Come ristoratore che vive il settore ogni giorno, vedo quanta professionalità e dedizione ci siano dietro ogni locale della città. Per questo ritengo necessario raccontare la ristorazione veronese con dati reali, e non con percezioni superficiali.
Secondo Confcommercio Verona (giugno 2024), nel comune operano 1.736 imprese tra bar, ristoranti e alberghi: 682 nel centro storico e 1.054 nei quartieri. Sono numeri in crescita rispetto agli anni precedenti ed in controtendenza rispetto al commercio tradizionale, a conferma del ruolo centrale del comparto nell’economia cittadina.
Il settore è formato soprattutto da micro e piccole imprese: oltre il 50% è costituito da imprese individuali (Camera di Commercio, 2024), affiancate da SRL più strutturate.
È un tessuto imprenditoriale basato su investimenti personali, rischio d’impresa e grande impegno quotidiano.
Sul piano occupazionale, la ristorazione è uno dei principali datori della città. Le elaborazioni disponbili sui dati CCIAA - ATECO stimano 8.000–9.500 addetti nel comune e oltre 30.000 in provincia.
Il Rapporto FIPE Confcommercio 2024 evidenzia inoltre che il 58,5% dei rapporti è a tempo indeterminato in un settore che favorisce integrazione: molti collaboratori non italiani trovano qui un ambiente meritocratico e inclusivo.
La ristorazione sostiene inoltre direttamente la filiera agroalimentare veronese, in particolare quella dei produttori più piccoli.
Nei locali della città trovano spazio Vialone Nano IGP, formaggi della Lessinia, carni e salumi locali, pesce del Garda, Amarone della Valpolicella, Recioto, Soave e Custoza. Migliaia di aziende agricole del territorio dipendono direttamente dagli acquisti della ristorazione.
A questo contributo si aggiunge il peso fiscale del settore: TARI, suolo pubblico, imposta sulla pubblicità, canoni idrici e fognari, oltre a IVA, IRAP e contributi previdenziali. Senza questo gettito, il “sistema Verona” sarebbe decisamente più fragile.
Per queste ragioni ribadiamo che la ristorazione veronese è un comparto strategico, professionale e socialmente prezioso.