Il Ristori Baroque Festival chiuderà la terza edizione con il concerto de I Virtuosi Italiani dedicato al tema dell’acqua trattato dalla musica del periodo barocco.
In programma la prima Suite della famosissima Water Music di Händel arricchita da composizioni di Telemann e Vivaldi.
Verona, 11 marzo 2025 – Gran finale per il Ristori Baroque Festival che chiuderà la terza edizione con il concerto Acqua in Musica eseguito da I Virtuosi Italiani diretti da Alberto Martini. In programma la Prima Suite in Fa Maggiore tratta da Water Music di Georg Friedrich Händel con musiche di Georg Philipp Telemann e alcuni concerti di Antonio Vivaldi legati all'elemento acqua e all’evocazione. L’appuntamento al Teatro Ristori è per sabato15 marzo con inizio alle ore 20:30. Un tema attuale e sentito, sviluppato attraverso un programma di sala accattivante, perfettamente centrato sul titolo 2025 della rassegna: “Evocazioni”. Protagonisti anche due straordinari solisti: la giovane flautista Elena Bertoli, recentemente scelta dal Maestro Riccardo Muti come flautista della sua Orchestra Luigi Cherubini, e il fagottista Andrea Bressan dalla luminosa carriera come solista e come primo fagotto delle più importanti Orchestre italiane ed Europee.
L'opera Water Music di Händel, la cui prima stesura risale al 1717, fu composta su richiesta di Giorgio I d'Inghilterra che amava particolarmente le passeggiate fluviali sul Tamigi, come tutta la nobiltà del Settecento. Uscite a filo d’acqua che richiedevano composizioni adatte all'occasione. Il concerto, che accompagnò il tragitto del re e della corte di Whitehall a Chelsea con ritorno al palazzo di St. James, fu eseguito da cinquanta musicisti: vicino alla chiatta di Sua Maestà e degli amici intimi si trovava quella degli artisti, che suonavano ogni sorta di strumento. Il re apprezzò così tanto il concerto da chiederne l'esecuzione tre volte. Arricchiranno il programma della serata alcuni concerti di Antonio Vivaldi legati al tema dell’acqua e a quello del Festival “Evocazioni”. Il Concerto in fa maggiore per flauto, archi e cembalo, che reca il sottotitolo "La tempesta di mare", vede il flauto condurre un discorso vivacemente frastagliato nell'Allegro iniziale, per poi dispiegare un canto più disteso, sul vento di bonaccia, nel Largo, e riprendere infine nel Presto maggiore tensione musicale, sorretta dagli energici e vigorosi interventi del Tutti. Il Concerto in sol minore per flauto, archi e continuo RV 439 “La notte” è in sei movimenti, il primo dei quali, (Largo), crea un'atmosfera di misteriosa inquietudine che si conclude sulla dominante, preparando con gesto quasi teatrale la repentina irruzione dei Fantasmi. Segue poi La descrizione de “Il Sonno”, sottotitolo del quinto movimento (Largo). Il Concerto termina con un Allegro, ritmicamente vigoroso, che in alcuni episodi solistici pare recuperare le figurazioni sincopate, a note ribattute e ad accordi spezzati dei Fantasmi. Il Concerto per fagotto RV 484 è assolutamente esemplare. Se nel primo movimento si assiste ad un vero e proprio divertimento fra le parti, con imitazioni, dialoghi e ampie "rincorse" virtuosistiche, l'Andante centrale mostra le tipiche caratteristiche melodico-espressive dei movimenti lenti del compositore veneziano: il fagotto solo si libra con ariosità e liricità in frasi di grande intensità. Il tutti dell'orchestra riprende il suo protagonismo nell'ultimo Allegro dove anche il solista è chiamato a disegnare senza tregua arabeschi, salti, diminuzione velocissime, incitato da un basso incalzante.