Inaugurato il Giardino della Vittoria, ora aperto al pubblico
Restituita l’area verde con affaccio sulla città e sul Santuario di Monte Berico
E’ stato inaugurato oggi il Giardino della Vittoria, un luogo di pace immerso nella natura, restituito alla città completamente riqualificato. Per l’occasione erano presenti il sindaco Achille Variati, l’assessore alla cura urbana Cristina Balbi e l’assessore regionale al territorio, cultura e sicurezza Cristiano Corazzari.
C’erano inoltre Fabrizio Magani, responsabile della soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza, il priore di Monte Berico padre Giuseppe Baggio e il rettore padre Giuseppe Zaupa, il vicepresidente di Confartigianato Vicenza Gianluca Cavion e il presidente del mandamento di Vicenza Maurizio Facco oltre che il presidente di Fondazione Villa Fabris Christian Giovanni Malinverni.
C’erano anche alcuni rappresentanti dell’associazione alpini, la presidente dell’associazione Amici dei Parchi (Vicenza) Luisa Manfredini e la presidente di Italia Nostra (Vicenza) Giovanna Dalla Pozza.
Percorsi e vialetti ripristinati, resi più sicuri e quindi facilmente percorribili consentiranno ai cittadini e ai numerosi visitatori che raggiungeranno il santuario di Monte Berico di godere di un piacevole ristoro all’ombra degli alberi con la possibilità di sedersi sui gradini delle due scalinate completamente ricoperte d’erba. Dallo slargo che ospita la statua delle Otto Aquile, liberato dalla vegetazione, sarà particolarmente gradevole ammirare il panorama della città fino alle montagne - luoghi di sacrificio dei soldati vicentini che hanno combattuto la Prima guerra mondiale - circondati da essenze floreali con la predominanza del bianco per omaggiare la Madonna.
“Il giardino che oggi inauguriamo è frutto del lavoro di tanti che hanno collaborato per restituire alla comunità un luogo simbolico da cui si può ammirare la Basilica di Monte Berico da un lato e la città e le montagne dall’altro, scenario della Grande Guerra, la cui celebrazione del centenario si conclude proprio quest’anno – ha detto il sindaco Achille Variati -. Sul piazzale della Vittoria, su cui si affaccia il giardino, all'ombra della grande bandiera si apre la balaustra che nel 2016 i restauratori della Fondazione Villa Fabris insieme agli alpini con grande passione hanno ripulito, restituendola al decoro originario. Mi piace infine ricordare che insieme al bianco delle architetture con la bella stagione si potrà ammirare anche il bianco delle fioriture del giardino, in omaggio alla Madonna di Monte Berico”.
“Sono onorato di partecipare a questo momento e con l’occasione porto il saluto dell’amministrazione regionale e del presidente Luca Zaia – è intervenuto l’assessore regionale al territorio, cultura e sicurezza Cristiano Corazzari -. Questo giardino è uno dei tanti interventi realizzati nel territorio nell’ambito della programmazione dei Fondi FSC - Fondi per la Coesione e lo Sviluppo che hanno permesso di restaurare e valorizzare luoghi importanti dal punto di vista storico culturale. In Veneto sono molti i siti significativi, capillarmente distribuiti in tutto il territorio, che dobbiamo saper trasmettere alle generazioni future e che per questo dobbiamo mantenere e conservare. Il Giardino della Vittoria è certamente un buon esempio di ristrutturazione che rappresenta un corretto utilizzo delle risorse per ridare vita ad un luogo altamente simbolico. Nel 2018 ultimeremo le celebrazioni del centenario della Grande Guerra, nell'anno europeo del patrimonio del culturale, pertanto è quanto mai opportuno e significativo che questa inaugurazione avvenga oggi, proprio all’inizio dell’anno. Da questo giardino si vedono le montagne, i luoghi della Grande Guerra dove sono stati difesi i nostri valori che oggi vengono reinterpretati per guardare con fiducia verso il futuro”.
“E’ una grande soddisfazione essere qui oggi e aprire finalmente alla cittadinanza questo giardino, frutto di un lavoro corale in cui i vari attori hanno profuso passione ed energie – ha spiegato l’assessore alla cura urbana Cristina Balbi -. E lo si può chiaramente vedere dalla qualità del restauro che ha il pregio di rendere più gradevole la percorrenza dei viali e la permanenza nel verde, tra le alberature, gli arbusti e le fioriture che con la bella stagione vedranno prevalere il colore bianco. I percorsi, prima scoscesi e pericolosi sono stati resi più agevoli e adeguati anche a chi ha difficoltà nei movimenti e proprio per questa fascia di pubblico abbiamo anche predisposto una rampa per l’accesso dal marciapiede esterno. Ci auguriamo che il giardino sia apprezzato dai pellegrini che potranno trovare un luogo di sosta e di ristoro, ma anche per le scolaresche in visita a villa Guiccioli”.
