Neurochirurgia, concerto di ringraziamento del giovane pianista operato Da Bari a Verona, prima l’intervento salvavita poi quello di 10 ore
Verona, 25 marzo 2025
Si chiama Andrea Simone De Nicolò, ha 18 anni e studia pianoforte al Conservatorio di Bari. La sua vita di giovane musicista lo ha messo sulla strada di Verona quando, lo scorso settembre, una Tac all’ospedale di Bari ha visto una lesione cerebrale. E’ stato così che il mal di testa continuo ha avuto una svolta preoccupante, al punto che i genitori su consiglio di un neurochirurgo amico di famiglia hanno preso la macchina e sono venuti a Verona per la fama della Neurochirurgia Aoui. Hanno viaggiato tutta notte e la mattina del 3 settembre si sono presentati al Pronto soccorso di Borgo Trento, che dopo i primi accertamenti ne ha subito disposto il ricovero. La dottoressa Barbara Masotto, direttore della Unità dipartimentale Chirurgia della fossa cranica posteriore, lo ha portato subito in sala operatoria per un intervento salvavita e poi dopo soli 2 giorni di nuovo per asportare la massa.
A distanza di pochi mesi da quella emergenza Andrea e i genitori, Tonio e Angelica, per esorcizzare lo spavento hanno deciso di ringraziare l’Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona e la dottoressa Masotto organizzando un breve concerto nella hall del Polo Confortini. Il pianista si è esibito con la violinista Fiorangela D’Elia in un repertorio classico (Bach, Massenet, Prokofiev e altri). Al concerto, insieme al direttore generale, Callisto Marco Bravi, al primario di Neurochirurgia A, dott Giampietro Pinna, c’era la dottoressa Masotto con la sua équipe: dottor Vincenzo Fontana, la caposala Laura Battistoni, lo specializzando Christian Fasciani, oltre a medici, infermieri, personale Aoui e pazienti.
Chirurgia della fossa cranica posteriore e la malattia. L’Usd diretta dalla dott.ssa Masotto fa parte dell’Unità operativa Neurochirurgia A diretta dal dott Pinna ed è specializzata in tutte le patologie della base cranica, un’area particolarmente complessa i cui interventi durano molte ore. Nel caso del paziente De Nicolò, l’intervento è durato 10 ore per asportare un Germinoma, un tumore raro che si sviluppa nella regione pineale del cranio e che colpisce giovani adulti e adolescenti. Se non diagnosticata e non trattata, questa patologia porta a perdita di coscienza fino ad esiti letali. Anche l’intervento è particolarmente complesso perché la lesione è in una sede che può dare complicanze gravi anche al cervello. Ma se curato correttamente, come nel caso di Andrea, è un tumore che risponde bene alle terapie, applicate seguendo il protocollo per evitare eventuali recidive. Andrea Simone De Nicolò è stato dimesso il 23 settembre e il 30 novembre aveva già ripreso a suonare.
Il giovane pianista pluripremiato. Andrea Simone De Nicolò vive a Valenzano. È una delle Eccellenze del Conservatorio di Bari dove frequenta il corso accademico triennale di pianoforte. Nel prossimo mese di aprile, sarà in Macedonia per un recital e una masterclass dove terrà lezioni a giovani studenti di pianoforte provenienti da Macedonia, Serbia e Albania. Nel 2021 ha studiato ad Einbeck, in Germania, presso la Feuerwerk Einbeck International Piano Academy, sotto la direzione del maestro e concertista lituano Gintaras Januševičius, ciò grazie ad una borsa di studio destinata a soli altri dieci giovani pianisti selezionati in tutto il panorama internazionale. Ha all'attivo circa cinquanta tra primi premi assoluti e primi premi in concorsi musicali nazionali ed internazionali tenutisi in Italia, Ungheria, Macedonia, Serbia, Romania, Polonia, Slovenia, Svizzera, Emirati Arabi, Canada e Federazione Russa. Ha suonato diverse volte in concerto in Italia, Svizzera, Germania, Austria, Serbia, Slovenia e Spagna. Collabora proficuamente alla realizzazione degli eventi artistici e musicali organizzati nell'Auditorium Mirella Carriero gestito da Opera San Nicola nella sede di Valenzano. Attivo anche in diverse iniziative musicali benefiche, ha tenuto recital pro raccolta fondi per le Missioni Cristiane nel Centrafrica, per le popolazioni dell'Ucraina, per l'Ant Puglia e per il Piccolo Paolo. Ha inoltre suonato due volte per i detenuti della Casa Circondariale di Bari in collaborazione con l'Associazione "Il Carcere Possibile" e la Camera Penale di Bari.
