Accordo, su dazi USA ed e Europea, ma, forti preoccupazioni…
Il 27.7.25, l’atteso accordo, sui dazi all’esportazione verso negli Stati Uniti, fra il presidente Donald Trump e la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, quale rappresentante di 27 Stati del Vecchio Continente e, quindi, di 450 milioni di cittadini d’Europa, è stato trovato, in vero, non del tutto felicemente, per l’economia europea, e confermato. Siamo, tuttavia, per il momento, ad un’intesa-base – punto di partenza, per ulteriori trattative, su specifici prodotti –intesa, che prevede un saggio del 15%, sull’export europeo. In tal senso, un prodotto italiano, che entri negli Stati Uniti, al prezzo netto, per l’importatore USA, di 100.-$, verrà a costargli 115.-$. Ma, quando, invece di 100.-$, si tratterà di milioni…, cosa avverrà…? Un accordo piuttosto pesante, ma, che, pur creando distensione, nei rapporti politico-commerciali, con gli USA, origina un’atmosfera solo forzatamente accettabile e, dunque, non tranquilla, perché madre di preoccupazioni, per il mondo produttivo europeo e, quindi, italiano. Rimangono, purtroppo, dazi del 50%, su acciaio e su alluminio, comparti, questi, cui, assieme ad altri comparti, l’e Europea già prevederebbe interventi di supporto. Ancora: in base all’intesa, l’UE, da parte sua, acquisterà energia e materiale militare dagli USA, per centinaia di miliardi. Chiaro, comunque, che la situazione, rispetto a mesi orsono, è fortemente cambiata, in quanto si esporterà meno, negli USA, per il maggiore costo dei prodotti europei, a carico del consumatore americano, a meno che questi non s’adatti alla nuova realtà… e la cosa è da vedersi… A tali condizioni – fra l’altro, l’export verso gli USA, oggi, rende meno, anche a causa di un dollaro, attualmente più debole, rispetto ad un recente passato, di circa il 15% – l’e Europea non può, quindi, proprio gioire, ma, deve pensare di avere ottenuto il meglio, in condizioni difficilissime, meglio che sarà definitivo e certo, compreso il tema vini, autoveicoli e semiconduttori, quando il tutto, ampio e complesso, ad esame dello stesso completato e valutato, diverrà ufficiale. Intanto, l’accordo, che, purtroppo, costerà all’Europa e all’Italia, miliardi e ridotto Pil, con relative conseguenze – data la complessità dell’assunto, difficile la precisione, in merito – porta con sé, dicevamo, certezza e stabilità, cancellando le voci d’una distruttiva ‘guerra commerciale’. Confortante è stato che i 27 dell’e Europea, abbiano trattato, con una voce unica, quella di Bruxelles. Come, sopra cennato, importante è, ora, un rapido appoggio dell’e Europea alle impresa, le cui preoccupazioni condividiamo, fiduciosi, tuttavia, che la stessa, con la sua tenacia e con il suo noto, professionale impegno, saprà superare, sicuramente, l’attuale complessa prova. Pierantonio Braggio

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