Nuova acquisizione per il Museo di Castelvecchio: Paolo Farinati, Allegoria del battesimo di Andriana Verona Ferro
Dal mese di giugno 2021 un nuovo importante dipinto ha arricchito la pinacoteca del Museo di Castelvecchio: è il dipinto di Paolo Farinati, Allegoria del battesimo di Andriana Verona Ferro, datato 1558, che ha la particolaritĂ di essere firmato e datato dallâautore. Lâopera è stata acquistata nel gennaio 2021, in via di prelazione da un privato, dal Ministero della Cultura che ha accolto la candidatura del Museo di Castelvecchio come sede per la sua esposizione, in deposito dalla Direzione regionale Musei del Veneto, Museo di Palazzo Grimani di Venezia.
Come spiegato da Francesca Rossi, direttore dei Musei Civici, nella relazione al Ministero : ÂŤLa composizione costituisce un rarissimo documento nel genere della veduta in Veneto alla metĂ del Cinquecento e ha il grande pregio di restituire la fisionomia del paesaggio urbano scaligero - con lâArena, il fiume e i due antichi castelli di San Pietro e San Felice sul colle - prima alla radicale trasformazione subĂŹta dalla riva sinistra dellâAdige dallâetĂ napoleonica in avanti, che comportò, tra le altre, la perdita delle due storiche fortificazioni militari che dominavano la collinaÂť.
Lâopera è esposta nella Galleria Dipinti di Castelvecchio in una sala appositamente e filologicamente riordinata per creare un dialogo con opere di altri artisti veronesi e dello stesso Farinati, tra cui la tela vicina per datazione con Cristo mostrato al popolo e due terracotte dipinte con San Paolo e SantâAntonio Abate, nellâallestimento scarpiano valorizzato da un recente intervento di efficientemento energetico e di aggiornamento dellâimpianto di illuminazione, che consente di esaltare con grande vivezza dalle pareti i valori cromatici dei dipinti.
Si tratta di una delle opere piĂš famose e importanti del catalogo di Paolo Farinati per le circostanze in cui fu realizzata e per la straordinaria veduta della cittĂ di Verona che fa da scenografia alla composizione. Lâopera fu infatti commissionata a Farinati dal Comune di Verona, nellâanno 1558, per onorare il capitano veneto Girolamo Ferro in occasione della nascita della figlia Andriana. Si tratta quindi di unâopera celebrativa dellâistituzione cittadina e del governo della Serenissima.
Il dipinto raffigura una giovane donna dal viso dolce che siede come la mitica Europa sul toro bianco. Allo scollo della sopraveste rosa su un grande medaglione in oro spicca il leone di San Marco. La donna, che personifica la cittĂ di Verona, sorregge una neonata avvolta in fasce e pronta a ricevere sulla testina rivolta verso il basso lâacqua battesimale che angeli bambini dallâalto dei cieli sono pronti a versare. Il battesimo si svolge sulle rive dellâAdige e in prospettiva si scorgono alcuni elementi caratterizzanti del paesaggio della cittĂ : lâArena e il colle, con i due antichi castelli di San Pietro e San Felice. Il fiume è personificato da un giovane nudo che si appoggia ad unâanfora da cui sgorgano le acque e sorregge balle di panni e botti, allusione ai traffici che transitano lungo il suo corso. Lâallegoria di Verona è combinata con quella del battesimo della neonata che porta un nome quasi omonimo della cittĂ , si chiama infatti Andriana Verona Ferro.
Lâarrivo del dipinto al Museo di Castelvecchio costituisce un eccezionale rinnovo e arricchimento del percorso di visita. Segue tra lâaltro di pochi mesi un analogo deposito ministeriale relativo a unâancona lignea rinascimentale, detta di San Luca, quale segno tangibile della sintonia esistente tra il Ministero della Cultura e i musei civici italiani, volta a sostenere lo sviluppo del sistema Museale Nazionale. Ă anche una testimonianza della sensibilitĂ e dellâattenzione del Ministero nei confronti dei musei che si trovano ad affrontare grandi difficoltĂ nel prolungato periodo di emergenza dovuto alla pandemia.
Il Sindaco Sboarina e lâAssessore Briani sono grati al Ministero per questo importante intervento di valorizzazione del Museo di Castelvecchio e colgono lâoccasione per ringraziare Luigi Carlon per aver favorito lâiniziativa.
Paolo Farinati nasce a Verona nel 1524 e nella città svolge la maggior parte della sua attività . In gioventÚ a Mantova viene in contatto con la pittura di Giulio Romano e ne viene fortemente influenzato. Il suo stile nella maturità sarà invece debitore soprattutto al maestro Paolo Veronese, suo contemporaneo. Giorgio Vasari riserva parole di lode al pittore apprezzando la qualità dei suoi disegni e la sua capacità di costruire in armonia composizioni affollate di personaggi. La bottega di Farinati è molto attiva ricevendo commissioni di arte sacra e profana non solo in ambito cittadino, ma di altre località dei possedimenti di terraferma di Venezia. I suoi capolavori sono però nei palazzi e nelle chiese di Verona, come Moltiplicazione dei pani e dei pesci a San Giorgio in Braida, Ultima Cena a Santa Maria in Organo e Cristo mostrato al popolo conservato al Museo di Castelvecchio. Il ritrovamento del libro contabile redatto dal pittore a partire dal 1573, e continuato fino alla sua morte, consente di ricostruire la sua attività e di conoscere le opere perdute. La sua produzione include progetti per architetture, incisioni, affreschi espressi in un linguaggio artistico coerente e ricco di sensibilità . Paolo Farinati muore nel 1606 dopo aver lasciato precise indicazioni ai figli, soprattutto ad Orazio, sulla continuità della bottega.