Gli importanti temi della “valorizzazione del patrimonio forestale “e della “decarbonizzazione dell’economia”, alla visitatissima XIV Progetto Fuoco, a Veronafiere.
Una gestione più intelligente, più curata e sostenibile delle pur feconde foreste italiane potrebbe dare nuovo impulso allo sviluppo economico del Paese, con riferimento al comparto legno. La risorsa legnosa italiana è sottoutilizzata e male utilizzata: una selvicoltura di qualità e l’uso a cascata del materiale forestale creerebbero occasioni di sviluppo per le aree interne e montane, occupazione, ma anche effetti positivi per il settore energetico, aiutando l’Italia a liberarsi delle fonti fossili e quindi incentivando la decarbonizzazione. A Progetto Fuoco, il più importante evento mondiale, dedicato agli apparecchi per il riscaldamento e la produzione di energie attraverso la biomassa, tenutosi a Veronafiere fino a sabato 2 marzo 2024, si è fatto il punto sul settore forestale, asset strategico delle politiche industriali, energetiche e ambientali nazionali. Il tema è stato al centro del convegno “Nuovi strumenti per le foreste del futuro”, a cura di AIEL e Progetto Fuoco, in collaborazione con il Ministero dell’Agricoltura della Sovranità Alimentare e delle Foreste. «Condividiamo l’importanza di lavorare ad un rilancio della filiera forestale in un’ottica di sviluppo delle aree interne e montane, fondamentali per sostenere la crescita di tutto il Paese – ha dichiarato Luigi D’Eramo, sottosegretario del MASAF–. La filiera del legno è assolutamente strategica in questo: non solo dal punto di vista energetico, ma anche per quanto riguarda l’uso del legno nel settore dell’arredamento italiano. Oggi, poco più del 15% della superficie forestale italiana – che corrisponde a oltre 11 milioni di ettari– è soggetto a piani di gestione forestale: all’interno del contesto interno e montano, lo sviluppo socioeconomico passa anche da un maggiore impegno nella gestione e valorizzazione del nostro patrimonio forestale». Al convegno, erano presenti anche Alessandra Stefani, direttore Direzione generale dell’Economia montana e delle Foreste del MASAF, Davide Pettenella, professore dell’Università di Padova, presso il Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-Forestali, e Presidente di Cluster Italia Foresta Legno, Annalisa Paniz, direttrice generale di AIEL e il presidente di CIA Agricoltori Italiani Cristiano Fini”. La foresta: grande mondo produttore di legname e custode di eccezionale biodiversità, attende curata, incisiva attenzione, perché motore essenziale, pur nel suo comparto, sempre in divenire, della natura e massimo fornitore, come cennato, della preziosa materia prima legno. Bene sarebbe, inoltre, anche – cogliamo l’occasione, per segnalarlo – che essa fosse fatta maggiormente conoscere al pubblico e, laddove possibile, resa allo stesso più accessibile.
Pierantonio Braggio