Un libro, dal titolo e dai contenuti particolari, è uscito in Germania: “Bonn - Bern - Verona. Theoderich der Grosse und Dietrich von Bern, in Sage und Geschichte”, ossia, “Bonn - Bern - Verona. Teodorico il Grande e Teodorico di Verona, nella leggenda e
Il 25 agosto 2022, avemmo il piacere di segnalare, nell’articolo, dal titolo: ”Nel Medioevo, “Verona” era anche il nome latino di Bonn, Germania, e di Berna, Svizzera…? Un sigillo di Bonn ,infatti, porta la voce latina “Verone” – genitivo di Verona –, ossia, in italiano: “di Verona”. In tale articolo, segnalavamo, con stupore, soddisfazione e curiosità, che il giornale telematico ‘Eifelon’, Heimbach, Germania, informava, tra l’altro, come “Assolutamente emozionanti sono stati i risultati raccolti e presentati da Karl Weinand, circa la storia dell’attribuzione definitiva della denominazione “Bonn” all’omonima, attuale città renana”: sino all’inoltrato quattordicesimo secolo, l’attuale città di Bonn era denominata, latinamente, “Verona” e, come l’attuale grande sigillo della Bonn d’oggi, una grande medaglia, risalente al 1244, porti, nella scritta circolare del dritto, fra le altre, le voci latine, “antique Verone”, ossia, “dell’antica Verona”, intendendo, con “Verona”, la futura “Bonn” d’oggi. Sul rovescio del sigillo, appare, in grande, sotto la raffigurata Cattedrale di Bonn, la voce VERONA. Da notare, in merito, anche agli effetti linguistici, che, come, certamente, in parte, già intuito, il territorio di Bonn, dal 18 a.C., era in mano romana. Successivamente, accano a “Verona”, entrò in uso anche la denominazione “Bern” – dovuta, forse, ci permettiamo supporre, ad una questione fonetica, ossia, di pronuncia, per cui la “V”, iniziale di Verona, veniva pronunciata “b”, così come, nello spagnolo, ad esempio, la “v” di “vida”, che sta per “vita”, si percepisce, spesso, pronunciata, come “b”… Chiaro, dunque, che studiosi come Rolf Badenhausen e Karl Weinand, si domandassero, perché il nostro Teodorico di Verona o Teodorico il Grande, prima ancora che “di Verona”, fosse, da secoli, identificato, in tedesco, con “von Bern”, o, in modo completo, “Dietrich von Bern” e, quindi, in italiano Teodorico di Verona. E non dimentichiamo che il nome della capitale della Confederazione Svizzera, suona “Bern”… Tutto questo, steso fin troppo, in breve, mira a costituire piccola premessa, a quanto, di seguito, desideriamo proporre o meglio annunciare. Nel quadro degli studi, eseguiti, in ogni dettaglio, in tema, appunto, di Bonn-Bern-Verona, Badenhausen e Weinand hanno redatto il volume, dal titolo “Bonn - Bern - Verona. Theoderich der Grosse und Dietrich von Bern, in Sage und Geschichte”, ossia,” Bonn - Bern - Verona. Teodorico il Grande e Teodorico di Verona, nella leggenda e nella storia”. L’opera – tomo 10 del ciclo “Forschungen zur Vlökerwanderungszeit im nördlichen Mitteleuropa”-, sul periodo delle migrazioni nell’Europa centrale settentrionale – è composta di 386 pp., in ottima carta, raccolte in copertina plasticata e corredate da 237 fotografie, buona parte a colori, delle quali,13 riproducono mappe, e 17, piante di luoghi, nel testo, menzionati; grande numero di tali riproduzioni, del passato e moderne, è dedicato, con scelte studiatissime, a Verona, la Verona veneta. Editore, 2024, del volume è il Dietrich-von-Bern-Forum, Bonn. Tradotti in italiano, l’importante e sorprendente opera tratta i seguenti temi: Prima parte. Verona e Bern-Bonn, a cura di K. Weinand: Verona, la città, la sua storia, i suoi artisti, che, in diverse opere, l’anno raffigurata, la sua importanza