Crisi d’impresa, cresce il successo della composizione negoziata
Verona, 4 dicembre 2024. A tre anni dall’avvio della composizione negoziata, oggi in Camera di Commercio si è fatto un bilancio su questa innovativa procedura stragiudiziale introdotta per consentire il risanamento delle aziende in condizioni di squilibrio patrimoniale o economico-finanziario.
A livello nazionale, sono state quasi 2.000 le adesioni dalla sua partenza e 926 in più le istanze presentate a novembre 2024 rispetto a un anno fa, con ben 210 imprese avviate a risanamento a fronte delle 83 registrate 12 mesi fa. Cresce anche il numero dei lavoratori salvati dal possibile licenziamento (oltre 10mila) e la dimensione delle imprese che ricorrono a questo strumento, che, nell’85,7% dei casi sono società di capitali, hanno mediamente 64 addetti e registrano 13 milioni di euro di valore della produzione. E’ quanto mostrano i dati dell’Osservatorio sulla crisi di impresa presentato lo scorso 14 novembre da Unioncamere.
Il dott. Sandro Pettinato, Vice Segretario Generale di Unioncamere ha evidenziato che: “Il ricorso a procedure stragiudiziali, come la Composizione negoziata, sta crescendo in questi ultimi mesi: da un lato ciò va interpretato come una preferenza degli operatori per gli strumenti di tipo privatistico, dall'altro - purtroppo - potrebbe essere il segnale di una fase di crisi che, specificamente per alcuni comparti, inizia a manifestarsi in modo più incisivo. Ecco perchè - sempre di più - rilevare per tempo i primi segnali di difficoltà, appare fondamentale per poter gestire al meglio la ristrutturazione dell'azienda, anche tramite strumenti come la Composizione negoziata presso le Camere di Commercio".
“La composizione negoziata si sta dimostrando una soluzione efficace e vantaggiosa per le imprese in difficoltà - sottolinea Valentina Gagliardo, componente della Giunta della Camera di Commercio di Verona - Quando è possibile utilizzare questo strumento, si risparmia tempo e in più di un caso su 5 si riesce a risanare l’impresa. In questi 3 anni la Camera di Commercio ha svolto un ruolo attivo nella promozione e nel supporto della composizione negoziata, organizzando una serie di eventi formativi e informativi per imprese, professionisti e istituti di credito e, sebbene i numeri siano ancora contenuti, anche a Verona si registra un aumento delle istanze”.
A tre anni dall’avvio della composizione negoziata, il totale delle istanze ammonta a 1.963 (+926 rispetto a quelle censite a novembre 2023), con una crescita del 60% nei primi tre trimestri del 2024. Sul totale delle 1.963 istanze presentate, 1.097 risultano concluse - di cui il 19% con esito favorevole - mentre 104 sono state rifiutate. Le istanze attualmente in gestione presso i vari esperti incaricati sul territorio nazionale sono 762. Il numero dei casi archiviati con esito favorevole è considerevolmente aumentato (210 contro gli 83 dello scorso anno), con una crescita anche del tasso di successo medio trimestrale che, a partire dal 1° gennaio 2023, è pari al 20,5%.
La Lombardia si conferma la regione con il maggior numero di istanze (436) seguita dal Lazio (208) dall’Emilia-Romagna (193) e dal Veneto (168): la somma delle istanze avanzate in queste regioni è pari a circa il 54% del totale.
Uno dei principali elementi di forza della composizione negoziata è rappresentato dalle tempistiche di svolgimento della procedura che, per espressa previsione normativa, sono più rapide e contenute rispetto a quelle giudiziali delle procedure concorsuali.
Analizzando i dati relativi alla durata delle composizioni negoziate concluse – calcolata assumendo come parametri temporali di riferimento la data di accettazione dell’incarico dell’esperto e quella di archiviazione dell’istanza – emerge che le procedure durano, in media, 224 giorni e che il 64% delle imprese si avvale della proroga di ulteriori 180 giorni prevista dalle norme.
Le tempistiche necessarie per giungere a una chiusura favorevole della composizione negoziata sono mediamente di 325 gg: quasi la totalità delle imprese, infatti, necessita di più di 6 mesi per concludere il procedimento (circa il 90%).
Con riferimento agli esiti sfavorevoli, invece, la durata media è di 200 giorni, con il 59% di imprese che, nonostante poi le trattative non vadano a buon fine, ricorre alla proroga.
Il successo di una procedura di composizione negoziata dipende però non solo dalla capacità dell’impresa di cogliere con anticipo i possibili segnali di crisi e insolvenza, ma anche dal ruolo fondamentale che la normativa riserva all’esperto, figura centrale di elevata competenza con il compito essenziale di facilitatore nelle negoziazioni tra le parti.
Ad oggi, in tutta Italia sono 4.417 gli esperti iscritti agli elenchi regionali (circa 160 in più rispetto a quelli censiti nel 2023) provenienti per lo più dalle regioni Lombardia, Toscana, Emilia-Romagna, Veneto, Lazio e Campania.
Come nel resto del territorio nazionale, anche in Veneto la quasi totalità degli esperti è rappresentata dalla categoria dei commercialisti (358 su 436), seguita da quella degli avvocati, dai manager e dai consulenti del lavoro. Con 91 iscritti Verona è la provincia veneta con più esperti.
Durante l’incontro in Camera di Commercio, Roberto Calanca, Responsabile Servizio Governo Societario - Affari legali e crediti problematici di Bper Factor Spa, ha parlato dell’importanza per le banche e le imprese di un approccio tempestivo alla crisi d’impresa. Il dottore commercialista Alberto Cimolai ha presentato un caso di successo di composizione negoziata, con protagonista una società di costruzioni italiana, operante nel settore dell'edilizia civile e industriale e delle infrastrutture. Pier Paolo Lanni, Magistrato del Tribunale di Verona, ha illustrato gli aspetti procedurali legati alla composizione negoziata con particolare riferimento alle misure protettive e ai crediti pre-deducibili. Ha chiuso i lavori il dottore commercialista Rita Maggi con un approfondimento sulla transazione fiscale nella composizione negoziata anche alla luce del nuovo decreto correttivo.