Concorso di idee per la riqualificazione dell’ex Seminario di San Massimo, Verona: tre proposte vincitrici.
Resi noti, da Chiesa di Verona e da Fondazione San Zeno, i vincitori del Concorso di idee, per la riqualificazione dell’area dell’ex-Seminario di San Massimo, Verona. Per gli Autori delle tre proposte selezionate – ne erano pervenute settantatré – era previsto un premio in denaro, per un totale di 50mila euro. Era, inoltre, stabilita una menzione d’onore ai tre lavori, che si fossero rivelati portatori di soluzioni interessanti ed utili, ad alimentare il confronto e la riflessione. Chiusura del Concorso e premiazione, promossi dalla Diocesi, vogliono costituire una visione di una Chiesa aperta al dialogo, all’inclusione, alla tutela del territorio e dell’ecologia integrale, così come è il pensiero di Papa Francesco. Attraverso il bando, aperto da dicembre 2023, a marzo 2024, si è avuta la possibilità di ascoltare proposte di riqualificazione e di rigenerazione, considerando, non solo, ogni singola idea, ma anche il risultato d’insieme e le possibili combinazioni e integrazioni tra le diverse proposte. Importante: nessun vincolo alla realizzazione delle idee proposte, ma, auspicio degli organizzatori che questa fase, di raccolta di idee non sia che la prima di una riflessione sempre più condivisa sull’ex Seminario di San Massimo, da svolgere, dentro e fuori la Chiesa di Verona. Alla base delle scelte, eseguite dalla Giuria, i seguenti punti-base: la sostenibilità, la tutela ambientale e la cura del paesaggio (anche circostante); l’attenzione ad evitare ulteriore consumo di suolo; la circolarità e la reciprocità tra le differenti funzioni; l’accoglienza e la solidarietà, come modelli relazionali; l’approccio incrementale come strategia progettuale e ipotesi realizzativa per parti e progressiva attenzione alla partecipazione attiva della cittadinanza e alle forme di coinvolgimento di altre organizzazioni. In questa fase di avvio del percorso progettuale, si è scelto di dare grande importanza alle motivazioni e alle modalità operative suggerite dai candidati – il ‘perché’ e il ‘come’ – prima di valutare l’idea proposta in sé (il ‘cosa’), per riqualificare l’area l’ex-Seminario. Un’opera originale, una litografia di “San Zén che rìde”, patrono della Diocesi di Verona, con cornice prodotta nella falegnameria che Reverse Cooperativa Impresa Sociale gestisce all'interno del carcere di Verona, è stata consegnata ai premiati. Premi: 1° PREMIO, assegnato alla proposta SEMINARIO EXTRA, presentata da Pool landscape srl, in raggruppamento con gli architetti Ludovico Centis, Ilaria Forti, Francesco Laserpe e da Federico Vascotto. Seminario Extra propone attività di formazione, accoglienza, editoriali e di informazione legate alla cura e coltivazione della terra nell'ottica delle sfide poste dal cambiamento climatico e delle opportunità che la digitalizzazione e il progresso tecnologico offrono. Lo scenario prospettato è quindi quello di destinare l'area dell'ex seminario ad attività di istruzione e di pratiche didattiche professionalizzanti di indirizzo agrario coinvolgendo gli istituti scolastici veronesi, già attivi in questo settore. Nell’ottica dei proponenti, la vicinanza alla città dovrebbe favorire anche il coinvolgimento della cittadinanza con la possibilità di realizzare visite guidate a orti e serre e un mercato per la vendita dei prodotti. Inoltre potrebbe garantire formazione non solo secondaria superiore, ma anche professionalizzante per persone abitualmente residenti in Italia o eventualmente ospitate in residenza per un breve-medio periodo, provenienti anche da diversi continenti. Motivazione della scelta: una proposta, che paradossalmente sembra non preoccuparsi troppo della componente più pesante: gli immobili. L’attenzione è spostata decisamente sugli spazi aperti, che invece sono trattati in modo serio, a partire dalle caratteristiche del paesaggio circostante e dall’idea del recupero in chiave produttiva e di ricerca riferita al comparto agroalimentare. Il progetto si presenta come parte di un network territoriale che lega tra loro luoghi della produzione e della formazione presenti nel contesto veronese. 