LEGALITA’. FABRIZIO GIFUNI A SCUOLA E A TEATRO PER RACCONTARE I 55 GIORNI DI PRIGIONIA DI ALDO MORO
Doppio appuntamento il 5 maggio al Copernico Pasoli e il 6 maggio al Teatro Nuovo
Parlare oggi di Aldo Moro a quasi mezzo secolo dalla sua tragica vicenda, vuol dire coltivare una memoria collettiva fondamentale per la formazione di un giovane cittadino. E un’occasione, anche per gli adulti, di affrontare temi fondamentali come il rapporto tra istituzioni e cittadini.
Parte da questa considerazione il doppio appuntamento dedicato a quella che è stata una figura centrale nella storia della Repubblica, un uomo dello Stato la cui storia è caratterizzata dai valori fondanti della società e che verrà raccontata dall’attore Fabrizio Gifuni attraverso la forza dirompente del teatro, uno dei pochi luoghi dove l’esperienza emotiva passa attraverso corpi vivi.
Gifuni sarà in scena al Teatro Nuovo martedì 6 maggio alle ore 21 nello spettacolo ‘Con il vostro irridente silenzio’, dove l’attore si confronterà con lo scritto più scabro e nudo della storia d’Italia, le lettere e il memoriale scritti da Aldo Moro nei 55 giorni del suo sequestro, avvenuto quasi 50 anni fa, e culminato con il suo assassinio il 9 maggio 1978.
Il giorno prima, lunedì 5 maggio, Gifuni sarà all’Istituto Copernico Pasoli dove incontrerà 400 studenti e studentesse: parlare di Aldo Moro permetterà ai ragazzi e alle ragazze di comprendere cosa significhi essere un uomo dello Stato, lo strenuo sacrificio che talvolta si deve compiere per rimanere fedeli a se stessi e al proprio paese, ma significa anche affrontare temi più personali e universali come il senso di tradimento, la rabbia verso chi si riteneva amico, il dolore, la tenerezza, l’angoscia per la privazione della libertà, la paura.
La doppia iniziativa è organizzata dal Comune con la collaborazione della Camera Minorile di Verona e Rete Scuola e Territorio e Teatro Nuovo nell’ambito del percorso di sensibilizzazione delle nuove generazioni verso i temi della legalità e della giustizia ripartiva, oggetto ogni anno di un progetto specifico promosso dall’Amministrazione per le scuole cittadine.
E’ grazie al contributo del Comune che il costo del biglietto per lo spettacolo ‘Con il vostro irridente silenzio’, viene proposto a 10 euro per qualsiasi settore del Teatro.
“Un'iniziativa che accomuna l'esigenza di parlare alla cittadinanza e soprattutto ai giovani, per una costante sensibilizzazione sulle tematiche relative alla legalità- spiega l’assessora alla Sicurezza, Legalità e Trasparenza Stefania Zivelonghi-. Da qui la scelta di usare due linguaggi diversi per ricordare ciò che Aldo Moro ha rappresentato e tuttora rappresenta per la storia del nostro Paese. Con Fabrizio Gifuni si conclude un percorso, fortemente voluto assieme a Camera minorile e Rete Stei, iniziato lo scorso anno con Agnese Moro e Franco Bonisoli oltre con il convegno con PIF per parlare di legalità nell’anniversario della scomparsa di Peppino Impastato.
Riteniamo anche che Aldo Moro, con il trauma collettivo che la sua tragica vicenda ha comportato, permetta di affrontare temi fondamentali quali la giustizia ripartiva e la legalita’ violata, non solo dai terroristi ma anche, forse, da chi non ha saputo o voluto gestire al meglio quei terribili 55 giorni di prigionia. Ci tengo inoltre a ricordare che Aldo Moro nel 1958 istituì l'educazione civica nelle scuole, è anche grazie a questo importante passaggio che oggi nelle scuole si affrontano i temi della legalità”.
“Parlare di Aldo Moro oggi non è semplice, ma è di grande attualità per il sincretismo del suo pensiero politico assolutamente attuale- ha aggiunto il vice presidente della Camera Minorile di Verona Christian Serpelloni-. Un modo per fare capire ai ragazzi che cosa significhi essere un uomo delle istituzioni e allo stesso tempo un uomo oppresso della istituzioni, una vicenda che si intreccia con il dramma personale di Moro, che ha vissuto sulla propria pelle il tradimento, la paura, la privazione della libertà. Tutto ciò è racchiuso nelle lettere e nelle memorie di quei tragici 55 giorni che hanno consegnato Moro alla storia d'Italia”.