per la Thidrekssaga (di questa voce, spiegheremo, in seguito); Iconografia Rateriana - Iconografia di Raterio; Francesco Scipione Maffei e scoperta dell’iconografia; Tesi e valutazioni sull’Iconografia Rateriana; Il vescovo Raterio e Verona; Teodorico il Grande e Verona; Ancora sulla Thidrekssaga, e Monete e sigilli-medaglie veronesi. A cura di R. Badenhausen: Il sigillo-medaglia di Bonn - “Verona”, con riferimento alla città veneta; Equiparazioni e date, in tema Bonn-Verona; L’antica, francone e medievale Bonn-Bern-Verona; Bonn-Verona e la Thebäerlegende o Leggenda della legione romana, di stanza a Tebe, Egitto, e, nell’inoltrato anno 400, sul Reno, dove, i suoi 6600 uomini, egiziani, sarebbero stati/furono massacrati, per essersi rifiutati di giustiziare dei cristiani. In una descrizione medievale del fatto, l’autore cita una “Berona” – iniziale B – per Verona e, quindi, Bonn. A cura di K. Weinand: Bern, nella Thidrekssaga. Seconda parte. Teodorico di Verona e Teodorico il Grande, testi di R. Badenhausen: La Berna di Teodorico, della Þiðreks saga o Saga di Teodorico, non era in Italia; La politica di Teodorico di Verona. Di K. Weinand: Teodorico da Verona non era Teodorico il Grande; di R. Badenhausen: “Originalità” di Teodorico di Verona; ancora, R. Badenhausen: Storicità della Thidrekssaga; Il renano-francone Teodorico e Teodorico I. Seguono pagine, dedicate a manoscritti e a codici originali, alla bibliografia, in lingue varie, ed una sezione elencante dieci titoli di volumi, compreso quello, qui, in tema, già usciti sulla citata Thidrekssaga. Della quale, proponiamo due versioni, derivanti da ricerche diverse, una, dovuta all’attento studioso, già citato, Rolf Badenhausen, ed una, all’altrettanto validissimo ricercatore-studioso, pure citato, Karl Weinand, ambedue, contenenti importanti dettagli, chiarimenti ed opinioni. Versione Badenhausen, dallo stesso, stesa in italiano: ”La Thidrekssaga”, la saga di “Dietrich von Bern”, racconta di una guerra romano-francese istigata, da Clodoveo, all'inizio del VI secolo. In essa, bisogna distinguere, tra due diversi re, con lo stesso nome, ovvero, Teodorico il Grande e il re merovingio Teodorico I, il cui figlio Teodeberto, anch'egli da tenere in considerazione (!), intraprese una conquista – per rappresaglia (?) – attraverso la Pianura Padana, qualche decennio dopo. Questi due re franchi regnavano, su un impero, che, un tempo, comprendeva la più grande base militare romana sul Medio Reno, ovvero Bonn, che, nei documenti del Medioevo, è ricordata, anche come Verona. Perciò i due Teodorici franchi, come “Dietrich von Bern”, erano facilmente confusi con il Teodorico ostrogoto o italiano, dagli scrittori della saga. Quest'ultimo, infatti, come comandante supremo delle forze combinate, visigote e ostrogote, aveva cacciato il merovingio Teodorico dalla Gallia, in questo caso dall'Alvernia, nel 508 e nel 509. Solo dopo molti anni, quando il potere dell'italico Teodorico finì, il “franco Dietrich” riuscì a riconquistare questa terra, molto ambita, trasferendosi anche a Roma secunda (= Treviri, sulla Mosella), intorno al 525, o dopo la morte di Teodorico, come ricorda il cronista Gregorio di Tours. Ora, nella saga, viene nominato un Ermanarico, come nemico e consanguineo di Dietrich. In effetti, Teoderico il Grande e il cugino amaliano, Teoderico, “lo Strabico”, erano imparentati con Ermanarico, figlio di Aspare, per parte di madre, e magister militum dell'Impero romano d'Oriente. Non è quindi impossibile che questo Ermanarico abbia avuto un ruolo importante, nella