Mostra a cura di Clément Chéroux e Walter Guadagnini Cartier-Bresson al Roverella Già superati i 25 mila visitatori a due settimane dalla chiusura
Sono già oltre 25 mila i visitatori della grande mostra “HENRI CARTIER-BRESSON e l’Italia” in corso, dallo scorso 28 settembre, a Palazzo Roverella di Rovigo.
Un dato, accolto con molta soddisfazione, che conferma la convinzione degli organizzatori che questa straordinaria monografica sarebbe potuta diventare, come in effetti sta accadendo, una delle mostre italiane più visitate della stagione.
A poco più di due settimane dalla chiusura, l’esposizione sta richiamando visitatori da tutto il Paese, curiosi di scoprire un’Italia in trasformazione.
Per la prima volta, lo ricordiamo, una mostra documenta in maniera esaustiva e approfondita il rapporto tra colui che è stato definito “l’occhio del secolo” e l’Italia. Attraverso circa 160 fotografie e numerosi documenti – giornali, riviste, volumi, lettere – la mostra ripercorre le tappe di un rapporto iniziato prestissimo, già negli anni Trenta, e proseguito sino al momento in cui Cartier-Bresson ha abbandonato la fotografia, negli anni Settanta.
I giudizi lasciati dai visitatori ne riconoscono la qualità: ricco e ben strutturato il percorso, una mostra ben pensata e di grande suggestione.
La mostra “HENRI CARTIER-BRESSON e l’Italia”, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo con il Comune di Rovigo e l’Accademia dei Concordi, con il sostegno di Intesa Sanpaolo, è realizzata in collaborazione con la Fondation Henri Cartier-Bresson di Parigi e la Fondazione CAMERA - Centro Italiano per la Fotografia di Torino, con la curatela di Clément Chéroux, e Walter Guadagnini, direttori delle rispettive Fondazioni e prodotta da Dario Cimorelli Editore.