Il Giardino della Vittoria è nato negli anni '20 come pertinenza della villa al Belvedere. L'area è di proprietà comunale e pertanto è da sempre consentito l’accesso libero; per questo l'amministrazione ha deciso di riqualificarla completamente attraverso un progetto articolato, a cura dell’architetto Annabianca Compostella dello studio Architetti Veneti di Bassano del Grappa, che restituisce il giardino all'originario splendore.
L'intervento al Giardino della Vittoria ha il valore complessivo di 604.170 euro finanziati dalla Regione Veneto con 422.919 euro attraverso uno specifico bando dedicato alla conservazione e promozione dei beni culturali in particolare legati alla Grande Guerra. A fronte del contributo regionale di 422.919 euro, pari al 70% del valore complessivo dell'intervento che ammonta a 604.170 euro, il Comune partecipa con 181.251 euro, dei quali 130 euro già investiti.
La somma complessiva stanziata è stata utile anche per effettuare la manutenzione e conservazione della balaustra in pietra del piazzale della Vittoria a Monte Berico, attraverso una convenzione tra il Comune di Vicenza, la Fondazione Villa Fabris, la sezione di Vicenza dell'Associazione Nazionale Alpini e Confartigianato Vicenza. L’intervento, che si è concluso nel maggio 2016, anticipando quindi il lavoro sul giardino, ha avuto un particolare significato perché si è svolto in occasione del Centenario della Grande Guerra. La balaustra, che risultava deteriorata dal tempo e dalla maleducazione, fa da cornice al panorama della città e alle montagne scenario della Grande Guerra.
Durante i lavori, iniziati nel marzo 2016, a seguito del rinvenimento di una roccia affiorante che viene pertanto mantenuta visibile e quindi valorizzata, è stato necessario ridisegnare – in modo differente dal progetto originale - l'accesso nel fronte verso la Basilica, che è stato completato con una rampa metallica, a cui si accede da viale X Giugno, e il collegamento al nuovo percorso che consente la percorrenza fino alla sommità del sito anche alle persone con ridotta capacità motoria. E’ stato inoltre adeguato il sistema di raccolta e smaltimento delle acque meteoriche.
L’intervento di manutenzione della balaustra in pietra che circonda il giardino è stato recentemente completato con il ripristino di una porzione fortemente danneggiata.
E' stata ridefinita la gerarchia tra i percorsi distinguendo i principali dai secondari: i percorsi principali tracciati con materiale stabilizzato dalla colorazione naturale sono di facile percorribilità; i percorsi in maggior pendenza sono stati trasformati con gradoni erbosi concepiti più con la funzione di sedute che per il passaggio; nei percorsi i gradini sono segnati con lame di ferro.
La zona di sosta sulla pendice nord del giardino, eseguita negli anni '50, è stata valorizzata per rendere possibile la visuale verso la città. Una nuova pavimentazione in pietra ha sostituito il porfido nell'ambito del monumento alle Otto Aquile, valorizzato e ripulito come la statua dedicata alla Mamma. Il muro di contenimento è rivestito da specie rampicanti fiorite.
Le opere a verde sono state oggetto di apposita progettazione da parte dell’architetto Annabianca Compostella, con il supporto specialistico della dottoressa Livia Basso. E' stata realizzata la rimozione degli arbusti e delle alberature incoerenti e cresciute in modo incontrollato negli anni, la messa in sicurezza delle alberature che lo necessitavano, e la ricomposizione delle specie arbustive affiancando alle specie già esistenti nuove essenze. Con l'intervento realizzato si è voluto ridare la giusta valorizzazione agli esemplari di maggior pregio, liberandoli dalle specie cresciute spesso in conflitto con il loro sviluppo vegetativo. Sono stati inoltre riaperti alcuni punti di vista fondamentali, verso la Basilica e verso la città.
L’intervento ha previsto prima di tutto la sistemazione del terreno in modo da renderlo adeguato ad accogliere le varie specie vegetali, verdi e fiorite. Inoltre il giardino è stato liberato dalla vegetazione che oscurava la visuale verso la città e che in alcuni casi non favoriva l’accessibilità. L’obiettivo è stato di riportare la luce all’interno del giardino e oltre alle necessarie rimozioni e potature, sono state piantumate nuove specie, essenzialmente arbustive, caratterizzando il nuovo inserimento con fioriture esclusivamente bianche. E’ infatti il bianco che, più di ogni altra tipologia, può portare luce in un contesto storico così delicato, e che, in prossimità della Basilica di Monte Berico, celebra simbolicamente il culto mariano.
Ora il giardino accoglie specie arboree ornamentali come il cipresso, il rovere, l’albero di giuda; specie arbustive come l’ortensia quercifoglia, l’anemone giapponese, il lillà bianco, la rosa bianca; specie rampicanti come la clematide, la rosa di Mulligan, il ficus rampicante, il caprifoglio; specie tappezzanti come l’anemone dei boschi, il mughetto, la pervinca.
Il progetto, condiviso con le varie associazioni del territorio, è stato completato da un impianto di irrigazione e da una adeguata illuminazione a terra mascherata e integrata con elementi di arredo o vegetali.
Nel giardino sono state recentemente installate balaustre, nuovi cestini e panchine.