C O D I V E , Verona. Dopo anni di crescita costante, le assicurazioni in agricoltura nel 2024 registrano nella provincia scaligera –24,8%
Condifesa Verona CODIVE, il Consorzio che stipula assicurazioni in agricoltura e conta quasi 9mila soci, fa il bilancio di fine anno contraddistinto da incertezze e preoccupazioni. Il valore assicurato da CODIVE è passato dai 569 milioni di euro nel 2023 ai 428 milioni di euro nel 2024. La causa principale della flessione è dovuta all’incertezza del contributo pubblico che negli anni è calato considerevolmente. In particolare, nel 2022 e 2023, il contributo si è attestato al 52 e 55% anziché al 70%, né vi sono certezze per il contributo minimo per il 2024. Questa situazione ha messo in crisi numerose aziende agricole, già provate da un periodo economico poco positivo. CODIVE rileva, inoltre, che molte aziende sono ancora in attesa dei contributi degli anni 2022 e 2023, fermi da mesi per verifiche antimafia: si tratta di quasi dieci milioni di eur, che stanno causando problematiche alle aziende e, di riflesso, pesano anche sul sistema del Consorzio. “Questa complessa situazione – spiega il presidente di CODIVE Davide Ronca – ha spinto numerose aziende agricole a scegliere di rischiare anziché di assicurarsi. Ma, il gelo e la brina della primavera nonché alcune rilevanti grandinate, accadute nel corso dell’anno, hanno generato danni significativi a diverse imprese non assicurate”. “Siamo molto preoccupati per questa situazione di crisi del nostro sistema – prosegue Ronca – poiché sono in aumento gli eventi meteorologici estremi che portano sempre più danni e destabilizzano le nostre aziende agricole che devono conoscere i costi da mettere a bilancio, tra cui le assicurazioni che rappresentano una voce di spesa anche rilevante. È evidente che un alto rischio significa costi e franchigie elevati”. “CODIVE – aggiunge Ronca - nel 2023 ha pagato alle Compagnie premi per 72 milioni di euro e nel 2024 sono previsti pagamenti di premi per 53 milioni di euro, cioè importi rilevanti. Senza alcuna certezza e con costi assicurativi molto elevati per le imprese stipulare l’assicurazione è come fare un salto nel vuoto”. Ronca conclude: “E’ da considerare il costo del denaro e l’esposizione creditizia di CODIVE nei confronti delle banche (nel 2024 gli importi dei premi sono circa 53 milioni) che necessariamente deve essere ripartita tra i nostri soci. Nel 2023 gli interessi passivi pagati per gli affidamenti bancari sono stati pari a due milioni di euro e quest’anno si stima verranno superati”. Nel 2024 la diminuzione dei valori assicurati nella provincia Veronese ha riguardato diverse colture tra cui -74% i vivai con 13,3 milioni assicurati, - 45,5% le produzioni orticole assicurate per 44,5 milioni di euro e -20% la frutta, che si ferma a 52 milioni di euro. In controtendenza il tabacco che, nonostante l’anno critico, registra un aumento del 27% con 26,9 milioni di euro assicurati. “Alle problematiche già evidenziate si deve aggiungere anche l’elevata sinistrosità, che ha portato molte compagnie di assicurazione a mettere dei limiti assuntivi molto stretti per prodotto o comune”, sottolinea il direttore di CODIVE Michele Marani, che aggiunge “Addirittura, nel corso degli ultimi due anni si sono verificati casi, in cui alcune compagnie hanno deciso di non operare più in questo settore. CODIVE, nel mezzo secolo abbondante di vita ha sicuramente contribuito con il proprio operare al benessere ed alla tutela delle aziende agricole diventando un punto di riferimento del settore. Mi auguro che questo momento di profonda crisi del settore possa essere velocemente superato perché a rischio c’è la sopravvivenza del comparto agricolo”. “Come Consorzio – conclude Ronca e Marani - ci stiamo interfacciando, con le organizzazioni di categoria e con la politica, a tutti i livelli per trovare risposte che possano garantire la continuità aziendale degli agricoltori”. Spiace leggere tali, pur giuste considerazioni. La buona volontà e la correttezza, non sempre trovano la dovuta corrispondenza. Se, dei fatti sopra esposti, alcuni possono essere considerati del momento, altri, purtroppo, quali, ad esempio, il maltempo, non permettono previsioni certe, né opportunità alcuna di evitare danni, peraltro sempre più ripetitivi e pesanti, durante tutta una stagione. Ma, i problemi, che causano la minore tendenza all’assicurazione sono, molteplici, creando grave danno amministrativo all’assicuratore. Non resta che augurare che l’attuale, difficile momento possa essere superato. Pierantonio Braggio