PONTE NUOVO DEL POPOLO , SI RIAPRE LA PROSSIMA ESTATE
La commissione 4^ si è recata in sopralluogo al cantiere dove gli operai stanno ricostruendo l’ultima campata, lato Veronetta, in vista del completamento dell’intervento
La Quarta Commissione si è radunata al cantiere di Ponte Nuovo del Popolo per un sopralluogo in vista della riapertura prevista per l’estate.
“Verona tornerà ad utilizzare il ponte in entrambi i sensi di marcia – ha esordito l’assessore alle Strade, Federico Benini - e senza limiti di portata. Il ponte sarà completamente restaurato nei suoi elementi architettonici. Sarà antisismico e illuminato, anche dal basso. Il Politecnico di Milano ha, infatti, elaborato un progetto di illuminazione scenografica sui ponti lungo l’Adige, in città. La struttura, grazie alla collaborazione di Agsm, sarà illuminata dal basso da punti di luce bianca, posti sotto le campate. Quanto alla viabilità, saranno agevolati dal ritorno alla completa funzionalità del ponte i possessori di pass Ztl, soprattutto. Chi proviene da Veronetta, infatti, ha oggi un’unica possibilità: svoltare verso Ponte Navi e quindi ritornare dall’altro lato dell’Adige, dato che all’altezza della chiesa di San Fermo vi sono due ingressi in Ztl e la corsia preferenziale di Stradone San Fermo. Il ripristino della viabilità sul ponte, quindi, non avrà alcun impatto sugli attuali flussi di traffico privato attorno al maxi-cantiere di Veronetta”.
Il presidente della Commissione 4^, Giovanni Pietro Trincanato ha riassunto il tema della tempistica, criticata anche oggi dai consiglieri di opposizione presenti.
“Questo è stato un cantiere complesso – ha spiegato Trincanato - per due ordini di motivi. È partito in ritardo rispetto al programma dei lavori, già durante l'amministrazione precedente, per le indagini archeologiche e sugli ordigni bellici della Sovrintendenza. Successivamente, la piena dell’Adige dell'autunno 2023 ha provocato danni all'impalcatura. Su indicazione del Genio Civile è stato nuovamente collaudato l'intero cantiere e riprogettato tutto il sistema dei ponteggi. Sono stati adottati ponteggi mobili che si possano sollevare in caso di piena, evitando che vengano investiti dall'acqua. Ponteggi che sono già stati messi alla prova una volta, nell’autunno scorso, quando il livello dell’Adige si è alzato in modo importante. Complessivamente, quindi, il ritardo rispetto al cronoprogramma è salito a un anno e mezzo. Se si elidono i tempi legati ad imprevisti imputabili a fattori esterni, il Ponte Nuovo tornerà ad essere completamente fruibile da quest’estate, con un ritardo di 5-6 mesi”.
Le prime due campate del ponte, dal lato del centro storico, sono già state smontate, rinforzate e rimontate. Tutte le colonnine e i rivestimenti esterni in pietra sono stati restaurati.
In questi giorni, una squadra di 15 operai sta intervenendo sulla terza e ultima campata, quella lato Veronetta. La soletta sopra le prime due campate, lato centro storico, è stata già ricostruita in cemento con armature nuove. Restano da completare la terza campata e i sottoservizi sul lato Veronetta. L’adeguamento sismico del ponte è stato un intervento molto significativo come ha spiegato il professore Claudio Modena, già docente di tecnica delle costruzioni all'Università di Padova, componente della Commissione grandi rischi nonché progettista, direttore dei lavori e responsabile della sicurezza del cantiere.
“Il ponte è stato rinforzato perché potesse sopportare i carichi statici, - ha concluso Modena -sono state integrate le armature e completamente ricostruita la soletta. Grazie al rifacimento della soletta è molto aumentata la resistenza del piano orizzontale che è quello che entra in gioco in modo fondamentale per la resistenza della struttura agli eventi sismici”.