Agroalimentare, per affrontare il futuro serve una nuova bussola. Con Giuliano Noci, il primo di tre incon-tri, sulle sfide del comparto agricolo
Nella sede del Consorzio di Bonifica Veronese, Strada della Genovesa 31, Verona, ha avuto luogo il primo di tre appuntamenti organizzati da Coldiretti Verona destinati ai propri dirigenti e funzionari per affrontare le sfide che nei prossimi anni impatteranno inevitabil-mente sul comparto agricolo. Gli incontri sono stati ideati dalla Direzione della Federazione per promuovere un'analisi approfondita dei grandi temi di attualitĂ che stanno cambiando il panorama globale, come la globalizzazione, i nuovi equilibri geo-politici e la crisi socio-economica. Gli appuntamenti sono stati strutturati per favorire il confronto e lâapprofondimento con il mondo accademico e con personalitĂ di spicco nei settori stretta-mente legati al mondo agricolo. Protagonista del primo incontro, moderato dal direttore di Telearena Mario Puliero, è stato il prorettore del Politecnico di Milano e titolare della catte-dra di Strategia & Marketing, Giuliano Noci, che ha scelto come titolo del suo intervento: âServe una nuova bussola per lâagroalimentare italianoâ. Noci ha esplorato temi cruciali co-me lâimpatto dei dazi statunitensi e lâimportanza delle tecnologie digitali in relazione alla so-stenibilitĂ ambientale, sottolineando come proprio la combinazione di innovazione e soste-nibilitĂ possa radicalmente trasformare lâagricoltura, rappresentando unâopportunitĂ per chi saprĂ adattarsi. âDa un lato â ha detto Noci - câè bisogno di prendere coscienza del fatto che dobbiamo valorizzare meglio il nostro potenziale strategico. Lâagroalimentare italiano soffre infatti paradossalmente di grande provincialismo pur avendo un grande potenziale che però non siamo in grado di sfruttare. Dallâaltro, i nuovi equilibri mondiali, legati anche dai paventati dazi imposti da Trump allâEuropa, ci impongono di riorientare la nostra atten-zione verso nuovi mercati esteriâ. âSi deve essere ottimisti â ha continuato Noci durante il suo intervento - con la chiara presa di coscienza che è indispensabile cambiare. Quello che è stato efficace fino ad oggi, grazie alla nostra capacitĂ di occupare positivamente la mente dei consumatori, nellâimmediato futuro non andrĂ piĂš bene. Il pregiudizio positivo rispetto allâitalianità è un grande patrimonio su cui dobbiamo fare senzâaltro leva ma non dobbiamo dormire sugli allori. Serve una visione che promuova i valori di qualitĂ e sostenibilitĂ alla ba-se del saper fare italiano e che sono lâunica chiave a nostra disposizione per mantenerci sul mercatoâ.âPer rendere efficace questa nuova bussola è necessario rivedere il sistema ope-rativo costruendo modelli a piattaforma che guardino verso il mercato e che mettano il fatto-re umano al centroâ, ha concluso Noci. âIl nuovo che avanza â è il commento del direttore di Coldiretti Verona, Massimo Albano, ideatore del ciclo di incontri â non ci spaventa, ma dob-biamo farci trovare pronti per le sfide che il settore primario dovrĂ per forza affrontare nellâimmediato futuro. Anzi, molte minacce al nostro Made in Italy sono giĂ in atto, come quella relativa ai cibi a base cellulare o alla concorrenza sleale da parte di paesi che non rispettano i nostri stessi standard qualitativi ed eticiâ. Nel suo intervento di chiusura, il vice presidente di Coldiretti Verona, Giacomo Beltrame ha incoraggiato la platea sul fatto che le prospettive di crescita sono molte, ma âcâè ancora tanta strada da fare per non farci trovare impreparati verso le sfide che il futuro molto prossimo ci riservaâ, ha detto.