla propria linea, spiegando che l'iniziativa intende promuovere la coesione: “attraverso la partecipazione e la conoscenza reciproca, perché la diffidenza e la discriminazione sono sempre figlie dell’ignoranza. Si tratta di garantire la dignità e il diritto di esprimersi di persone che vivono nel nostro territorio, ma che non hanno il diritto di voto: è evidente che non c’è alcuna convenienza elettorale in tutto questo, anzi siamo convinti che le forze politiche in genere siano restie ad affrontare l’argomento per il timore di perdere voti”.
Che i politici si prendano la responsabilità di fare da guida, guardando al futuro e non solo alle prossime elezioni, questo il pensiero del rappresentante di Impegno Comune: “Perché non c’è stato alcun intervento da parte delle opposizioni consigliari e delle altre forze non rappresentate in Consiglio Comunale? - conclude – Ci piacerebbe ascoltare la loro opinione in merito alla nostra proposta e auspichiamo che qualche consigliere la faccia propria e la porti in Consiglio Comunale”.