Casa Don Girelli, Bigon: “Eccellenza del territorio nella psichiatria forense e nel contrasto alla violenza”
“La Regione deve riconoscerne il valore e investire di più in strutture che curano, prevengono e reinseriscono”
Verona, 25.09.2025. “Ho effettuato un sopralluogo a Casa Don Girelli, una struttura che rappresenta un presidio insostituibile sul nostro territorio per il trattamento e la riabilitazione di persone con fragilità psichiatriche che hanno commesso reati, ma anche per l'accoglienza e il supporto a uomini e donne autori di violenza. Casa Girelli si conferma una realtà di eccellenza, dove educatrici, psicologi, medici e operatori sanitari lavorano con passione e competenza per offrire percorsi di cura, responsabilizzazione e reinserimento sociale a persone spesso emarginate e stigmatizzate” – dichiara Anna Maria Bigon, consigliera regionale e vice presidente della Commissione Salute.
La struttura, collocata a Ronco all’Adige, opera nell’ambito della psichiatria forense e della gestione della devianza legata a disturbi mentali, con programmi riabilitativi che riducono il rischio di recidiva e costruiscono percorsi di vita nativi. È anche un punto di riferimento per il trattamento degli autori di violenza di genere, contribuendo concretamente alla sicurezza collettiva.
I dati parlano chiaro: i percorsi mirati riducono sensibilmente le recidive i programmi integrati per autori di violenza abbattono fino al 60% il rischio di nuovi episodi e ogni euro investito in prevenzione e riabilitazione produce un risparmio triplo in termini di costi sanitari e giudiziari.
“Chiediamo che la Regione riconosca con maggiori investimenti il valore sociale, sanitario e preventivo di strutture come Casa Don Girelli – aggiunge Bigon – garantendo finanziamenti stabili, formazione costante per gli operatori, migliore integrazione con i servizi sociosanitari e giudiziari e una valutazione sistematica dei risultati. Non possiamo permettere che il lavoro di questi professionisti resti invisibile o sottovalutato: è un dovere politico e civile sostenere chi ogni giorno si prende cura delle fragilità più estreme della nostra società, trasformando luoghi di cura in opportunità di riscatto”.