LA DANZA CELEBRA LE DIVINE ELEONORA DUSE E ISADORA DUNCAN CON ‘THE DOOZIES’ DI SILVIA GRIBAUDI E MARTA DALLA VIA
La danza celebra le divine Eleonora Duse e Isadora Duncan con ‘The Doozies’ di Silvia Gribaudi e Marta Dalla Via giovedì 24 aprile al Teatro Camploy per la rassegna L’Altro Teatro.
Ritorna la danza a L’Altro Teatro dopo i fortunati sold out che hanno riempito il Camploy con la prosa. Come focus le figure femminili che hanno un posto centrale nella memoria collettiva per la loro personalità, reali e iconiche, che hanno trasformato e rinnovato l’arte di stare in scena: Eleonora Duse e Isadora Duncan. Un’occasione per celebrare le divine del teatro e della danza con la nuova creazione “The Doozies. Eleonora Duse, Isadora Duncan e Noi” - di e con Marta Dalla Via e Silvia Gribaudi che ha debuttato nel maggio dello scorso anno per le celebrazioni dei cento anni della morte della Duse.
Silvia Gribaudi, coreografa e danzatrice tra le più innovative della scena internazionale, conosciuta e apprezzata nella città scaligera per precedenti proposte che hanno impressionato il pubblico anche al Teatro Romano, mette al centro del linguaggio coreografico la comicità e la relazione tra spettatore e performer sarà accompagnata in scena dall’eclettica Marta Dalla Via, attrice, autrice, regista, per celebrare la meraviglia del to be doozy. ‘E’ un’espressione colloquiale americana di etimologia incerta, potrebbe indicare il fiore, la margherita (daisy in inglese), potrebbe riferirsi ad una lussuosa marca di automobili sportive (Dusenberg) oppure, -spiegano Gribaudi e Dalla Via- ed è la nostra opzione preferita, potrebbe omaggiare la divina attrice Eleonora Duse e il suo cognome italiano pronunciato goffamente oltreoceano: “Doozay” “Doozee” “Doosay”. In ogni caso lo slang americano che si può tradurre in essere così particolari da lasciare a bocca aperta, essere stupefacenti, essere assolutamente fuori dall’ordinario. Questo al loro tempo erano Isadora Duncan e Eleonora Duse, da cui il gioco ammiccante tra la parola inglese e il cognome della divina veneta quando veniva pronunciata dagli anglofoni.
Entrambe per la propria disciplina sono state fautrici di una vera e propria rivoluzione artistica e umana e questo spettacolo in maniera accorata vuole essere un omaggio a due icone del teatro e della danza che per la prima volta viene portato in scena da due interpreti molto amate e seguite dal pubblico italiano e internazionale. Dallo scambio di Gribaudi e Dalla Via nasce un dialogo tra discipline ironico, travolgente, esilarante e poetico, con uno spettacolo che sfugge ogni etichetta, ispirato alla rivoluzione artistica ed umana di due eroine che hanno vissuto totalmente la propria arte.
Donne che hanno vissuto e affrontano la professione in modo anticonvenzionale, per chi vi si avvicina si svela una biografia traboccante di spunti narrativi, politici e sociali: sono state pioniere del femminismo, del capocomicato e di un’arte che vuole occuparsi del presente. Le due Doozie andavano in scena senza trucco e senza punte e spesso erano giudicate fisicamente non conformi ai canoni estetici del loro tempo, ma questa naturale originalità che le contraddistingueva ha generato stupore e meraviglia, aprendo vie e lasciando immense eredità, artistiche ma non solo, alle generazioni future, tanto da essere ancora attualissime nella proposta artistica quanto nella portata politica del femminile.
‘Dove sono questi lasciti -si sono chieste le due interpreti dello spettacolo-, visto che, a più di cento anni di distanza, ci troviamo ad affrontare gli stessi identici discorsi in palco e fuori, le stesse battaglie per la parità, per i giusti compensi, contro la dittatura del physique du role e dei repertori stantii? La rivoluzione terrestre è il moto che fa il nostro pianeta intorno al sole e si conclude tornando al punto di partenza. Ecco, accettando, la nostra condizione di artiste che non faranno la storia, ricominciamo il giro. Lo cominciamo come fossimo The Blob, l’alieno gelatinoso del film, prendendo tutto, inarrestabili. Indossando il viola, alterando i gesti, gettando il tutù nella buca dell’orchestra, guidate da euforia e istinto, dall’esempio di chi ci ha preceduto. Libere di danzare e recitare libere. Andando oltre le mode, le abitudini, le scuole di pensiero.’
Tutto questo è già stato fatto. Già stato detto. Le convenzioni si rompono, si aggiustano e si rompono di nuovo, la proposta dell’originale lavoro artistico suggerisce di uscire da questo moto perpetuo dove l’ossessione di essere originali limita creatività perché, in fondo, preoccuparsi di essere il nuovo è una cosa vecchia. The Doozies vuole essere un’opera intorno alla meraviglia della stranezza che sicuramente le stupefacenti antenate d’arte avrebbero apprezzato per la sfacciataggine visto che si sono continuamente schierate contro lo status quo anche quando era classico e mitico.
La produzione è dell’Associazione Culturale Zebra in collaborazione con La Piccionaia – Centro di Produzione Teatrale, Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale e La Corte Ospitale.
