Rating delle Pmi e rapporti con banche e istituzioni Lunedì 26 maggio, alle 17.30, momento di confronto a Sant’Ambrogio di Valpolicella organizzato da Confimi Apindustria Verona. Un’occasione di dialogo tra rappresentanti istituzionali, settore finanziar
Le Pmi nel settore della manifattura si trovano strette in una morsa caratterizzata da costi crescenti, crisi demografica, contrazione dei consumi e carenza di personale.
Un quadro in continua evoluzione, che sarà al centro del secondo appuntamento del ciclo di incontri “Rating delle Pmi e rapporti con banche e istituzioni”, promosso da Confimi Apindustria Verona con il patrocinio del ministero degli Affari Esteri e del Comune di Sant’Ambrogio di Valpolicella. Dopo l’evento di Illasi, che nelle scorse settimane ha aperto la rassegna, l’iniziativa farà tappa lunedì 26 maggio, alle 17.30, nella Sala Zanotto in Villa Brenzoni Bassani, a Sant’Ambrogio di Valpolicella, Verona. «Il sistema produttivo veneto rischia di rimanere indietro se non si riconosce il valore strategico delle Pmi. Non possiamo continuare a chiedere alle aziende di reggere da sole una pressione sempre più crescente e asimmetrica, con norme e burocrazia calate su realtà di dimensioni completamente diverse», affermano i presidenti di Confimi Veneto Maria Carlesi e Confimi Apindustria Verona Claudio Cioetto. All’incontro, moderato dal giornalista e direttore responsabile de L’Adige di Verona Stefano Tenedini, interverranno inoltre il senatore Matteo Gelmetti, membro della Commissione Bilancio; Pietro Goglia, di ICE Agenzia Direzione Centrale Marketing, Innovazione e Servizi alle Imprese; Alberto Brambilla, Risk Account Manager di Allianz Trade e l’avvocato Pierluigi Fadel.
Tra i temi che verranno approfonditi ci sarà il merito creditizio: «Si tratta di un fattore cruciale che le banche e le istituzioni finanziarie valutano per decidere se concedere un prestito. Significa posizionarsi in modo adeguato nel mercato. A Verona le aziende a rischio infiltrazione mafiosa sarebbero, stando alle stime fornite dalla Cgia di Mestre, circa 1.400. Un’azienda che non è in grado di effettuare una corretta valutazione del proprio rating può trovarsi in una situazione di maggiore fragilità, tanto da arrivare a diventare un obiettivo della criminalità organizzata», evidenzia Carlesi.
In questa prospettiva, il tema del merito creditizio e del rating delle imprese sta diventando sempre più cruciale: «Un sistema che consenta di misurare e certificare la solidità aziendale e sia a misura di Pmi, non solo economico-finanziaria, ma anche organizzativa e gestionale – spiega Cioetto – può diventare un vantaggio competitivo e uno strumento di dialogo con le banche, i partner commerciali e la pubblica amministrazione, in ambito nazionale e internazionale. È urgente offrire alle imprese strumenti concreti, che ne valorizzino il merito e la capacità di reazione. Crediamo che la trasparenza, la reputazione e la capacità di autovalutazione siano fattori strategici per affrontare la complessità attuale». L’incontro sarà un’occasione di confronto tra rappresentanti istituzionali, settore finanziario, assicurativo e accademico, con l’obiettivo di individuare soluzioni operative a supporto del tessuto produttivo. «Le Pmi sono il presidio economico e sociale del territorio: se cadono loro, cade un intero modello. Confimi è pronta a fare la sua parte, ma è il momento che anche la politica e le istituzioni escano dalla logica delle emergenze e costruiscano risposte sistemiche, capaci di accompagnare davvero le imprese nel cambiamento», concludono Carlesi e Cioetto”. Conclusioni perfette, veramente ad hoc. L’impresa non può trovarsi sopraffatta da pesante burocrazia, che crea costi enormi, e da un modo di considerarla, che non corrisponde alle reali esigenze della stessa, esigenze, che, sottolineamo, mirano esclusivamente a creare valore, certamente, per il bene futuro dell’impresa stessa e della società, nella quale essa opera. L’impresa, in particolare la Pmi, con il suo “valore strategico”, va facilitata, aiutata a proseguire e ad espandersi, quale creatrice, ripetiamo, di valore aggiunto e, quindi, di benessere.
Pierantonio Braggio