IL LICEO MONTANARI CELEBRA IL CENTENARIO DELLA MORTE DI FRANZ KAFKA
Una giornata sul ‘900 letterario, teatrale e musicale a Verona che culminerà nella pièce “Kafka: l’uomo di vetro”. L’appuntamento è il 3 dicembre nell’Auditorium della Gran Guardia
Sono passati cent’anni dalla morte di Franz Kafka. A giudicare dall’attenzione che le sue opere riscontrano non si direbbe. Il grande scrittore boemo, uno dei massimi del Novecento accanto a Proust e Joyce, morì nel sanatorio di Kierling, nel giugno del 1924, non ancora quarantunenne. In vita, Kafka pubblicò La metamorfosi e pochi altri racconti; nel testamento, chiese all’amico Max Brod di bruciare tutti i suoi manoscritti, tra i quali Il processo e Il castello, libri considerati oggi irrinunciabili. Il fascino di questo scrittore cresce di anno in anno e la bibliografia critica su di lui ha assunto proporzioni gigantesche. Il Liceo delle Scienze Umane Carlo Montanari con il patrocinio del Comune di Verona ha pensato di onorare la memoria di Kafka con un’intera giornata a lui dedicata il prossimo 3 dicembre presso l’Auditorium della Gran Guardia.
“Ci teniamo a ringraziare – ha affermato l’assessore alla memoria storica e alle politiche giovanili, Jacopo Buffolo - il liceo Carlo Montanari per aver organizzato questo momento che riesce a approfondire la figura di Kafka non solo nella dimensione letteraria, ma anche attraverso le arti con la musica e il teatro. Verona ha ospitato Kafka per un paio di giorni: egli ha visitato la basilica di San Zeno Maggiore e si è intrattenuto a un concerto di musica classica. Si tratta di una figura di rilievo europeo, uno dei più importanti autori del '900, di estrema attualità. Scrisse il Castello, una delle sue opere più note, nel 1914 riportano tutta l'ansia e l'angoscia di quel periodo bellico. Un messaggio che dobbiamo riportare ai giovani, con l’obiettivo di riuscire a coinvolgere le ragazze e i ragazzi”.
Si inizierà alle 11 con due relazioni rivolte ai soli studenti, tenute rispettivamente dal prof. Riccardo Mauroner dell’Educandato Agli Angeli dal titolo “Il possibile privo di avvenire. Sguardo su Il Processo di Franz Kafka” e dal professor Carlo Bortolozzo del Liceo Montanari che parlerà sul tema “‘Io cerco sempre di comunicare qualcosa di non comunicabile’. La letteratura come ricerca di salvezza in Franz Kafka”. Si riprenderà al pomeriggio alle 16.30 con un concerto aperto al pubblico dedicato alla “Musica del Novecento nel circolo di Praga”, protagonisti docenti e allievi del Liceo Musicale del Montanari, con l’Ensemble di Sassofoni guidato dalla prof.ssa Laura Ruscelli, la classe di Tromba del prof. Francesco Perrone e dalla classe di Pianoforte guidata dalla prof.ssa Elena Rezzaro; infine, alle 20.45 la giornata si concluderà con uno spettacolo rivolto alla cittadinanza intitolato “L’uomo di vetro”, curato dal Laboratorio Teatrale del Montanari, con musiche e letture tratte dalle opere dello scrittore, con la partecipazione del professor Bortolozzo, degli allievi del Gruppo Teatrale, guidati dai coordinatori Sabrina Modenini e Andrea de Manincor ed ancora con i professori Perrone, Rezzaro, Ruscelli del Liceo Musicale e dai loro allievi. Il tutto lontano da accademie e retoriche celebrative, pensato con l’unico intento di far conoscere ai giovani in modo accattivante l’immenso patrimonio lasciatoci da Kafka, magari depurandolo da abusati luoghi comuni, come l’aggettivo kafkiano, che fa torto, oltretutto, allo scrittore che consacrò tutta la vita alla rigorosa ricerca della verità, contro fumisterie ed enigmi di cui abbondano i suoi troppi imitatori. Proprio la ricerca della verità può interessare oggi studenti e studentesse, testimoni spesso sofferti della difficoltà ed insieme della necessità irrinunciabile di esprimere se stessi. In Kafka, come in tanti giovani, c’è una forza trattenuta ed inesplicabile, una voce alla ricerca di un “fraterno cuore”, direbbe Montale. Con l’augurio che quella verità che Kafka aveva inseguito per tutta la vita in qualche modo possa essere raggiunta e comunicata.
L’ingresso al concerto e allo spettacolo è libero fino all’esaurimento dei posti disponibili.