cacciata dei Franchi dalla Gallia meridionale. È, invece, anche possibile che il Teodorico italiano sia stato inserito nel ruolo dell'Ermanarico della leggenda e che il figlio di Aspare sia stato poi – casualmente (?) – trasferito a Treviri, la Roma secunda. Un'ulteriore confusione nasce dal fatto che, sia il padre, che il fratello, di Theoderich e Dietrich hanno lo stesso nome. Quindi, se il francone Teoderico era Dietrich, da dove deriva il secondo nome di Bonn VERONA - “BERN”? Il libro, sopra descritto, fornisce diversi suggerimenti. Nella lingua occitana, che si è sviluppata, dal latino volgare, nella Gallia meridionale, fino alla Spagna settentrionale, Alvernia è chiamata, e derivante da “Au(-)vèrnhe” o da “Au(-)vèrnha”. “Au” significa ‘da’ o ‘per’, e “vèrnhe” può essere equiparato a ‘Bèrn’, che raggiunse, Bonn sul Reno, con Dietrich”. Versione Weinand, tradotta in italiano, dal Rolf Badenhausen. “La Thidrekssaga prende il nome da “Didrik”, cioè “Dietrich von Bern”, il protagonista della Thidrekssaga. La Thidrekssaga fu tradotta, dal basso tedesco, nella lingua locale, in Norvegia, a metà del XIII secolo. Il suo manoscritto è chiamato “Membrane”; ne esistono altre versioni. Il più importante di questi manoscritti è la versione, in svedese antico, scritta nel XV secolo, e che Heinz Ritter-Schaumburg chiama “Svava”. La Thidrekssaga racconta del progenitore di Dietrich, Samson, della dinastia “Aumlunga”. Con i suoi figli, Ermenrik, Thetmar e Ake, si trasferisce, da “Hesbania” [che significa La Hesbaye, Belgio] , a Bern. Da qui, Samson ed Ermenrik si spostano a Roma [sulla Mosella] . Samson muore durante il viaggio, Ermenrik conquista questa città, oggi Treviri, e ne diventa re. Thetmar diventa re a Bern e, alla sua morte, vi diventa re suo figlio Didrik. Quest'ultimo entra in conflitto con lo zio Ermenrik, ne viene espulso e Didrik si trasferisce a Susa per diventare re degli Unni, per oltre 30 anni. [“Susa” = la città di Soest, nella Bassa Germania, Vestfalia] . Qui, regna un re di nome “Attala” (in norreno, antico anche „Atli“, altrimenti „Attila“), re di “Hunenland”, la terra degli “unni” norreni (cfr. molti “castelli di hune”, nella Germania settentrionale, in esperanto: “burgo de gigantoj aŭ burgo de la hunoj”). Dopo 20 anni, Didrico tenta di riconquistare il suo regno di Bern e fallisce (nella “Battaglia di Ravenna” o “Rabenschlacht”); solo dopo altri 12 anni, alla morte di Ermenrik, Didrico ci riesce e diventa re di Bern e di Roma. A seconda di come la si guardi, la Thidrekssaga è una “leggenda di cavalieri” o una “storia dei tempi passati”. È arricchita, da molti elementi letterari, come le avventure giovanili di Didrik, la sua fine, le battaglie con i draghi, la sua partecipazione alle cosiddette battaglie orientali di Re Attala, o la saga dei Nibelunghi, con Sigfrido, uccisore di draghi, ecc. Questa saga contiene anche molti echi di altre saghe, come la Canzone dei Nibelunghi. L'importanza della Thidrekssaga risiede, tra l'altro, nell'originalità delle sue storie, quasi svincolate dalle ambientazioni romanzesche e cortigiane del genere della letteratura alto-medievale della Germania dell'epoca. Il Forum Dietrich von Bern si è posto il compito di studiare la Thidrekssaga, in tutte le sue sfaccettature, e, in particolare, la storia letteraria della sua trasmissione e le circostanze storiche e geografiche dei suoi racconti. Heinz Ritter-Schaumburg, scomparso nel 1994, e, nella cui tradizione, il Forum conduce le sue ricerche, ha dato un contributo particolarmente particolarmente eccezionale, in