ACI Verona: nel 2024, crescono (poco) gli incidenti, ma, calano le vittime. I sinistri sono stati 2.878, 60, le morti sulla strada, 3.775, le persone ferite. La causa più frequente è la distrazione alla guida gli utenti delle due ruote sono i più a rischi
Verona, 21 ottobre 2025 – Sono stati 2.878 gli incidenti stradali, tra città e provincia, nel 2024, 60 le persone che hanno perso la vita sull’asfalto, 3.775 quelle ferite più e meno gravemente. Il report ACI-Istat, sugli incidenti nel veronese segna ancora numeri molto alti, pur con un numero – quello più rilevante delle vittime – in diminuzione. Rispetto all’anno precedente, infatti, a fronte di un numero sostanzialmente uguale di sinistri (solo 6 in meno nel 2023), ci sono state 4 vittime in meno. A livello nazionale, sulle strade italiane, si sono registrati 173.364 incidenti con lesioni a persone (166.525 nel 2023, +4,1% 172.183 nel 2019, +0,7%), che hanno causato 3.030 decessi (3.039 nel 2023 -0,3% 3.173 nel 2019, -4,5%) e 233.853 feriti (224.634 nel 2023, +4,1% 241.384 nel 2019, -3,1%). In media, rispettivamente, 475 incidenti, 8,3 morti e 641 feriti ogni giorno. Il Veneto è la Regione con la più alta diminuzione – in valori assoluti – dei decessi: -40 rispetto al 2023, seguita, pur con un discreto stacco, da Lazio (-27) e Marche (-17). Drammatica maglia nera, per la Campania, invece, dove è registrato l’aumento più significativo, con più 41 vittime sulla strada. Il tasso di mortalità (calcolato per numero di vittime ogni mille ipotetici incidenti), che, nel Veronese, è in media poco superiore al 20, con condizioni meteo favorevoli, sale al 30,77 in caso di pioggia. La media nazionale è leggermente inferiore e si assesta al 17.5. Maglia nera, alla Sardegna, che sfiora il 60, mentre, va molto bene in città grandi del Nord, come Milano e Genova, dove il tasso è inferiore a 10 morti, ogni 1000 incidenti. A livello provinciale, considerato il numero della popolazione, il Comune dove si registra il più alto numero di incidenti, vittime e feriti, è ovviamente Verona. Gli incidenti, qui, sono stati 1.230, 1.515 i feriti e 13 i mortali (2 in meno rispetto al 2023). Un altro tributo di sangue, nel 2024, è toccato a Pescantina e Valeggio sul Mincio, che hanno registrato 5 vittime ciascuno, a fronte di una popolazione rispettivamente di 17.500 e 16mila abitanti. Tra i Comuni del Veronese, con circa 25 mila abitanti, Legnago,, con 94 incidenti, 2 vittime e 132 feriti – comunque in calo rispetto al 2023 – quasi bissa San Giovanni Lupatoto, che ha registrato 50 incidenti e nessun morto. 101 incidenti a Villafranca (- 10 rispetto all’anno precedente), territorio più popoloso dopo il Comune capoluogo. Le cause dei sinistri sono molteplici ma in larga parte riguardano la distrazione alla guida nel 25,67% dei casi (il 32,56% nel caso di incidenti mortali) e mancato rispetto della segnaletica: 31,31% (23,26% con vittime). Pesano anche la velocità elevata (11,45% che sale al 18,60%, negli scontri con esiti mortali) e la mancanza di distanze di sicurezza. Nei sinistri che coinvolgono pedoni, risulta che, nella maggior parte dei casi (61,19%) la persona a piedi non è responsabile dell’incidente. Le motociclette si confermano i mezzi più pericolosi: 25 delle 60 persone, che nel corso del 2024, hanno perso la vita, sulle strade veronesi, viaggiavano in moto., mentre, 6 invece erano in bicicletta, 5 pedonali. Dei 23 incidenti mortali, che a livello nazionale, hanno coinvolto persone a bordo di un monopattino elettrico, nessuno, nel Veronese, dove, comunque, gli incidenti sono stati complessivamente un centinaio (96) e hanno causato 92 feriti. In Italia, le vittime nel 2024 sono aumentate tra i conducenti di biciclette elettriche (+66,7%) mentre calano tra bici tradizionali (-19,1%) e pedoni (-3,1%). ll report offre anche un’analisi sulla pericolosità delle strade veronesi a seconda della tipologia. Pur con tassi di mortalità e indici di gravità inferiori, le strade urbane sono state teatro della maggior parte degli incidenti, ben 1.756 su 2.878. Qui 21 vittime, 2.139 feriti. I tragitti più pericolosi, con un tasso di mortalità di 53,28, sono provinciali, regionali o statali fuori dall’abitato. Qui, a fronte di 488 incidenti, i morti sono stati 26 e 717 i feriti. “I dati su Verona, indicano una riduzione, soprattutto, della mortalità degli incidenti, anche se la strada da fare è ancora lunga. Gli utenti deboli della strada, ciclisti e, soprattutto, motociclisti, rappresentano oltre il 50 per cento delle vittime”, analizza il direttore di ACI Verona, Riccardo Cuomo. “L’uso dello smartphone alla guida, ancora più della velocità, che però contribuisce ad aumentare la gravità degli incidenti, continua ad essere un grave problema. Su questo elemento non siamo ancora riusciti, a livello culturale, a far capire l’importanza, non tanto di non telefonare, ma, di non guardare chat e messaggi, rispondere mail, quando si è al volante. Sui giovani, fronte sicurezza, in sinergia. con Forze dell’Ordine e altre Associazioni, stiamo facendo un buon lavoro di formazione e di sensibilizzazione. Un ulteriore target, su cui puntare, ora, è quello di una fascia d’età, maggiore, over 35”, aggiunge Cuomo”. Dati, purtroppo, che si ripetono, e pesanti, dovuti, appunto, al non rispetto delle normative e dei consigli, di chi di tali problemi si occupa. C’è da augurarsi che l’importante, dianzi citato, lavoro di formazione e di sensibilizzazione, abbia il dovuto, atteso successo. Comunque, i precisi numeri, che sopra leggiamo, costituiscono forte un monito, a tenere presente che solo il rispetto di un comportamento corretto, al volante, permette di evitare ogni possibile incidente. Nella foto: il direttore di ACI Verona, Riccardo Cuomo.
Pierantonio Braggio

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