Un reperto unico: un lucchetto d'oro romano... Il pezzo, trovato, recentemente, nella terra del fiume Weser, Germania occidentale. Un articolo di Rolf Badenhausen, Dietrich-von-Bern-Forum, Bonn, Germania
Nel quadro di felici relazioni, che, come veronesi, teniamo con il “Dietrich-von-Bern-Forum”, o „Forum Teodorico di Verona“, attivo a Bonn, Germania, siamo stati informati di un recente ritrovamento, accanto al fiume Weser, Germania occidentale, di un importante, prezioso lavoro in oro, di origine romana... Roldf Badenhausen, appunto, della redazione del “Dietrich-von-Bern-Forum”, ci dona, in quanto segue, da lui redatto, in italiano, una visione completa dell‘evento:“È minuscolo, quanto filigranato, e, con dimensioni di 11 x 12 mm, è più piccolo di una moneta, da 1 centesimo. Il sensazionale reperto è stato scoperto, con un rilevatore, da un cacciatore di tesori autorizzato, in un campo, vicino a Petershagen, sul fiume Weser, in Westfalia, Germania. Gli archeologi tedeschi hanno datato questo lucchetto, che prevedeva una catenina, al III o al IV secolo d. C. Naturalmente, archeologi, storici e tecnici si sono chiesti, se tale reperto fosse solo un ciondolo di gioielleria, dato che la catena e la chiave non sono state trovate. Gli esperti volevano esaminare l'interno della serratura, per rilevare, se la stessa funzionasse. Tuttavia, non avendo il coraggio di aprirla, il lucchetto è stato portato, al laboratorio specializzato, in materia, il “Paul Scherrer Institut”, Villingen, Svizzera, dove la serratura è stata analizzata, a mezzo tomografia computerizzata a neutroni (N-CT), e dove si è scoperto che, all'epoca, talle serratura aveva, davvero, funzionato. Ciò solleva le interessanti e, indubbiamente, importanti domande: - Come è stato possibile realizzare tale prezioso oggetto, con i modersti mezzi e strumenti tecnici dell'epoca – pure, senza una lente d'ingrandimento? - Dove è stato realizzato – era, davvero, un pezzo unico, creato da un maestro ingegnoso? - Come è arrivato in Westfalia, sul Weser? – Apparteneva, forse, a un bottino, proveniente da altra regione? Il lucchetto è stato perduto, nel luogo in cui è stato trovato, o è stato nascosto sotterra, in tutta fretta? Vorremmo ipotizzare che il lucchetto sia stato creato, per lo scrigno dei gioielli di una potente regina o di una ricca principessa. I ricercatori e gli studiosi del “Dietrich-von-Bern-Forum”, Bonn, Germania, si chiedono, inoltre, se esista un legame etnografico o storico, tra il lucchetto e l’allora Soest, Westfalia, antico centro, caratterizzato dal monopolio del sale, che noi chiamiamo “città dell'oro bianco”, e dove, secondo la scandinava “Thidrekssaga”, il franco-germanico Teodorico di Verona – Bonn, in latino, sino al Medioevo, era denominta aVerona – avrebbe trascorso il suo esilio. Sappiamo che Soest ostentava la sua ricchezza, anche nella tarda antichità, con lavori di oreficeria di altissima qualità, per spille almandine, trovate, nelle tombe di sue principesse, proprio accanto all'odierno centro cittadino. Rolf Badenhausen“. Ringraziamo, dunque, il sig. Badengausen, per i dettagli, offertici, nel suo dettagliato articolo, di cui sopra.
Pierantonio Braggio

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