questo campo, e ha aperto un terreno completamente nuovo, nella ricerca e nella presentazione dei Ths. Uno dei compiti del Forum è quello di informare il pubblico sulle ricerche del Forum, sul tema “Dietrich von Bern”. A tal fine, il Forum pubblica la rivista trimestrale DER BERNER e i volumi “Forschungen zur Thidrekssaga”. Ad ulteriore, maggiore giustificazione della stesura e dello scopo del volume Bonn-Bern-Verona, in allora, gli Autori, segnalano, sull’ultima di copertina: “Due città, dall’emergente passato storico: l’una a nord, l’altra a sud delle Alpi. Esse portano lo stesso nome: Verona. Tale legame non è dovuto, però, alla stessa denominazione, ma a leggenda e storia: vale a dire, da un lato, con riferimento al leggendario eroe tedesco Dietrich (Theoderich”) von Bern = Verona sul Reno, e dall’altro, a Teodorico il Grande, re ostrogoto in Italia, in Verona sull’Adige. Tuttavia, per ambi i re, lo stesso toponimo: Verona! La denominazione di Teodorico “Bonn” sul Reno, d’oggi, deriva dalla “Bern”, chiamata, nel medioevo, “Verona”. Ciò ha creato confusione, non solo, fra i due “Dietriche” – plurale die Dietrich, ossia, Teodorico – e “Teoderiche” – plurale di Teoderich, n.d.r. –, bensì, sino ad oggi, anche fra le due località denominate “Verona”. Dopo decennali ricerche, promosse da Heinz Ritter-Schaumburg, l’intreccio dello scambio, fra regnanti, ha potuto essere sradicato. Scambi, fra i due re e le località, sono dovuti alla tradizione e alla storia della ricerca, sulla “Saga di Dietrich”, che conosciamo, sotto il nordico titolo ”Thidrekssaga” – laddove, Thidrek, corrisponde a Dietrich, e la “s” fra Thidrek e Saga, serve ad ottenere i genitivo germanico di Thidrek, n.d.r.. Le conoscenze, legate alle sue descrizioni devono, tuttavia, venire criticamente analizzate, ulteriormente studiate e, inoltre, distinte: da un lato, la Verona italiana, dall’altro, la Verona renana! Questo decimo volume, parte del ciclo ”Ricerche sulla ”Thidrekssaga”, si occupa di ricerche in tema di leggenda e di storia, sulle due protagoniste, portanti lo stesso nome, ma, senza dubbio, tenendo conto della loro diversità e la loro sede geografica. Come si rileva, da quanto sopra, studi approfonditi i due studiosi Badenhausen e Weinand, ne hanno eseguito, ma, pur ricercando, con massima passione, attenzione e volontà di perfezione, la storia, specie, quella d’un lontano o lontanissimo passato, nasconde o riserva punti oscuri o, comunque, non semplici, che, se tutto andrà bene, potranno, solo, con il tempo, trovare chiarimento. Comunque, il bello, il centro del volume, in esame, sono le due “Verona”, quella, sull’Adige, e quella, sul Reno, con particolare cura, anche illustrativa, riservata alla città scaligera, con grande benevolenza e con numerosissime fotografie e dettagli, che, talvolta, appaiono nuovi, anche al più veronese dei veronesi. Attualmente, la nuova opera è redatta in tedesco, ma, merita di vedersi tradotta in italiano, onde la lunga e paziente ricerca, intrapresa da Rolf Badenhausen e da Karl Weinand, possa essere apprezzata anche dai veronesi e dagli italiani. Un grazie cordialissimo, in fine, ai signori Badehausen e Weinand, che hanno voluto pubblicare, alle pp. 145 - 148 del loro libro, quanto da noi, molto modestamente riportato, in tema Bonn-Verona, su Verona sette, il 27 agosto 2022, e su Adige TV, il 14.9.2022..
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1)Ann. Rolf Badenhausen, 2) Ann. Rolf Badenhausen, 3) Ann. Rolf Badenhausen.
Pierantonio Braggio
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