Protesta cereali. Coldiretti: accolte dal ministro Lollobrigida tutte nostre richieste, per salvaguardare e rilanciare il settore. 2 miliardi in più, per l’agricoltura nel PNRR. Segnale importante, su contratti di filiera e fotovoltaico, senza consumo di
“Verona, 27 settembre 2025 - Dopo la mobilitazione che ha portato 20mila agricoltori Coldiretti in piazza da Nord a Sud contro i trafficanti di grano e per difendere il reddito delle imprese agricole italiane, Coldiretti esprime soddisfazione per l’impegno assunto dal Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida sui temi al centro della protesta. Positivo l’annuncio del ministro sulla pubblicazione che sarà fatta lunedì dei costi medi di produzione da parte di Ismea, per il Sud e per il centro Nord. Uno strumento essenziale per dare certezze, rafforzare i controlli e applicare in modo pieno la legge contro le pratiche sleali. Ma Coldiretti sottolinea che i costi di produzione non possono essere il prezzo: serve garantire un margine adeguato all’agricoltore, perché produrre sotto costo come sta avvenendo ora mette a rischio il futuro delle aziende e del Made in Italy. Bene anche l’impegno a istituire la Commissione Unica Nazionale (CUN) sul grano duro, richiesta da Coldiretti per superare le borse merci locali, fermare le speculazioni e costruire un meccanismo trasparente e partecipato di formazione del prezzo. L’incremento della dotazione del fondo per i contratti di filiera a 4 miliardi di euro rappresenta inoltre un passo decisivo per valorizzare il lavoro delle imprese agricole e agroalimentari italiane, sostenendone la competitività sui mercati e accompagnandone gli investimenti in innovazione, digitalizzazione ed efficientamento energetico. Particolarmente significativo è anche il rafforzamento del “Parco Agrisolare”, misura che – grazie all’installazione di impianti fotovoltaici sui tetti delle aziende agricole e degli allevamenti – permette di ridurre la bolletta energetica e allo stesso tempo di contribuire agli obiettivi di sostenibilità, senza sottrarre terreno produttivo all’agricoltura.
“Come ha bene detto il presidente nazionale Prandini - commenta Carlo Salvan presidente di Coldiretti Veneto - con questo intervento il Governo ha dato un segnale importante al settore primario, riconoscendo il ruolo strategico dell’agricoltura nella crescita del Paese, nella difesa dell’ambiente e nella garanzia di una sovranità alimentare ed energetica nazionale. La nostra Confederazione e tutte le federazioni a tutti i livelli continueranno a lavorare e a confrontarsi con le istituzioni nell’interesse del mondo agricolo”. “Siamo orgogliosi del risultato di questa manifestazione che solo a Rovigo ha portato 1500 persone in piazza Vittorio - spiega Salvan - grazie ancora alle istituzioni che ci hanno messo velocemente in condizione di svolgere la nostra mobilitazione, grazie al Prefetto che ci ha accolti, grazie agli amministratori che erano presenti in piazza con noi, e grazie soprattutto ai soci che hanno risposto in maniera massiccia, con testimonianze concrete che hanno mostrato grande senso di appartenenza e fiducia nel nostro sindacato”. “In piazza e nel documento presentato ai Prefetti e al Ministro abbiamo rilevato altre richieste, complementari per il miglioramento della situazione generale e anche del settore cerealicolo. Servono investimenti in ricerca soprattutto per le Tea, innovazione e stoccaggi strategici per dare prospettiva alla cerealicoltura italiana, ma anche una migliore gestione dell’acqua, tutto questo per garantire riserve alimentari che mettano al riparo da speculazioni e crisi geopolitiche. Coldiretti sarà attenta a vigilare che tutte queste misure siano messe a terra velocemente, per dare risposte concrete e supporto alla redditività delle nostre aziende" ha concluso Salvan”. Soddisfatti anche noi, per il risultato ottenuto dai cerealicoltori, che non posso accontentarsi di produrre e di perdere, anziché ottenere un modesto ricavo. L’agricoltura dev’essere sempre aiutata, tenuto conto anche delle continue perdite, oltre ad altre, causate dal maltempo e, in complesso, dallo stesso clima, sempre più variabile e dal costo dell’energia. Ma, occorre, urgentemente, uno stop all’import.
Pierantonio Braggio