Il Radicchio rosso di Verona, in piazza Bra, Verona. Presso il Ristorante Rubiani, conferenza e degustazione, a cura del Consorzio del Radicchio IGP di Verona, nonché scambio degli auguri natalizi, rallegrato dal suono d’una cornamusa scozzese.
Amanti della Terra dei Dogi – che, altra versione, vorrebbe denominata Terra degli Scaligeri, intendendo, per tale terra, il Basso Veronese – i quali, appunto, lavorano, per la promozione delle sue tradizioni, dei suoi prodotti tipici, dell’arte, della bellezza, che sono cultura ed economia, hanno chiamato ad un particolare incontro. A cura del del Consorzio per la Tutela e la Promozione del Radicchio IGP – Indicazione Geografica Protetta – e grazie, all’attivo impegno di Enrica Claudia De Fanti, Casaleone, che da decenni, provvede, con tenacia, alla promozione della Pianura Veronese, si è tenuto un importante incontro, nell’innovativa Veranda Rubiani, Piazzetta Rubiani, ubicata ai piedi dell’Arena e di fronte alla Società Letteraria, nel cuore di Verona. Mentre, Cristiana Furiani, presidente del Consorzio, ha posto in luce qualità e caratteristiche del prezioso Radicchio di Verona, nonché l’attività, nella necessaria commercializzazione, altri oratori hanno dato luce al quadro storico, secolare, nel quale, dall’umile cicoria del passato, si è passati, nel Veronese, al radicchio, dalle foglie purpuree, venate d’eburneo bianco, croccanti e dolci… Seguita è una degustazione, a base di Radicchio, offerta dal Consorzio, accompagnata da vini biologici e molto altro. Il tutto, attentamente preparato dal Ristorante Rubiani, compreso un risotto, ovviamente, “al radicchio rosso”, mentre, un suonatore di zampogna, in uniforme rigorosamente scozzese, allietava un momento di scambio degli auguri di Natale, in serenità e in amicizia, nonché avvolti, nella bellezza dell’ambiente d’intorno. Per ulteriori info, in materia di Radicchio Rosso di Verona, 3332510947 e enricaclaudiadefanti@gmail.com. Un prodotto importante, il Radicchio rosso di Verona, che oltre ad essere tale, è essenziale risorsa, per la Terra dei Dogi o Terra Scaligera, che, disponendo di suolo adattissimo a tale cultura, derivante da antiche, ampie, ripetute divagazioni atesine, crea occupazione da luglio a marzo – con impegno, durante tutto l’inverno – valore e, quindi benessere sociale. Nella foto: il Radicchio Rosso di Verona, dipinto di Luciano Pelizzari.
Pierantonio Braggio