GIUSTIZIA RIPARATIVA, AVVOCATI, MAGISTRATI, E NON SOLO, A CONFRONTO SULLA RICOMPOSIZIONE DEI CONFLITTI E LA RESTITUZIONE ALLE VITTIME DEL DANNO SUBITO
Il tema ha anche una valenza sociale che sarà approfondita nel convegno di domani e sabato su “Le vittime tra cura e giustizia, in Italia e in Europa”
Cos’è la giustizia riparativa, che ruolo sociale ha e cosa ci si aspetta che lo Stato metta a terra in termini di regolamentazione normativa per un approccio più efficace e diffuso a uno strumento nato in Canada ancora negli anni ’70 del secolo scorso e introdotto in Italia solo nel 2022.
Se ne è parlato alla tavola rotonda di presentazione del volume “La giustizia riparativa” di Marco Bouchard e Fabio Fiorentin organizzata oggi in Comune alla presenza di numerosi rappresentanti e componenti del Tavolo di Giustizia riparativa che è stato istituito a Verona fin dal 2018 e moderata da Elisa Lorenzetto dell’Università di Verona.
Un libro che nasce dalla consapevolezza che la riparazione delle offese rappresenti una “funzione” costante nella storia dei sistemi penali, articolata, in alcuni fondamentali significati: riparare la legge, mettere al riparo la collettività, rieducare il colpevole e, infine, ristabilire dei legami. Lo studio offre una panoramica completa della giustizia riparativa in Italia, dalla sua nascita all'introduzione della disciplina organica con il decreto legislativo n. 150 del 2022.
Durante l’incontro gli autori hanno conversato con i rappresentanti di realtà che siedono al Tavolo della giustizia riparativa: Camera Penale Veronese, Camera Minorile di Verona, l’Ordine degli Avvocati di Verona, la Fondazione Don Calabria per il Sociale Ets, e enti che, a vario titolo sono coinvolti, sensibili, attenti osservatori dell’evoluzione del paradigma riparativo sul territorio, come la Procura della Repubblica di Verona e la Giunta dell’Unione delle Camere Penali Italiane.
L’assessora alla Sicurezza, Stefania Zivelonghi, ha sottolineato come “in questi giorni Verona si fermi a riflettere su un tema complesso e lo faccia con esponenti autorevoli e di respiro non solo nazionale. Intervengo portando le riflessioni di chi ha la responsabilità di amministrare la città in questo momento storico dove la polarizzazione dei dialoghi, delle posizioni influisce in modo cruciale sulle relazioni sociali. Quindi tutto ciò che agevola la composizione dei conflitti è di estrema utilità. Oggi portiamo degli spunti sulla giustizia riparativa che vorremmo arrivassero anche all'esterno, non solo agli addetti ai lavori. Oltre alle questioni meramente tecniche e storiche del tema, il concetto di fondo della giustizia riparativa, cioè la ricomposizione dei conflitti e la restituzione alle vittime del danno subito, interessa l’intera collettività”.
In parole semplici la giustizia riparativa è il tentativo di offrire una giustizia diversa, fondata su una risposta altra da quella della semplice sofferenza come rimedio al male; questa l’interpretazione di uno dei due autori del volume, Marco Bouchard. “È il tentativo innanzitutto di mettere in relazione le persone che sono state protagoniste di un fatto illecito. È un tipo di giustizia che è rivolto innanzitutto ad ascoltare quali sono i bisogni e gli interessi delle vittime – ha spiegato Bouchard - ed a capire se sia possibile da parte di chi ha commesso il reato di fare un percorso diverso, fondato sulla capacità di rimediare al male fatto, offrendo soddisfazione alla vittima, innanzitutto con delle scuse, ma soprattutto attraverso la riparazione. Di qui la parola giustizia riparativa, quindi una riparazione materiale, ma anche simbolica. Ci sono state delle sperimentazioni efficaci, soprattutto nell’ambito della giustizia minorile, ma anche altre esperienze davvero importanti, come quella che ha coinvolto una serie di vittime del terrorismo, ricordiamo su tutti la figlia di Aldo Moro, Agnese, e gli esponenti della lotta armata di quel periodo. Questi, ovviamente dopo aver pagato il loro prezzo in termini di pena detentiva, hanno incontrato le vittime restituendo loro anche delle verità che diversamente il processo forse non avrebbe permesso di far emergere”.
La giustizia riparativa ha anche un importante aspetto sociale. Silvio Masin di Fondazione Don Calabria per il Sociale Ets ha rilevato “quanto sia interessante la ricaduta sociale della giustizia riparativa in un contesto di comunità, in questo caso il territorio veronese. Il coinvolgimento della comunità, che la giustizia riparativa implica, porta un cambio di un paradigma, un'attenzione verso tutto ciò che è ricostruttivo e anche riconciliatore. Questo è il grande valore sociale della giustizia riparativa emerso oggi e che, a maggior ragione nel convegno di domani”.
Il secondo appuntamento con la giustizia riparativa si terrà infatti domani e sabato 29 marzo e sarà un convegno su “Le vittime tra cura e giustizia, in Italia e in Europa” che si terrà in sala Convegni del Banco Bpm di Verona, in via San Cosimo, 10. L’appuntamento, organizzato dal Comune di Verona in collaborazione con Victim Support Europe e Rete Dafne Italia, intende favorire un confronto sul delicato rapporto tra cura e giustizia a partire dall’esperienza d’ingiustizia della vittima. Il confronto viene sviluppato su diversi piani: tra Italia e Europa, tra le diverse istituzioni nazionali, tra le diverse prassi locali, tra le diverse professioni impegnate nella tutela dei diritti delle vittime.