Alla Fiera della Polenta, Vigasio, rivivono, in più di 130 piatti, profumi e sapori, rigorosamente, di un tempo, le tradizioni e la storia del territorio.
La 26ª Fiera della Polenta si è aperta all’insegna delle novità, dovute ad un menù, ancora più ricco e variegato, rispetto a quello delle scorse edizioni. Ma, se l’offerta culinaria è sempre più ampia – rileva l’amico, Marco Ballini – la base di partenza rimane sempre la stessa, e, cioè, la “polenta autoctona di Vigasio”, un prodotto naturale dell’agricoltura locale, derivato dalla lavorazione del mais, il quale trova la sua massima espressione, nei terreni locali e che le diverse cucine, in Fiera, abbinano indifferentemente, con ottimi, attraenti risultati, a carni, pesce, funghi, legumi e formaggi. L’imprenditore agricolo Matteo Leoni, consigliere comunale di Vigasio e membro della Coldiretti locale: “Questo cereale, importato, secoli fa, dall’America, ha trovato la sua collocazione ideale, fin dagli albori della sua storia, proprio nei nostri campi. Ciò, grazie al fatto che il nostro suolo agricolo è ricco di humus, definito di medio impasto, ossia, presenta quantità di sabbia, limo e argilla in proporzioni tali, da non fare prevalere le caratteristiche di ciascun elemento sull’altro, in particolare, per quanto riguarda le proprietà meno favorevoli alle coltivazioni. Tali caratteristiche hanno fatto sì, che i nostri agricoltori si accorgessero, fin da subito, di quanto un chicco di mais potesse rendere, sia in termini quantitativi, che qualitativi”. “Ecco che”, aggiunge Matteo Leoni, ”gli agricoltori non hanno abbandonato, del tutto, la coltivazione di un mais, fatto con i “grani antichi”. In particolare, più di una decina di anni fa, alcune aziende hanno riportato alla luce alcune varietà di sementi di mais, che stavano per essere dimenticate, e, dopo un importante lavoro di selezione, partendo da una base di una decina di varietà di mais, ridotte poi a tre, hanno creato un seme “autoctono”, che racchiude in sé, tutte le migliori qualità organolettiche di una farina, che diventerà, poi, polenta, destinata al consumo umano”. Questa varietà di mais viene, tuttora, coltivata, nei terreni di Vigasio, dando ottimi risultati, in termini di qualità, arrivando a rese di 9/10 tonnellate per ettaro”. “Il prodotto viene, poi, lavorato e confezionato, sempre sul nostro territorio, da La Veronese-Molino e Riseria Martini. Durante la Fiera della Polenta, la farina di mais viene cucinata e servita a tutti i nostri ospiti”, aggiunge Umberto Panarotto, presidente dell’Associazione Vigasio Eventi, che organizza, con ogni attenzione, la manifestazione, sottolineando, con soddisfazione “che il successo della nostra Fiera non potrebbe essere tale, se non offrissimo un prodotto unico, che racchiude in sé tutte le migliori qualità di un mais nato a Vigasio e coltivato, con tutte le moderne conoscenze, in termini agronomici. Ciò, rispettando, al tempo stesso, le regole non scritte di un sapere e di un’esperienza contadina, che arrivano dal passato, rappresentando, quindi, i nostri valori e la nostra cultura”. “La resa in tavola”, conclude Umberto Panarotto, “è unica. I visitatori della Fiera della Polenta possono, infatti, gustare un prodotto, che racchiude sapori e odori di un tempo, della terra da cui proviene”. Chi desiderasse cucinarsi o “fàrse” la polenta, a casa, trova, in prossimità delle casse dell’evento in corso, la polenta autoctona, appena macinata, la stessa, con la quale, vengono preparati i piatti della Fiera della Polenta…! Fiera, che merita, comunque, una visita, anche perché, oltre a proporre eccezionali pietanze, quali quelle sopra citate, è anche “campionaria”, in quanto diversi sono gli espositori, che propongono prodotti, per la casa e per il lavoro.
Pierantonio Braggio