InConTrArti: ecco i nomi dei primi artisti che condivideranno il palco dell’Arena sabato 17 maggio
Ogni artista o gruppo di artisti dalle differenti abilità vivrà l’esperienza speciale di duettare con ospiti di livello internazionale del mondo della musica, dello sport e della danza (alcuni nomi saranno svelati solo nei prossimi giorni e non mancheranno le grandi sorprese).
Tanti i biglietti già venduti.
Verona, 02.05.2025 – Un incontro tra arti, abilità e persone: questo è InConTrArti™, il grande spettacolo di scena sabato 17 maggio dalle 21 nell’Arena di Verona, organizzato da La Grande Sfida APS, Diocesi di Verona e Caritas diocesana di Verona.
Paolo Ruffini e Federico Parlanti saranno i conduttori eletti di una serata che promette grande ritmo e una parata di artisti pronti ad alternarsi sull’emozionante palco, tra cui i Sonohra, AKA 7even, Lorenzo Salvetti, Simona Atzori con Marco Messina e Salvatore Perdichizzi (danzatori della Scala di Milano), Felicity Lucchesi, Prisca Amori (violinista di Ennio Morricone), Andrea Speri, Beppe Stanco, Coro “Special Festival” con Tommaso, Gruppo di danza Le Crisalidi – La Grande Sfida, Paolo Pachera, Giovanni Signorato, Andrea Baccaro, Drum Theatre, Riccardo Aldighieri, Franz Costa, Andrea Baccaglione. E ancora: Andrea Kosmala, Luisa Zavatteri e Giacomo Pasetto, Mirko e Angelica Zampiccinini, Sulle ali colorate della danza, On the River, e il gruppo di dance ability Indaco, Andrea Sarasini. Al loro fianco ospiti di livello internazionale del mondo della musica, dello sport e della danza che saranno svelati solo nei prossimi giorni.
E la memoria collettiva non potrà che andare anche a papa Francesco che un anno fa – il 18 maggio 2024 – ha portato un messaggio di fraternità, speranza, inclusione, pur se già segnato dalla fragilità e dalla sofferenza. A pochi giorni dal primo annuncio, già molti i posti richiesti per disabili motori con carrozzina accompagnati (altri sono ancora disponibili scrivendo a care@diocesivr.it).
Tanti pure i biglietti acquistati tramite Verona Boxoffice di via Pallone, 16 (www.boxofficelive.it; tel. 045/8001154): zona platea riservata a persone e associazioni legate alla disabilità, 5 euro; platea libera, 25 euro; gradinata numerata, 20 euro; gradinata non numerata, 10 euro.
Le spese per l’evento, già ridotte grazie alla collaborazione di vari enti, saranno a carico dei partner Banco Bpm, Generali, Fraste Drilling Rigs, e di collaboratori come Coloriamo i sogni e Givova. L’intero incasso della serata andrà dunque a finanziare tre progetti di solidarietà individuati dai tre organizzatori: i progetti Caritas nell’emergenza umanitaria in Sudan; la scuola materna S. Maria delle Suore comboniane a Gerusalemme Est; la campagna Anch’Io Sono Capace - Negozi Senza Barriere de La Grande Sfida APS.
Emergenza Sudan - In particolare in Sudan, a due anni dall’inizio della guerra, si ha a che fare con la più grave catastrofe umanitaria nel mondo: 30 milioni di persone – due terzi della popolazione – hanno bisogno urgente di aiuto. Tra Khartoum e il Darfur, il conflitto tra le Forze Armate Sudanesi (SAF) e le Forze di Supporto Rapido (RSF) ha ridotto città intere in cumuli di macerie, sfollato oltre 8,6 milioni di persone all’interno del Paese, costretto 3,9 milioni di profughi in fuga nelle nazioni vicine. Le donne e i bambini sono le vittime più vulnerabili. Le violenze sulle donne sono dilaganti; 17 milioni di bambini sono senza scuola da più di un anno, 3,7 milioni soffrono di malnutrizione acuta. Un bambino su tre sotto i cinque anni mostra ritardi nella crescita.
La fame è fra gli effetti più crudeli della guerra: 24 milioni di persone affrontano ogni giorno la fame, di cui 8 milioni in condizioni emergenziali e oltre 600mila in stato di carestia conclamata. Il collasso delle attività agricole, l’impossibilità di consegnare aiuti umanitari e la speculazione sulle risorse aggravano un quadro già drammatico. A peggiorare la situazione, la crisi sanitaria: il 60% della popolazione non ha accesso a cure mediche. Colera, malaria e dengue dilagano. Gli ospedali sono bersagliati, il personale sanitario intimidito o ucciso. I disturbi mentali si moltiplicano tra i rifugiati, ma solo il 15% può ricevere supporto psicologico. Le vittime di questi ultimi sono, come sempre, le più dimenticate nei conflitti.
La rete Caritas, con l’aiuto delle comunità locali e di organizzazioni partner, continua a distribuire cibo, acqua, kit igienici, cure mediche e supporto psicosociale. Ma le risorse sono insufficienti e milioni di persone restano senza alcun sostegno.