Mercosur: il Papa dice stop ai prodotti ottenuti, con lavoro minorile. Vantini, presidente di Coldiretti Verona: no ad accordi, contro l’etica e contro il made in Italy. Per sradicare il lavoro minorile “non possiamo essere complici”. Nell’udienza del 15
“Essere complici – ha evidenziato Papa Francesco – è “ad esempio, quando acquistiamo prodotti, che impiegano il lavoro dei bambini. Come posso mangiare e vestirmi, sapendo che, dietro quel cibo e quegli abiti, ci sono bambini sfruttati, che lavorano invece di andare a scuola? La consapevolezza, su quello che acquistiamo, è un primo atto, per non essere complici. Vedete da dove vengono quei prodotti”. E, poi, un riferimento preciso alla raccolta, in un Paese in America Latina, di un frutto, che si chiama ‘arandano’, una specie di mirtillo. “Per fare la raccolta dell’arandano – ha affermato Papa Francesco – ci vogliono mani tenere e la fanno fare ai bambini, li schiavizzano, da bambini, per la raccolta”. “L’intervento del Santo Padre – commenta Alex Vantini, presidente di Coldiretti Verona - colpisce le nostre coscienze e riaccende i riflettori su un tema caldo come quello degli acquisti di prodotti alimentari da Paesi terzi, dove si sfruttano i minori e si utilizzano fitofarmaci dannosi, per la salute di tutti”. Tema rilanciato con l’accordo Ue-Mercosur – Mercado Común del Sur o Mercato Comune del Sud, ossia, di Paesi sudamericani – fortemente contestato dalla Coldiretti per la mancanza di reciprocità sia sulle modalità di produzione che sul rispetto dei diritti dei lavoratori. Da qui la richiesta dell’Organizzazione agricola di rivedere l’intesa, inserendo in modo chiaro l’obbligo di rispettare per i prodotti, esportati da quei Paesi (Argentina, Venezuela, Brasile, Paraguay e Uruguay), le stesse regole vigenti nell’Unione europea. La lista dei prodotti realizzati nei Paesi nei quali si fa largo ricorso al lavoro dei più piccoli è lunga. Si va dalle banane del Brasile, alle nocciole turche, dai fagioli messicani ai pomodori cinesi, fino alle fragole argentine e ai gamberetti tailandesi. Tanti, dunque, i cibi sporchi del sudore (e a volte del sangue) dei bambini, indicati dalla Coldiretti, sulla base del report del Dipartimento del lavoro degli Stati Uniti. “Spesso – specifica Vantini – si tratta di cibi che risultano addirittura made in Italy, grazie al Codice doganale che consente l’attribuzione del passaporto tricolore anche con una lavorazione minima sul territorio italiano”. Per tutti i cibi che arrivano sulle tavole italiane Coldiretti rivendica pertanto un percorso di qualità che deve riguardare la tutela dei minori oltre all’ambiente e alla salute. “Il nostro no all’intesa - conclude Vantini - non è solo determinato da motivi economici, per la rottamazione dell’agroalimentare italiano ed europeo, che ne deriverebbe, ma anche da valutazioni etiche, in primis, il mancato rispetto dei diritti dei lavoratori (anche minori), che si affianca all’uso di pesticidi vietati nella Ue, antibiotici e altre sostanze, usati come promotori della crescita negli allevamenti, anche questi banditi in Europa”. Appelli importantissimi, di sentita umanità, che evidenziano sfruttamento di piccoli – non vanno sfruttati neanche i grandi! – i quali, anziché divertirsi e andare a scuola, cominciano, nella loro ingenuità, la via crucis della loro vita, giornate di raccolta e di pesante impegno. Come Unione Europea, non possiamo trascurare le suesposte considerazioni, essenziali, per la tutela dei piccoli e della dignità umana.
Pierantonio Braggio