“Le emissioni dei ruminanti non creano inquinamento. Il metano, infatti, non si accumula in atmosfera e non ha effetti duraturi, come invece accade per la Co2”. Convegno-festa di Campagna amica, Coldiretti, Verona.
In occasione della XVII Fiera di Campagna Amica e della Costata, a Isola Rizza, nei giorni scorsi, si è tenuto il tradizionale incontro di Coldiretti Giovani Impresa Verona, dedicato alla zootecnia. Il delegato di Coldiretti Giovani Impresa, Riccardo Pizzoli, ha espresso la soddisfazione di vedere gli imprenditori under 30, protagonisti dell’appuntamento annuale di Isola Rizza. Piuttosto spinoso il tema dell’incontro: le fake news sulle conseguenze inquinanti del settore zootecnico. “Niente di più falso”, il commento di Giacomo Beltrame, vice presidente di Coldiretti Verona, che, in qualità di allevatore da carne, ha sottolineato, come sia invece un orgoglio produrre cibo, nella piena attenzione sostenibilità, in tutti i suoi aspetti, quello ambientale, in primis. “È fondamentale smascherare i falsi ideologici sull’inquinamento – ha detto Beltrame – ed è importante educare fin da subito i più piccoli, perché possano fare scelte consapevoli, da grandi. Per questo, da quest’anno, durante la Fiera è stata allestita una fattoria didattica. Sono stati molti i bambini della scuola dell’infanzia, che hanno partecipato alle attività proposte ai più piccoli durante il fine settimana”. “La questione dell’inquinamento dovuto all’attività zootecnica è un problema, innanzi tutto, di comunicazione”, ha detto Luca Buttazzoni, già dirigente dell’Associazione italiana allevatori e del Crea-Zootecnia e Acquacoltura, che, supportato da numeri e risultati di scrupolose ricerche, ha chiosato “Le emissioni di metano dei ruminanti, nei paesi sviluppati, non sono «il» problema e nemmeno «un» problema. Il metano infatti non si accumula in atmosfera e non ha effetti duraturi, come invece accade per la Co2”. Secondo i calcoli dell’esperto, il bilancio netto delle emissioni dovute alla zootecnia in Italia è solo del 3,25% e non del 5,18% come sostenuto da un approccio scientifico più generico, perché vanno calcolati i benefici dei pascoli e dei prati che assorbono l’1,93% di anidride carbonica. “Dovremmo – ha concluso Buttazzoni - essere tutti grati ai bovini e ai loro allevatori perché sono un elemento importante per contrastare il surriscaldamento globale”. Gli ha fatto eco Giorgio Apostoli, responsabile nazionale Coldiretti delle filiere zootecniche, rimarcando quanto sia una vera e propria sfida fare l’allevatore, al giorno d’oggi, e ha elencato gli elementi avversi, con i quali si deve confrontare quotidianamente chi conduce una stalla: dalle politiche europee legate al green deal, alle patologie sempre più aggressive, alla vera e propria invasione di fauna selvatica, fino alla grave minaccia della concorrenza sleale e dell’Italian sounding. “Oggi la maggior parte delle problematiche riscontrate nelle aziende agricole – ha detto – proviene dallo status di benessere che la nostra società ha raggiunto, ma questo non giustifica il fatto di equiparare l’inquinamento, causato da un allevamento a quello direttamente riconducibile a uno stabilimento industriale, come è stato più volte rimarcato dalla commissione agricola europea uscente”. Nel concludere i lavori, il presidente di Coldiretti Verona, Alex Vantini ha alzato il tiro parlando delle imminenti elezioni europee: “Basta battaglie ideologiche. L’Italia deve fare l’Italia, salvaguardando gli interessi di un Paese virtuoso, che vanta un comparto agroalimentare riconosciuto da tutti, come garante di eccellenze, salubrità e rispetto per l’ambiente”. Abbiamo avuto, con quanto sopra, dati esatti, cancellatori di non verità, mentre viene confermata l’attenzione italiana al non inquinamento e alla creazione di questo, in un comparto di produzione, essenziale, per la vita, Come sono le carni della Fiera di Campagna Amica e della Costata di Isola Rizza, Verona. Ne siamo soddisfatti.
Pierantonio Braggio