Il Consorzio LEB, nell’ambito del progetto PHITO, ha illustrato i risultati di un questionario, diffuso a oltre 2000 imprese del territorio di sua competenza e le possibili proposte per lo sviluppo di un’applicazione durante un incontro con agricoltori e
“Sono connessi a internet (90%) attraverso lo smartphone (95%) e utilizzano supporti tecnologici (50%). Attraverso gli strumenti digitali consultano prevalentemente il meteo (30%), dati satellitari (30%) e agricoltura di precisione (8%). Ma solo il 4% usa la tecnologia, per consigli sulla gestione aziendale. La maggior parte cerca indicazioni specifiche per l'irrigazione, sui patogeni, per effettuare il monitoraggio climatico come allerte meteo e cambiamenti climatici. Diverse le ragioni emerse, sui limiti all’utilizzo della tecnologia: dall’instabilità della connessione Internet, ai costi elevati fino all’inadeguatezza dei sistemi esistenti per le piccole e medie imprese, perché non rispondenti ai bisogni reali dell’azienda stessa. È questa la fotografia emersa, dal questionario diffuso a oltre 2000 aziende contattate in tutto il territorio di competenza del Consorzio LEB - Consorzio di Bonifica Lessinio Euganeo Berico – province di Verona, Vicenza, Padova e Venezia – all’interno del progetto Horizon Europe PHITO (Platform for Helping Small and Medium Farmers to Incorporate digital Technology for equal Opportunities), cui il Consorzio aderisce. L’andamento del progetto, le attività finora realizzate con i relativi risultati e le azioni future sono stati al centro dell’incontro che si è svolto nei giorni scorsi al centro di ricerca Ce.Sp.l.l., Centro Sperimentazione per l'innovazione irrigua, del Consorzio situato a fianco della sede dell’Ente a Cologna Veneta. Sono intervenuti il presidente Moreno Cavazza, il direttore Paolo Ambroso, e Giulia Sofia, ricercatrice dell’Unità tecnico scientifica del centro di ricerca. Il progetto PHITO, della durata di circa cinque anni con inizio a settembre 2023, ha l’obiettivo di sviluppare una piattaforma online per. L'obiettivo è colmare il divario digitale tra chi ha accesso, alle tecnologie e chi no, e sensibilizzare verso un'agricoltura sostenibile e innovativa anche attraverso un'applicazione focalizzata sugli agricoltori. Lo scopo del progetto è quello di rendere più competitive le piccole-medie imprese, sfruttando la tecnologia per dare loro consigli concreti e personalizzati, aumentare la loro visibilità, e sviluppare la collaborazione tra le imprese agricole stesse. «L'occasione di questa iniziativa nasce in vista della seconda riunione Plenaria del Progetto Phito, che si terrà a Padova nei prossimi giorni» dice il Presidente Moreno Cavazza che aggiunge «E’ un evento pensato per dare continuità agli incontri che si sono svolti durante l'anno presso i Consorzi Elementari e per fare il punto della situazione a un anno dall'inizio ufficiale del progetto. L’incontro organizzato nella nostra sede è un momento di aggiornamento sulle attività svolte, ma è anche un'opportunità per ringraziare le aziende che finora hanno partecipato e per celebrare insieme i risultati positivi raggiunti». «Dalle risposte al questionario – sottolinea Giulia Sofia - emerge che le aziende locali hanno una profonda esperienza pratica. L'app da sviluppare dovrà integrarsi con questa conoscenza, offrendo funzionalità flessibili che rispettino le preferenze dell'utente, anziché imporre soluzioni predefinite. Dai questionari emergono anche suggerimenti diretti delle aziende, tra cui l’opportunità di avere strumenti che aiutino a capire l’impatto economico di diverse pratiche agricole sostenibili, come risparmi sui costi, aumento della resa o riduzione dei rischi». Nell’applicazione in fase di realizzazione, dovranno essere inclusi anche dati locali come previsioni meteo, caratteristiche del suolo e normative. «Le aziende del territorio vogliono un’applicazione precisa, e accessibile – aggiunge Sofia nel suo intervento – che promuova anche la collaborazione tra aziende, e valorizzi allo stesso tempo tutta la filiera agricola”. Dall’analisi dei questionari sono emerse altre informazioni sui profili delle aziende agricole: Il 60% dei conduttori sono diplomati, il 30% laureati e il 10% ha dichiarato di aver altri titoli di studio. Gli imprenditori hanno un’esperienza media di 20 anni nel settore. L’estensione aziendale è in media di 35 ettari e le colture principali sono seminativo e vigneto. È emerso anche il fatto che, se i prodotti agricoli percorrono in media le stesse distanze, rispetto ai partner europei di progetto, nel comprensorio LEB, ci sono molte più aziende il cui mercato principale dista meno di 5 km dall’azienda stessa. L’evento, cui hanno partecipato rappresentanti del mondo agricolo, delle istituzioni, delle organizzazioni di categoria e dei consorzi elementari, è stato anche un'occasione per apprezzare le eccellenze locali, tra cui orticole di pregio, mele, e prodotti agroalimentari a denominazione di origine come Monte Veronese, Sopressa Vicentina e Prosciutto Veneto, e vini locali, «Frutti», evidenzia Cavazza «della maestria dei nostri agricoltori e del supporto che il consorzio LEB e i consorzi elementari garantiscono, nella gestione del territorio, e della risorsa irrigua». Il primo prototipo della piattaforma informatica sarà disponibile già a dicembre 2024 per gli aderenti al progetto, che avranno l’opportunità di testarla e fornire i primi riscontri utili. Per la divulgazione delle attività saranno realizzate «Le Storie di PHITO». 3 stagioni da 5 episodi ciascuna, con riprese aeree, interviste e visite alle aziende. Il primo trailer è previsto a fine del 2024 e la prima stagione andrà in onda nel 2025 sui canali di comunicazione del progetto”. Quanto il sopra citato questionario riporta, permette una visione ampia, dettagliata e aggiornata del mondo agricolo nostrano, visione, che aiuta a meglio conoscere tale mondo e ad essergli di maggiore collaborazione. “Le storie di Phito”, creeranno migliore conoscenza, anche sul come meglio affrontare le esigenze aziendali, rendendo, al tempo, le nuove tecnologie, sempre in evoluzione, accessibili agli agricoltori di piccole e medie aziende agricole. Pierantonio Braggio