INFORMAZIONI. Programma completo sul sito www.spettacoloverona.it www.comune.verona.it, sulla pagina Facebook L’Altro Teatro Verona, sul profilo Instagram L’Altro Teatro Verona.Camploy.
Biglietti disponibili da Box Office Verona - via Pallone 16 - tel. 045 80 11 154.
Biglietti ONLINE disponibili sui circuiti:www.boxol.it/BoxofficeLive/it, www.boxofficelive.it e www.arteven.it.
Il botteghino del Teatro Camploy sarà aperto la sera dello spettacolo a partire dalle ore20.00 per l'acquisto dei biglietti.
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CREDITI
Di e con Marta Dalla Via e Silvia Gribaudi
Direzione tecnica Roberto di Fresco
Consulenza coreografica Chiara Frigo
Costumi Sonia Marianni
Ricerca Materiale Eugenia Casini Ropa, Franca Zagatti, Maria Pia Pagani Produzione di Associazione Culturale Zebra
Coproduzione Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale, La Corte Ospitale Con il Sostegno di MiC - Ministero Italiano della Cultura
Residenze artistiche Fondazione Armunia - Castello Pasquini
In collaborazione con Progetto Duse2024 del Comune di Asolo - Museo Civico di Asolo - Teatro Duse | www.duse2024.it | Curatela performing arts Cristina Palumbo
Silvia Gribaudi È una coreografa italiana attiva nelle arti performative. Dal 2004 focalizza la propria ricerca artistica sull’impatto sociale del corpo, mettendo al centro del linguaggio coreografico la comicità e la relazione tra spettatore e performer. Premio Giovane Danza D’Autore con A CORPO LIBERO(2009), finalista Premio UBU come migliore spettacolo di danza e finalista Premio Rete Critica con R.OSA (2017), Premio CollaborAction#4 2018-2019, finalista Premio Rete Critica 2019, Premio DANZA&DANZA 2019 come miglior produzione Italiana con GRACES e Premio Hystrio Corpo a Corpo 2021. Ha partecipato a progetti artistici di ricerca quali: CHOREOROAM (2011), TRIPTYCH (2013), ACT YOUR AGE (2014) progetto europeo sull’invecchiamento attivo attraverso l’ arte della danza, da cui è nata la performance WHAT AGE ARE YOU ACTING? e il progetto territoriale OVER 60; PERFORMING GENDER (2015); CORPO LINKS CLUSTER (2019/2020) in cui la relazione tra danza, montagna e comunità montana ha dato vita al progetto site specific TREKKING COREOGRAFICO e allo spettacolo MONJOUR (2021) prodotto da Torinodanza Festival in collaborazione con Teatro Stabile del Veneto e Les Halles de Schaerbeek – Bruxelles.Nel 2021 è coreografa ospite per “Danser Encore, 30 solos pour 30 danseurs” progetto per l’Opéra de Lyon mentre a giugno 2023 ha debuttato la nuova produzione GRAND JETÉ, coprodotta da MM Contemporary Dance Company (IT), La Biennale de Lyon (FR), Théâtre de la Ville (FR), Rum för Dans (SE), Torinodanza Festival (IT), International Dance Festival TANEC PRAHA (CZ), Zodiak – Side Step Festival (FIN) e dal network internazionale Big Pulse Dance Alliance.
I suoi spettacoli sono presenti in numerosi Festival Nazionali ed Internazionali e vengono realizzati in processi creativi al cui centro c’è il dialogo e l’incontro poetico con altri/e artisti/e, compagnie e comunità.
Marta Dalla Via Attrice, autrice, regista si diploma presso la scuola di teatro di Bologna Galante Garrone, in seguito si forma seguendo Angela Malfitano e Francesca Mazza all’interno dell’associazione Tra un atto e l’altro e partecipando a laboratori con (tra gli altri) Laura Curino, Pippo Delbono, Mark Ravenhill, Renata Molinari, Stefano Massini. Ha recitato per/con varie compagnie tra cui: Pantakin da Venezia, Accademia degli Artefatti, Teatro Gioco Vita, Teatro delle Briciole, Bassano Opera Estate, Teatro Stabile del Veneto, Teatro Stabile di Bolzano, Piccionaia centro di produzione teatrale. É fondatrice della compagnia Fratelli Dalla Via che ha creato “Piccolo Mondo Alpino” vincitore premio Kantor 2010, “Mio figlio era come un padre per me” vincitore premio Scenario 2013, “Drammatica Elementare” e “Walter, i boschi a nord del futuro” tutti spettacoli ad oggi ancora in tour. La compagnia scritto e diretto gli spettacoli per le nuove generazioni “Fa’ la cosa faticosa” per Teatro delle Briciole di Parma e “SBUM! yes we cake” per Piccionaia Centro di Produzione Teatrale. La compagnia ha vinto il premio Hystrio nel 2014. Ha collaborato con vari artisti come attrice, autrice e regista tra questi Corrado Augias, Serena Sinigaglia, Fabrizio Arcuri, Giulio Casale, Tiziano Scarpa, Natalino Balasso, Petra Magoni, Ferruccio Spinetti, Piergiorgio Odifreddi, Babilonia Teatri, Francesco Niccolini, Marta Zoboli, Carlo Cialdo Capelli. Nel 2019 ha vinto il premio Melato per il teatro.