Nel terzo trimestre dell’anno, diminuisce del 3,11% la produzione industriale veronese, ma, per il 55% delle imprese, è in crescita o stazionaria.
“Nel terzo trimestre dell’anno la produzione industriale veronese diminuisce del 3,11%, un risultato in linea con la media nazionale. Infatti, Istat segnala un indice di produzione industriale pari al -3,6%. Un risultato, che è frutto di un quadro complesso: oltre la metà delle aziende veronesi, il 55%, dichiara una produzione in crescita o stazionaria; migliora la capacità produttiva, cresce il numero di aziende, per cui è normale o soddisfacente (65% nel 3° trimestre vs. 61% nel 2° trimestre); in forte crescita le vendite extra Ue (+6,43%). Aumenta al 77% (dal 68% della scorsa rilevazione) il numero di imprenditori, che prevede, nei prossimi 12 mesi, di aumentare gli investimenti o mantenerli stazionar, rispetto all’anno scorso. Numeri che portano a previsioni positive, per l’ultimo trimestre dell’anno (+0,18%) dopo 7 trimestri di calo. In un contesto di luci e di ombre, subiscono un ulteriore flessione le vendite, verso il mercato italiano (-9,28%) e l’export Ue (-10,91%). Gli ordini, già in territorio negativo, peggiorano, registrando una diminuzione pari a -8,59%. Dato negativo, che non si riflette ancora sulla durata del portafoglio ordini, infatti, rimangono stabili al 74% le aziende con un portafoglio ordini che assicura lavoro oltre i tre mesi. In miglioramento la situazione, per i pagamenti, normali per l’85% delle aziende (82% nella scorsa rilevazione). Stazionari i prezzi delle materie prime (+0,28%), leggero calo per quelli dei prodotti finiti (-0,76%). Fatturato in aumento o stabile, per il 74% delle imprese di servizi, per il 94% delle quali la capacità produttiva è normale o soddisfacente. Raffaele Boscaini, presidente di Confindustria Verona: “L’inversione di tendenza che ci aspettavamo non c’è stata e da sette trimestri la nostra produzione industriale scende. Nonostante il momento negativo le nostre imprese dimostrano una buona propensione agli investimenti e proprio gli investimenti dovrebbero essere al centro di una politica di rilancio del Paese. Sono d’accordo con il presidente Orsini, sulla necessità di un piano di politica industriale che possa sostenere le imprese che innovano solo così infatti si può crescere in competitività e aumentare l’occupazione. Se è vero, che per dare una svolta, occorre una visione alta, sono convinto però che ci siano anche leve locali, che possono sostenere il tessuto produttivo e il territorio. Ormai è noto a tutti, come le città possano e debbano diventare centri di innovazione e ricerca. A Verona possiamo contare sull’area della Marangona e, se dovessi esprimere un desiderio, per l’anno nuovo, sarebbe proprio questo: vedere, finalmente, non solo un piano, ma, i primi insediamenti di imprese e di centri di ricerca, che possano attrarre giovani e aziende. Stimolare gli altri, Governo nazionale ed europeo a fare di più è giusto, ma ognuno di noi, che abbia nelle proprie leve la possibilità di azioni concrete, ha la responsabilità di portarle avanti”. Purtroppo, l’economia, è molto sensibile a ogni evento, che, anche in minimo modo, la intralci, e, motivi, per rallentamenti della stessa, non mancano ogni giorno. Dinanzi a tale giornaliera situazione, s’impongono la tenacia, la forte volontà dell’imprenditore, che confortano e spingono, anche, nel nero, a vedere la luce. Auspichiamo e auguriamo che quanto di positivo, qui sopra, è evidenziato, non solo prenda profonda radice, ma, anche più fecondamente, meglio, prosegua.
Pierantonio Braggio