2° PREMIO, assegnato alla proposta QUARTIERE SAN MASSIMO, presentata da OASI architects Studio Associato, in raggruppamento con l’Almo Collegio Borromeo. Quartiere San Massimo parte da un cambio di prospettiva immaginativa e progettuale, non più “monolitica”, ma policentrica: uno spazio plurale, non definito a monte, ma costruito “a valle”, attraverso processi dinamici e graduali. Secondo i proponenti dovrebbe nascerne un quartiere riqualificato “dal basso”, in cui una comunità intenda stabilirvisi e contribuisca direttamente al ripensamento del luogo, promuovendo la condivisione dello spazio, la combinazione di ambienti privati e pubblici dalle diverse destinazioni, come in un piccolo centro rurale: con spazi di residenza per nuclei familiari, asili, luoghi educativi e aggregativi, residenze per persone anziane, giardini e orti comuni, servizi di carattere sanitario, commerciale di prossimità, artigianale, culturale ecc. Si tratterebbe, in sostanza, di un processo rigenerativo, che prende forma per gradi, in modo libero e imprevedibile, coinvolgendo direttamente chi lo vive. Motivazione della scelta: è particolarmente interessante lo sforzo di assegnare a questo luogo di grandi dimensioni una scala locale e di comunità, in un processo di compressione dello spazio attribuito a ciascuna funzione, e di dilatazione dei rapporti tra spazi. I proponenti hanno usato lo strumento rappresentativo del disegno ”a mano libera”, per descrivere più il processo che il risultato, e per descrivere l’approccio incrementale nello sviluppo del progetto (a partire dal parco), affidandone la definizione ad una progressiva evoluzione che, oltre agli esperti, coinvolge attivamente la comunità insediata. 3° PREMIO, assegnato alla proposta SEMIinARIA, presentata da Bunch Studio di Architettura. SEMIinAria propone una riqualificazione progressiva, dando vita ad un percorso che, una volta attivato, produca poi al suo interno le risorse e le strategie per il suo completamento. Secondo i proponenti, una funzione strategica dovrà essere la promozione di un modello di integrazione dei giovani migranti, articolato e condiviso dal territorio. L'intento è di sfuggire alla logica dell'emergenza per regolarizzare i flussi migratori, favorendo l'incontro virtuoso tra beneficiari e comunità di accoglienza e quindi, in prospettiva, agevolando l'incontro tra domanda e offerta di lavoro. Motivazione della scelta: la proposta individua una questione in grado di connotare l'idea in modo forte e socialmente orientato: la tematica dei flussi migratori come risorsa e non solo come problema. La configurazione delle funzioni degli spazi rimane aperta, senza entrare in dettagli già progettuali, ma proponendo un approccio incrementale per rendere il processo sostenibile economicamente e socialmente. Dal punto di vista metodologico c’è particolare attenzione ai temi della partecipazione attiva, della circolarità e della reciprocità. I riferimenti indicati, nazionali e internazionali, sostengono la praticabilità della soluzione proposta. Menzioni d’onore: – a Seme, per opera, presentata da Baumschlager Eberle Firenze srl, che propone un’idea dell’abitare incentrata su una “nuova armonia con la natura”. Motivazione: l’idea supera l’imbarazzo della scala architettonica e della rigidità dell’impianto attuale, aggiungendo volumi per creare delle corti “monastiche” di dimensione più urbana e locale. Sono convincenti gli schemi funzionali proposti così come i ragionamenti sui ritmi nell’uso dello spazio e sulla caratterizzazione delle corti monastiche. Anche il paesaggio è trattato in modo onesto, valorizzando i caratteri esistenti, aprendo relazioni con il contesto prossimo e senza aver paura di lasciare dei “vuoti” di paesaggio spontaneo; – a Vita Nova, per opera, presentata da NTAR LTD (architetto Nicolas Turchi), che propone uno sviluppo urbano “olistico” unendo differenti funzioni sociali. Motivazione: la proposta appare dirompente da diversi punti di vista (aggiunte e sottrazioni volumetriche, molteplicità dei domini funzionali e la stessa rappresentazione e descrizione dell’idea). È innegabile che quanto presentato è frutto di un ragionamento serio e approfondito sull’oggetto e sul contesto, che rende consapevole il proponente delle scelte assunte. Dal punto di vista comunicativo, il manifesto appare completo ed esaustivo. La forza di questa idea consente di leggere le altre proposte da una prospettiva differente e di mettere in campo una visione non scontata e potenzialmente non priva di conflitto, quindi utile ad alimentare un confronto; – a Ri-Uscire, per opera, proposta da Astor Engeenering Srl che propone un innovativo istituto penitenziario. Motivazione: apprezzabile la funzione che guida e risolve l’intera proposta. L’organizzazione delle attività è molto ben articolata sia dal punto di vista spaziale-compositivo che dal punto di vista del mix. Nel complesso la lettura della funzione carcere è interpretata in modo innovativo ed è sostenuta da un quadro di analisi completo, anche se la fattibilità della proposta è fortemente legata ad un sostegno istituzionale pubblico. La restituzione grafica del manifesto è nel complesso efficace e le foto-simulazioni restituiscono una componente emozionale, che completa il quadro. Ottima, lodevole iniziativa, il complesso progetto in tema, la realizzazione del quale è cominciata, con un fecondo dialogo costruttivo e di consultazione, di valutazione e di attenta scelta, per sottrarre a decennale abbandono edifici e terreno, onde bene utilizzarli, nel rispetto dell’ambiente, anche a beneficio della società, cui la Chiesa, sempre, ha volto e volge attenzione.
Pierantonio Braggio