La direttrice d’orchestra Gianna Fratta, decana delle bacchette rosa in Italia e nel mondo, debutta a Trieste e chiude la stagione sinfonica del Teatro Verdi, con un intenso programma russo novecentesco.
Venerdì 25 Novembre, alle ore 20.30, sul palcoscenico del Verdi si svolgerà il sesto concerto sinfonico, con la presenza del pianista veneziano Alessandro Taverna.
Questo il programma della serata:
Alexander von Zemlinsky, Salmo 83 per soli, coro e orchestra.
Francesca Palmentieri, Soprano; Elena Boscarol, Contralto; Francesco Paccorini, Tenore; Giuliano Pelizon, Basso
Sergej Vasil’eviÄ Rachmaninov, Concerto per pianoforte e orchestra n. 3 in re min. op. 30
Igor’ FëdoroviÄ Stravinskij, PetruÅ¡ka, scene burlesche in quattro quadri
In apertura di programma la direttrice Fratta affronterà con il coro triestino e i solisti il Salmo 83 di von Zemlinsky, una pagina rarissima dal vivo e quindi grande occasione d’ascolto per il pubblico presente. Composto nel 1900 in uno dei periodi più bui della vita dell’artista a ridosso della morte del padre, ha una struttura avvicinabile al poema sinfonico e al contempo si ricollega alla tradizione del Requiem.
La seconda parte del programma conclusivo di questa stagione invece racconta una delle pagine più intimamente russe e slave della musica del Novecento quel PetruÅ¡ka che Stravinskij nel 1910, componendo per pianoforte e orchestra, raccontava così: “Componendo questa musica – scrive nelle Cronache della mia Vita – avevo nettamente la visione di un burattino scatenato che, con le sue diaboliche cascate di arpeggi, esaspera la pazienza dell’orchestra, la quale a sua volta gli replica con minacciose fanfare. Ne segue una terribile zuffa che, giunta al suo parossismo, si conclude con l’accasciarsi doloroso e lamentevole del povero burattino. Un giorno ebbi un sussulto di gioia. PetruÅ¡ka! L’eterno infelice eroe di tutte le fiere, di tutti i paesi! Era questo quello che volevo, avevo trovato il mio titoloâ€.
I protagonisti.
Giurista con la passione della musica sin dall’infanzia, solidi studi di pianoforte, composizione e direzione d’orchestra, Gianna Fratta ha dovuto combattere non poco per affermarsi nel ruolo da sempre maschile della direzione d’orchestra, oggi più consueto nella sua declinazione femminile, ma al suo debutto trenta anni fa, decisamente raro e non sempre ben recepito.
Prima donna a dirigere i Berliner Symphoniker e anche prima italiana sul podio dell’Opera di Roma, Gianna Fratta è abituata ormai ai primati con una passione per la musica che non si è fermata neppure durante la pandemia, quando i suoi interventi social con dirette divulgative sul patrimonio di tradizione hanno superato le 15.000 visualizzazioni.
Più tradizionale la carriera del 39enne Taverna, nome di spicco del pianismo internazionale e grandissimo conoscitore del repertorio russo novecentesco, tanto da aver dedicato un intero album alla riscoperta di Medtner, uno dei compositori più interessanti del simbolismo russo relegato all’oblio dalle tragiche vicende rivoluzionarie.