Bravi, Dg: “A grandi professionisti si accompagna la grande musica. La grande musica vuol dire che la cultura prevale sulle brutture che ci sono nel mondo oggi. Sempre più dobbiamo favorire il connubio fra cultura e ospedale con iniziative come questa. La nostra Neurochirurgia con 45 sedute settimanali in sala operatoria è una delle prime in Italia. Abbiamo una elevata attività da fuori regione, e il caso del giovane pianista ne è la prova concreta. Senza conoscere nessuno, sono venuti qui e si sono affidati a noi. Succede molto spesso, quando le persone hanno bisogno di curare patologie complesse al cervello si rivolgono primariamente alla nostra Azienda”.
Pinna, primario Neurochirurgia A: “La dottoressa Masotto è la numero 1 in Italia e nel mondo per la chirurgia di questa specifica area del cranio, ha un’expertise specialistica che pochissimi chirurghi hanno maturato come lei. I tumori della fossa cranica sono molto complessi e delicati da asportare, per questo abbiamo moltissimi pazienti da fuori regione. Un’attrattività che è frutto dei risultati della Neurochirurgia di Verona, nata nel ’58 da grandi maestri dei quali noi siamo stati gli allievi e che oggi portiamo avanti la tradizione neurochirurgica”.
Dott.ssa Masotto, direttore Chirurgia fossa cranica posteriore: “Quando Andrea è arrivato la sua situazione clinica era decisamente importante, con sintomatologia di mal di testa, nausea e vomito. Un quadro che poteva precipitare molto rapidamente e per questo siamo andati subito in sala operatoria, con un intervento salvavita per decomprimere la pressione intracranica. Poi, a distanza di un paio di giorni, abbiamo fatto l'intervento più complesso per togliere la lesione. È stato un intervento lungo, spesso i nostri durano tanto tempo e questo è stato uno di quelli impegnativi. Ma se Andrea non lo avesse fatto in tempi rapidi, la sua situazione poteva evolvere in uno stato di perdita di coscienza e di coma, fino ad un esito anche fatale. Fortunatamente è stato preso in tempo grazie ai genitori che si sono dati molto da fare. È stato un periodo molto difficile per Andrea perché dopo l'intervento ha dovuto fare radioterapia e chemioterapia, però adesso sta bene e potrà avere un bel futuro, sia per le sue altissime competenze e la sua passione per la musica, sia per la sua vita in generale. Abbiamo sempre curato persone un po' da tutta Italia, che arrivano già con la valigia pronta per essere ricoverati perché sanno che qua trovano un’accoglienza rapida”.
Andrea Simone De Nicolò: "Per me è una giornata importante perché è un modo per dire grazie a tutto l’ospedale a tutte le persone che mi hanno salvato la vita, che mi vogliono bene, che mi hanno curato con affetto, amore, professionalità e dedizione. Quest'oggi suono con una mia collega di conservatorio, Florangela D'Elia, per testimoniare un segno di amicizia sincera e profonda. Da qualche mese ho ripreso a fare quello che facevo, come prima e meglio di prima. Ci metto più passione e più amore perché do più senso a quello che faccio. Soprattutto un senso diverso a quello che faccio con le persone che mi vogliono bene, adesso mi accorgo che do un abbraccio in più o una manifestazione d'affetto in più. Queste cose che prima non avvenivano, adesso ho capito che sono gli aspetti essenziali della vita, i più importanti. Il 3 settembre siamo arrivati all'ospedale di Verona, consigliati dall'ospedale di Bari, ci eravamo messi in macchina a mezzanotte. Il Signore ha voluto che ci fosse al Pronto soccorso in quel momento proprio il dott. Vincenzo Fontana, il vice della dott. ssa Barbara Masotto e quindi ero nelle loro mani".