Statuina, per il Presepe 2024, simbolo dell’intelligenza creativa e del made in Italy, donata al vescovo Pompili, da Confartigianato e Coldiretti Verona,
A più di 800 anni dal primo Presepe, creato da San Francesco d’Assisi, a Greccio, una statuina del Presepe 2024, realizzata da Fondazione Symbola, Confartigianato e Coldiretti, rappresenta un omaggio all’intelligenza creativa e, come di consueto, è stata donata al Vescovo della Diocesi di Verona, mons. Domenico Pompili. Obiettivo dell’iniziativa, che viene riproposta per il quinto anno a livello nazionale e territoriale, è quello di aggiungere al presepe figure che parlino del presente ma anche del futuro. “Per questa edizione, si è scelto di rappresentare il tema della qualità del Made in Italy, che incarna la ricerca della materia prima, la cura delle produzioni, la certificazione e tracciabilità dei prodotti, il riconoscimento di un valore aggiunto che l’artigianalità e la coltura italiane esprimono”, hanno spiegato insieme Devis Zenari, presidente di Confartigianato Imprese Verona, e Giacomo Beltrame, vicepresidente di Coldiretti Verona, accompagnati rispettivamente dal vicepresidente Pierluigi Zanini e dalla segretaria provinciale Giorgia Speri, e dalla responsabile di Coldiretti Donne Impresa Verona, Franca Castellani. Il vescovo Pompili si è intrattenuto con gli ospiti in un dialogo sulla situazione dell’imprenditoria artigiana e agricola della provincia di Verona, per comprendere il contesto attuale, tra segnali positivi, voglia di rilancio, lavoro e criticità legate a fisco, problemi nell’accesso al credito, difficoltà nel reperimento di personale e tensioni internazionali. “Il Presepe è la rappresentazione della nascita di Gesù – le parole di Mons. Pompili, che ha ricevuto il dono dalle mani dei rappresentanti delle due associazioni –, ma attraverso i suoi personaggi serve anche a raccontare la realtà della vita di tutti i giorni e, quindi, insieme al Bambinello troviamo fra gli altri, artigiani, casalinghe, filatrici, agricoltori, pastori e animali. Ringrazio per questo dono, che Confartigianato e Coldiretti interpretano come una costante proiezione verso la crescita e l’arricchimento in termini di rappresentazione dell’imprenditoria artigiana e agricola e del lavoro”. Anche quest’anno, la realizzazione del manufatto, che rappresenta una imprenditrice del settore caseario, è stata affidata al Maestro artigiano leccese Claudio Riso, eccellenza nella produzione artistica in cartapesta. “La tradizione del presepe è importantissima per le nostre comunità – ha aggiunto il presidente di Confartigianato Verona, Zenari –, non solo come simbolo religioso, ma anche come rappresentazione sociale ed espressione artistica. Con questo progetto, ogni anno aggiungiamo nuove attività, nuovi mestieri, tra artigianato e agricoltura, legati al vivere di tutti i giorni, per dare forza al presepe anche come modello in costante rinnovamento in chiave futura”. “La territorialità, il made in Italy, la qualità, la tracciabilità, la cura produttiva – ha affermato Beltrame, Vicepresidente di Coldiretti Verona – sono tutte caratteristiche di un modello imprenditoriale che fa parte della nostra cultura e che si sta dimostrando fondamentale anche per affrontare le difficoltà economiche e sociali, in un momento di grandi tensioni internazionali e di incertezza”. Iniziativa veramente natalizia, perché, se mirava a dare luce, giustamente, ad un made in Italy, prezioso ed unico e meritevole di massima attenzione, la stessa ha riproposto, quel vero Natale, che sembra, purtroppo, dimenticato ed i cui significato è l’arrivo di un Piccolo, portatore di quella pace, della quale il globo ha assolutamente bisogno. Iniziativa, che ha riproposto, al tempo, quel presepio, che, con entusiasmo, amavamo costruire e nella cui capanna, attendevamo di deporre il venturo Bambino…
Pierantonio Braggio